Lo scenario industriale italiano è nominato prevalentemente da PMI, da aziende a conduzione familiare e da startup, attive in diversi settori. Reichelt elektronik, in collaborazione con la società di ricerca OnePoll, ha preso in analisi un campione di 250 aziende di piccole dimensioni, che contano tra i 2 ed i 50 dipendenti, presenti sul territorio italiano, per fare il punto sul livello di digitalizzazione. Scopriamo insieme i risultati della ricerca.
“Abbiamo riscontrato che le piccole imprese stanno abbracciando la digitalizzazione per numerose ragioni, utilizzando strumenti di digitalizzazione diversi a seconda di ciò che funziona meglio per loro. Anche noi di reichelt elektronik abbiamo iniziato a digitalizzare i nostri magazzini dedicati alla logistica e capiamo la necessità di adottare un approccio su misura. La digitalizzazione è un processo che deve camminare di pari passo con i cambiamenti delle aziende. Queste, devono continuamente implementare nuove strategie per crescere e aumentare il loro livello di digitalizzazione” ha commentato Ulf Timmermann, CEO di reichelt elektronik.
Il livello di digitalizzazione delle piccole aziende italiane
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Sebbene risulti che le piccole aziende abbiano un discreto livello di digitalizzazione, dalla ricerca è emerso che tra gli strumenti e soluzioni digitali utilizzati, non ne esiste uno particolarmente consolidato e diffuso. Infatti, esse si affidano a soluzioni ad-hoc che rispecchiano le esigenze specifiche del proprio ambiente di lavoro. Allo stesso tempo, molte aziende (80%) stanno rispondendo ai cambiamenti imposti dal comportamento dei clienti, che desiderano ricevere informazioni più esaustive sui prodotti e suggerimenti (52%), tempi di consegna più rapidi di articoli e servizi (55%) e risposte più veloci alle loro richieste (59%). La digitalizzazione sta quindi aiutando le aziende a soddisfare più rapidamente queste richieste.
Il 49% afferma che la digitalizzazione ha permesso loro di mantenere la propria competitività. Mentre il 45% conferma di aver acquisito nuovi clienti o ordini come risultato dell’adozione di strategie di digitalizzazione. La maggior parte delle piccole imprese dunque, fa affidamento su strumenti digitali per mantenere un vantaggio competitivo nel proprio settore di riferimento e tenere alto il livello di operatività. Per queste aziende, le strategie e i mezzi di comunicazione giocano un ruolo fondamentale. La comunicazione esterna avviene per lo più tramite posta elettronica e attraverso i social media (46%). Il 35% invece, si affida a servizi di messaggistica istantanea via internet o ad altri strumenti di collaborazione come Skype o Teams (32%) per quanto riguarda la comunicazione interna.
Un forte focus sulla comunicazione che vede il 24% delle piccole aziende adottare anche soluzioni di telefonia smart, come la unified communication. Altri elementi ritenuti importanti per il successo delle PMI sono la flessibilità e la possibilità di poter scegliere il proprio luogo di lavoro. Il 30% del campione analizzato, infatti, ha già investito in tecnologie che permettono di accedere ai dati aziendali direttamente da casa, come ad esempio una VPN. Il 17% tra le aziende che non dispone di soluzioni simili invece, vorrebbe che questo avvenisse anche nella propria azienda. Il 44% delle piccole imprese rispondenti al sondaggio lavora perfino su ambienti cloud.
Sfide differenti per culture aziendali diverse
Complessivamente, il 49% delle piccole imprese considera le proprie misure di digitalizzazione piuttosto avanzate. Il 16% ritiene che il livello di digitalizzazione della propria azienda sia abbastanza avanzato. Per il 12% invece, ci sono lacune in materia di digitalizzazione nella propria azienda. Infine, il 2% del campione analizzato pensa di essere rimasto indietro su questo fronte. Da un’analisi più approfondita emerge comunque un risultato complessivamente buono ma che deve essere differenziato. Le aziende molto piccole (il 34% delle aziende che contano fino a 10 dipendenti) si sentono abbastanza al passo con la digitalizzazione, precedute dalle aziende che contano dai 11-50 dipendenti (42%).
Complessivamente, il 38% delle aziende conferma di aver tenuto il passo con la digitalizzazione. Al contrario, un certo livello di insoddisfazione prevale tra le aziende più piccole, per svariate ragioni: il potenziale della digitalizzazione è mal valutato (46% delle aziende con 2-10 dipendenti), mancanza d’interesse (38% delle aziende con 2-10 dipendenti) oppure per mancanza di personale qualificato (63% delle aziende con 2-10 dipendenti). Quest’ultimo punto incide in modo importante (83%) anche sulle aziende con 11-50 dipendenti.
Quanto influisce il divario generazionale nella digitalizzazione delle piccole aziende?
In generale, i dati del sondaggio di reichelt elektronik evidenziano che, più l’azienda è datata, meno ritiene di essere avanzata nella digitalizzazione e più è insoddisfatta in questo campo. Per riportare un esempio, tra le aziende maggiormente soddisfatte del proprio livello di digitalizzazione, il 67% esiste da meno di un anno, mentre soltanto l’11% esiste da oltre 50 anni. Al contrario, tra le aziende meno soddisfatte, il 5% ha più di 50 anni.
A ciò si aggiunge il 32% delle aziende con più di 50 anni che rimane neutrale e non dichiara alcun sentimento nei confronti della digitalizzazione. Sebbene alcune aziende non siano soddisfatte dei propri progressi in quest’ambito, non riconoscono nemmeno l’urgenza di avviare un processo di trasformazione digitale. Lo conferma il 26% delle aziende con più di 51 anni d’età, che è convinta che la digitalizzazione le renda maggiormente competitive, rispetto al 33% delle aziende nate da meno di un anno.
- Cardile, Dario (Autore)
- Kotler, Philip (Autore)