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Tim e Open Fiber, trovato l’accordo per la rete unica

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Arriva l’accordo per la rete unica fra Tim e Open Fiber, con la regia di CDP Equity. Il nuovo operatore non integrato verticalmente permetterà di accelerare la diffusione della fibra ottica nel nostro Paese. CDPE, Macquarie (azionista di Open Fiber) e KKR (azionista di FiberCop di Tim) si impegnano in un Memorandum of Understanding a delineare un progetto preciso da approvare entro il 31 ottobre 2022.

Tim e Open Fiber insieme per la rete unica, regia a CDPE

L’obiettivo del patto siglato oggi è chiaro. La creazione di “un solo operatore delle reti di telecomunicazioni, non verticalmente integrato” che possa “accelerare la diffusione della fibra ottica sull’intero territorio nazionale. Qualcosa già emersa dalle intenzioni annunciate lo scorso 2 aprile 2022. Ma che trova in questo nuovo memorandum d’intesa una conferma importante.

Entro il 31 ottobre le aziende delineeranno un piano per “la separazione delle attività infrastrutturali di rete fissa da quelle commerciali di TIM“. Le prime saranno integrate nella rete controllata da Open Fiber, con una regia che arriva da Cassa Depositi e Prestiti. Tim continuerà invece a concentrarsi sui servizi commerciali (sotto il controllo di Vivendi).

Nel comunicare l’accordo, le aziende specificano che tutte le operazioni necessarie passeranno dall’approvazione della autorità competenti. Qualcosa di necessario sia a livello nazionale che europeo. L‘assemblea degli azionisti Tim dovrà approvare il progetto entro il 31 ottobre 2022 affinché possa continuare la formazione della rete unica.

Questo accordo storico dovrebbe contribuire al più rapido dispiegamento della fibra ottica e delle infrastrutture VHCN (Very High Capacity Networks). Cassa Depositi e Prestiti, attraverso CDPE, ha circa il 10% di Tim e il 60% di Open Fiber, collocandosi perfettamente come regista dell’accordo. E coprirà questo ruolo “nel rispetto dei vincoli regolatori inerenti le attività infrastrutturali, dei processi autorizzativi interni e degli interessi dei rispettivi azionisti, investitori e stakeholder, nonché in piena, trasparente e preventiva consultazione con tutte le competenti autorità nazionali ed europee. Qui trovate il comunicato nella sua interezza.

Restano quindi diversi dettagli da spianare. Ma la quadra c’è e molti commentatori pensano che l’accordo vincolante possa arrivare anche prima dell’autunno. Vi terremo aggiornati.

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