Manhattan Associates ha presentato i risultati della sua ultima ricerca sull’omnichannel durante Exchange 2023, una conferenza dedicata ai clienti. La ricerca rivela come i retailer stiano affrontando i cambiamenti nelle abitudini di acquisto dei consumatori e le sfide della visibilità delle scorte. In un mondo in cui l’89% dei consumatori ha subito l’influenza del costo della vita sulle proprie abitudini di acquisto, i retailer stanno digitalizzando sempre più la loro offerta in-store per migliorare l’esperienza del cliente e rimanere competitivi.
Retailer e nuovi cambiamenti nei punti vendita
Il 54% dei retailer ha dichiarato che i clienti ora possono acquistare in negozio e restituire gli articoli online, mentre il 48% offre la possibilità di acquistare online e restituire fisicamente se un prodotto è esaurito nello store. Tuttavia, solo il 70% dei retailer ha un’indicazione accurata delle scorte in tutti i loro punti vendita, in calo rispetto al 74% del 2022. Questa mancanza di visibilità sulle scorte può comportare una sovrapproduzione di prodotti che non vengono venduti o, nel peggiore dei casi, vengono scartati.
Gli acquirenti si aspettano che tutti i touchpoint siano connessi, agevoli e sempre più personalizzati. “Non sapere dove si trova un terzo del proprio stock, o che cosa si ha a disposizione, significa essere in possesso di un moltissime scorte che non vengono vendute, che vengono svalutate o, nel peggiore dei casi, buttate via. È fondamentale che i retailer dispongano di soluzioni con la flessibilità e l’agilità necessarie per riconoscere e agire sui cambiamenti del comportamento dei consumatori in tempo pressoché reale. Grazie all’accesso a dati accurati, i retailer possono mettere nelle mani dei loro collaboratori informazioni utili, consentendo loro di valorizzare il percorso d’acquisto unico di ogni cliente.
Henri Seroux, SVP EMEA di Manhattan Associates.
Shopping experience senza interruzioni
La ricerca ha rivelato che l’84% dei consumatori inizia il proprio percorso di acquisto online, ma il 16% dei retailer gestisce ancora le operazioni in-store e online separatamente. Questo indica che c’è spazio per miglioramenti nell’offerta di una shopping experience senza interruzioni.
La ricerca mostra che i retailer stanno facendo progressi con le esperienze omnichannel senza interruzioni. Poiché il ruolo dello store fisico si evolve al di là della semplice transazione, anche il compito dei collaboratori deve andare oltre la mera assistenza alla vendita. Armati delle giuste tecnologie e di dati accurati sullo stock e sui clienti, gli addetti al punto vendita hanno il potere di educare, ispirare e, in ultima analisi, fondare una brand loyalty di lunga durata, anche in tempi di fluttuazione economica.
Natalie Berg, retail analyst, autrice e fondatrice di NBK Retail.
Sostenibilità vs. Convenienza
Sebbene la sostenibilità sia un fattore importante per il 45% dei consumatori, in calo rispetto al 50% dell’anno precedente, le generazioni più giovani sono più sensibili alle iniziative ambientali dei retailer. Il 55% dei consumatori tra i 18 e i 24 anni considera la sostenibilità fondamentale, mentre solo il 10% degli over 55 ha dichiarato di evitare i retailer non attenti all’ambiente.
In Italia, il 53% dei consumatori preferisce opzioni di consegna eco-friendly, evidenziando la crescente attenzione all’impatto ambientale delle modalità di spedizione.
Il futuro del nostro pianeta non è qualcosa su cui possiamo a scendere a compromessi come consumatori o retailer, ma ciò che risulta dall’indagine è che nell’attuale momento economico la convenienza ha la priorità sulla sostenibilità. La ricerca di quest’anno sottolinea l’importanza dell’unificazione del commercio omnichannel e della supply chain, come via per ridurre l’onere economico sui consumatori, ma anche come modo per affrontare l’impatto ambientale a lungo termine che il consumismo incontrollato sta avendo sul nostro pianeta.
Henri Seroux, SVP EMEA di Manhattan Associates.
Tendenze tecnologiche
La ricerca ha anche rivelato che il 26% dei retailer ha l’obiettivo di modernizzare i punti vendita con sistemi di gestione omnichannel nei prossimi 12 mesi, e il 24% vuole migliorare le capacità di evasione degli ordini online da parte dei punti vendita. L’uso dei tag RFID sta aumentando, con il 20% dei retailer che li considera una priorità assoluta.
In conclusione, la ricerca di Manhattan Associates mette in luce la necessità dei retailer di adattarsi ai cambiamenti nelle abitudini di acquisto dei consumatori, offrendo un’esperienza omnichannel senza interruzioni, migliorando la visibilità delle scorte e affrontando le sfide della sostenibilità. Il futuro del commercio richiede agilità, dati accurati e attenzione all’ambiente.
Per un ulteriore approfondimento è possibile far riferimento al sito web di Manhattan Associates.
- Katole, Hemant (Autore)