l consorzio NVM Express ha annunciato la specifica NVMe 2.0 , una nuova versione del più veloce protocollo destinato al mercato dello storage che, tra le altre novità, aggiungerà il supporto per i dischi rigidi.
NVMe è una specifica dell’interfaccia del controller host per la memoria non volatile che è arrivata sul mercato alcuni anni fa per migliorare l’uso di unità a stato solido (SSD) collegate alla porta PCI-Express, in sostituzione all’interfaccia SATA sotto AHCI molto diffusa ma meno performante in quanto progettata per altri formati come i dischi rigidi.
In questo modo gli SSD PCIe sono riusciti a diventare “avviabili” (senza NVMe non era possibile) e ad aumentare definitivamente le loro possibilità, riducendo al contempo l’overhead dei componenti I/O e della CPU. Importanti anche i risparmi sui costi e la migliore compatibilità offerta da un protocollo standard e aperto. Questo ha consentito ai produttori di non dover creare i propri protocolli e proporre quindi SSD funzionato su qualsiasi scheda madre o piattaforma.
Oggi, NVMe è stato completamente adottato nel settore dello storage ed è un componente chiave per soluzioni come gli SSD PCIe che dominano il mercato.
NVMe 2.0, le novità della nuova specifica
Secondo il consorzio NVM Express gli SSD PCIe otterranno un tasso di crescita annuo fino al 43% ed è quindi importante passare a un nuovo standard per “affrontare quella domanda e abilitare le funzioni di prossima generazione” . Come ci si aspetterebbe da un nuovo standard, la specifica NVMe 2.0 porta con sé molte nuove tecnologie e forse la più entusiasmante di queste è il supporto per i “normali” dischi rigidi.
Questo significa sostanzialmente che i dischi rigidi (HDD) possono ora essere eseguiti anche sull’interfaccia NVMe. Il consorzio non specifica se questo comporta miglioramenti in termini di prestazioni. A trarne beneficio, comunque saranno le aziende, che in questo modo potranno unificare le proprie SAN con NVMe-oF e abbandonare i vecchi protocolli come iSCSI.
Alcune delle novità annunciate, sono:
- Spazi dei nomi suddivisi in zone (ZNS). Una nuova tecnologia che consente di raggruppare i dati in base all’utilizzo e alla frequenza di accesso e di archiviarli in sequenza in zone separate all’interno di un SSD. Senza la necessità di spostare e riorganizzare i dati, gli SSD ZNS possono ridurre significativamente il numero di operazioni di scrittura aumentandone la durata. Produttori come Samsung hanno già annunciato modelli che utilizzeranno questa tecnologia.
- NVMe Endurance Group Management. Un nuovo meccanismo di gestione dello storage in grado di abilitare configurazioni SSD flessibili che consentiranno la gestione dinamica delle operazioni e della capacità della memoria NAND.
- Valore chiave . Una serie di nuovi comandi che consentiranno alle applicazioni di comunicare con il controller attraverso di essi anziché tramite un indirizzo di blocco. Da NVM Express assicurano che ciò ridurrà il carico computazionale della CPU.
NVMe 2.0 includerà altri miglioramenti alla sicurezza dei dati; aggiornamento del firmware o gestione dell’alimentazione. Lo standard, infine sarà retro-compatibile con i precedenti.