In occasione dell’annuale Barcamp di Trend Micro, l’azienda ha delineato i trend di cybersecurity che caratterizzano il 2022. Ecco quanto emerso in occasione dell’incontro.
Il 2022 della cybersecurity secondo Trend Micro
L’incontro, moderato dall’esperta di tecnologie Eva Perasso, ha visto la presenza di: Giancarlo Cecchetti, Responsabile Cyber Security presso Punto Zero; Lisa Dolcini, Head of Marketing Italy per Trend Micro; Robert McArdle, Director FTR Cybercrime Research per Tren Micro; Gastone Nencini, County Manager Italy per Trend Micro; Massimo Ravenna, CISO di Acea.
Il nome dell’evento, “Towards a new momentum“, ovvero “Verso un nuovo slancio”, richiama quello del report rilasciato dall’azienda e riassume quanto emerso dalla discussione: con la crescita del cloud e il consolidamento dello smartworking, cresceranno gli strumenti a disposizioni delle aziende ma anche le superfici di attacco a disposizioni dei cybercriminali. Per stare al passo con questo scenario in forte espansione, è quindi necessario un nuovo impulso.
Ancora ransomware
I ransomware continueranno ad essere un problema centrale. I ricercatori di Trend Micro prevedono che quest’anno i criminali concentreranno gli attacchi di questo tipo sui workload in cloud, i data center e tutti i servizi esposti. Aree che coincidono con quelle che più le aziende stanno espandendo, anche per mantenere la forza lavoro da remoto. Saranno presi di mira anche supply chain globali, ambienti cloud e funzioni DevOps.
Le vulnerabilità zero-day continueranno ad essere scoperte (e sfruttate) in tempo record, rendendo particolarmente pericolose. Chi sviluppa software avrà pochi giorni per scoprire e correggere un bug prima dei cybercriminali.
I malware più sofisticati saranno destinati invece alle PMI. In particolare, saranno colpite in maniera particolarmente decisa dai servizi RaaS (Ransomware-as-a-Service), che rendono possibile attacchi pericolosi anche da parte di piccoli cybercriminali.
Gastone Nencini ha commentato dicendo: “Gli ultimi due anni sono stati difficili dal punto di vista della cybersecurity, a causa dell’adozione improvvisa del lavoro da remoto e della conseguente esplosione delle dimensioni delle superfici di attacco. Per questo, oggi è ancora più necessario identificare una solida strategia basata sull’analisi completa della propria infrastruttura, per colmare le eventuali lacune di security rimaste e complicare la vita ai cybercriminali il più possibile”.
Per maggiori informazioni vi rimandiamo al report completo.
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