Un’importante collaborazione tra l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e l’impresa globale SEEQC punta a fare della Campania un attore chiave per il futuro dell’informatica: arriva infatti il primo computer quantico.
Napoli, arriva il primo computer quantistico italiano
I quantum computer sono dispositivi capaci di affrontare problemi antichi e nuovi (altrimenti irrisolvibili) con una modalità del tutto innovativa e con enormi vantaggi in termini di potenza di calcolo. Essi infatti si basano sulle leggi della fisica e della meccanica quantistica, che analizza le particelle subatomiche. La loro unità fondamentale è il qubit, legato allo stato in cui si trova una particella o un atomo.
Un computer quantistico permette prestazioni diversissime da quelle di un computer tradizionale. Una struttura quantistica può risolvere un problema matematico in 200 secondi, invece dei 10.000 anni stimati dall’algoritmo proposto da Google su un supercomputer.
D’altro canto, ha bisogno di condizioni particolari. Per funzionare necessita di una temperatura inferiore ai 270 gradi sottozero – vicinissima allo zero assoluto. Ed è questo l’ambiente che verrà riprodotto nei locali del Dipartimento di Fisica della Federico II, l’università che, grazie ai fondi PNRR, sta realizzando un progetto per la creazione di un nodo di quantum computing a Napoli.
Francesco Tafuri, docente di Fisica della Materia presso il Dipartimento di Fisica “Ettore Pancini” dell’Università Federico II, spiega: “Sarà una macchina unica in Italia e tra le poche presenti in Europa. La fisica che c’è dietro è entusiasmante e magnifica. L’idea è quella di renderla fruibile anche per le imprese e altri campi della fisica”.
Collaborazione per il futuro dell’informatica
SEEQC si appresta a lanciare sul mercato italiano la prima piattaforma di quantum computing. Insieme, le due entità collaborano da diversi anni, mediante un laboratorio congiunto, per fare della Campania un protagonista. In un settore in cui primeggiano i giganti mondiali IBM, Google, Microsoft, Intel ma anche centri di ricerca come quelli del MIT e di Harvard negli Stati Uniti.
Marco Arzeo, Lab Manager presso SEEQC-EU, spiega: “La nostra azienda ha come obiettivo ultimo quello di realizzare una piattaforma di computazione quantistica che chiamiamo full stack, cioè completa, che va dall’hardware al firmware all’interfaccia cloud per l’utente finale“.
Uno degli scopi dell’impresa internazionale è quello di rendere il Quantum Computing un’applicazione commerciale. Per cui un’impresa o un utente possono fruire di questa tecnologia per ottenere vantaggi in termini di efficienza e risultati per il proprio business. L’obiettivo è quello di incentivare e facilitare l’accesso e l’uso diffuso di queste nuove tecnologie di calcolo.
All’Innovation Village, con un convegno in programma mercoledì 10 maggio alle ore 14.00 presso Villa Doria D’Angri (via Petrarca, 80), si parlerà di quantum computer e della sua importanza per il territorio. Un’occasione per approfondire questo tema.
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