Il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) si trova a fronteggiare le sfide dell’invecchiamento della popolazione e della cronicizzazione delle patologie. Attraverso approfondimenti e casi di studio, FORUM PA Sanità 2022 ha affrontato la questione della sostenibilità del SSN. Passando dalla riprogettazione dei modelli organizzativi e dei processi di ASL e Regioni, allo lo sviluppo di cultura digitale tra i professionisti sanitari, fino al potenziamento della comunicazione verso il cittadino.
Creare connessioni, gestire la complessità in un ecosistema dinamico e multidisciplinare, attivare un modello di governance agile, sono i nuovi bisogni del Sistema Sanitario Nazionale. La pandemia ha dimostrato che rendere digitale e accessibile la sanità è cruciale per avere un sistema funzionante, dove ogni cittadino dispone dei servizi utili. Così sono emersi moltissimi spunti dalle due giornate di FORUM PA Sanità 2022.
Gli strumenti del PON GOV Cronicità per l’innovazione del Sistema Sanitario Nazionale
l progetto PON GOV Cronicità, che si inserisce nell’ambito del Pon Governance Capacità Istituzionale 2014-2020, ha l’obiettivo di promuovere il cambiamento nei processi di gestione delle cronicità attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali. L’evento è stato un momento di confronto sugli strumenti per il trasferimento delle buone pratiche in relazione alla gestione della cronicità nel segno dell’innovazione del SSN. Sono stati presentati e analizzati gli strumenti che favoriscono la scalabilità dei progetti regionali sperimentali a livello nazionale, fornendo utili spunti per il loro utilizzo.
Serena Battilomo, Direttrice generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica, del Ministero della Salute ha introdotto l’argomento della digitalizzazione. Strutturare tutti i documenti e i dati sanitari per renderli consultabili e reperibili è il primo passo a cui puntare. Questo è essenziale per i medici che devono poter accedere a informazioni, terapie e diagnosi dei pazienti affetti da malattie croniche. Su questo punto, risulta molto utile anche avere una piattaforma unica per gestire la telemedicina.
Mariadonata Bellentani, Direttrice dell’Ufficio II “Piano sanitario nazionale e piani di settore” della Direzione Generale Programmazione Sanitaria”, ha aperto un’altra questione. Ha parlato del bisogno di sviluppare il Sistema Sanitario Territoriale. Ad esempio, sarebbe utile sviluppare i distretti circoscritti ad aree di un massimo di 100 mila abitanti. In questi distretti sarebbe poi utile creare presidi per i cittadini, come case della comunità, strutture di prossimità. Tra i progetti ipotizzati dalla dottoressa, sono previsti 6 livelli di complessità assistenziale per distinguere i bisogni specifici del paziente. Quello che deve cambiare è la cultura della sanità. Di fronte alla patologia cronica occorre una risposta multidisciplinare.
Francesco Enrichens, Project Manager di PON GOV Cronicità AGENAS ha invece illustrato la mission di PON GOV. L’obiettivo è modificare l’approccio della presa in carico della cronicità e fragilità, attraverso la costituzione di un manuale di buone pratiche e la creazione una comunità in grado di interagire per scambiare esperienze e supportarsi nella costruzione della rete territoriale.
Cybersecurity nel SSN: cosa si fa e cosa si dovrebbe fare
Il Sistema Sanitario Nazionale è un grande produttore di dati contenenti informazioni sensibili. Gli esperti Clusit (Associazione italiana per la sicurezza informatica), nel Rapporto sulla sicurezza ICT in Italia e nel mondo hanno messo in luce che nella Sanità il 55% degli attacchi a tema Covid-19 è stato perpetrato a scopo di cybercrime, ovvero per estorcere denaro. Il 45% dei casi la finalità è di “Espionage” e di “Information warfare”. Nel secondo semestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 le violazioni di dati sensibili a strutture ospedaliere e della sanità sono aumentate del 177%. Ma cos’è che mette a rischio la sanità italiana, perché il SSN è vulnerabile? Il sistema non è ancora sufficientemente attrezzato e pronto a gestire la grande mole di attacchi e informazioni sensibili. La digitalizzazione della sanità rappresenta una grande opportunità per colmare il divario sempre più crescente tra l’incremento della domanda di salute e le risorse economiche destinate a soddisfare il bisogno dei cittadini. È necessario vincere la sfida della vulnerabilità digitale.
A proposito di questo tema, Fortunato Bianconi, Direttore Area ICT PuntoZero Scarl, ha parlato di applicativi, di governance e gestione della sicurezza in ambito sanitario. Ad esempio, è emersa una difficoltà di lavorare in squadra e evidenziare le debolezze di sistema. Altra vulnerabilità sottolineata da Bianconi è la tendenza di strutture e singoli a reagire ai cybercrimini, a fatto commesso, senza puntare l’attenzione sulla prevenzione.
Anche Francesca De Giorgi, CIO di Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, ha invitato a non sottovalutare la cybersecurity. Quello che serve è un cambio di paradigma con un assetto proattivo di prevenzione. Poi è importantissimo investire sulla componente umana, le skill sulla sicurezza devono essere la base. Un’altra problematica messa in evidenza da Valentina Masini, Membro dell’Associazione AITASIT, è che spesso le vulnerabilità partono dall’operatore sanitario. Risulta essenziale quindi formare il personale interno della sanità pubblica.
Conclusioni e prospettive
Ciò che è emerso dal Forum PA Sanità 2022 è che il Sistema Sanitario Nazionale ha bisogno di digitalizzarsi, partendo dalla cultura aziendale e dalla mentalità con cui si approcciano gli operatori. I pazienti cronici in particolare, hanno bisogno di un sistema che fornisca assistenza costante e veloce, questo esige un’implementazione della tecnologia e dei sistemi informatici alla base.
Fascicolo elettronico, ricette virtuali e telemedicina non possono attendere, sono strumenti necessari per garantire un buon servizio ai cittadini. Le regioni e le aziende ospedaliere hanno bisogno di una revisione di approccio al sistema informatico, un cambio di paradigma che punti a vedere la digitalizzazione con un occhio più ampio. La tecnologia non riguarda solo i reparti IT ma tutti gli operatori della pubblica sanità.