E4 Computer Engineering, azienda italiana leader nel settore delle soluzioni hardware e software ad altissimo contenuto tecnologico per l’Intelligenza Artificiale, l’High-Performance Computing (HPC), il Quantum Computing (QC), il Cloud Computing e la Data Analytics, è stato tra gli attori principali di AI Forum 2024. Noi di Tech Business abbiamo voluto approfondire il discorso avviato dal CEO di E4 Computer Engineering, Cosimo Damiano Gianfreda.
E4 Computer Engineering, l’intervista al CEO Cosimo Damiano Gianfreda
Cosimo Damiano Gianfreda – CEO di E4 Computer Engineering – ha illustrato all’AI Forum 2024 come l’avanzamento tecnologico e l’innovazione guidata da E4 stiano ridisegnando il panorama dell’intelligenza artificiale generativa per le imprese, con un deep dive sulle soluzioni sviluppate da E4 che permettono alle aziende di abbracciare la Generative AI con la potenza dell’HPC, senza compromettere il controllo e la sicurezza dei dati.
Ci parli di lei, può presentarsi ai nostri utenti? Qual è stato il suo percorso professionale per arrivare a ricoprire il suo attuale ruolo all’interno di E4 Computer Engineering?
Sono da sempre un entusiasta esploratore delle frontiere tecnologiche e un appassionato conoscitore di hardware. Come tante epiche storie imprenditoriali, anche quella di E4 è iniziata tra le mura domestiche, alla presenza di quattro lucidi sognatori appassionati di tecnologia. Non dimenticherò mai la forza dirompente di quell’entusiasmo, quando senti il rumore dell’onda che inizia a crescere.
Il nostro obiettivo era creare un’azienda costituita da un team di esperti con background complementari, per coprire una fascia di mercato non presidiata. I valori che ci hanno guidato allora sono gli stessi che definiscono il nostro operato oggi e che hanno dato vita ad un’azienda onesta, pulita, capace di consegnare al cliente ciò di cui realmente aveva bisogno.
Abbiamo cercato una collaborazione con quei partner di cui condividevamo la visione e abbiamo iniziato un lunghissimo lavoro di ricerca e analisi del mercato: le onde buone vanno cercate, la difficoltà sta nel capire il potenziale e le possibili sinergie con il nostro ecosistema.
Qual è la visione di E4 per il futuro dell’High Performance Computing?
E4 immagina un futuro dell’HPC in cui le infrastrutture di calcolo sono progettate in modo modulare ed eterogeneo, consentendo una maggiore flessibilità e scalabilità nell’adattarsi alle esigenze computazionali sempre in evoluzione. Queste infrastrutture saranno distribuite in modo geografico, permettendo un accesso ottimizzato alle risorse di calcolo da diverse parti del mondo e garantendo una maggiore resilienza e affidabilità del sistema.
Inoltre, E4 vede la necessità di un’interconnessione funzionale tra queste infrastrutture, formando una sorta di federazione di risorse di calcolo che permette la collaborazione e lo scambio di dati tra diverse istanze di calcolo. Questo approccio favorirà l’ottimizzazione delle risorse disponibili e consentirà di affrontare complessi problemi computazionali in modo cooperativo.
Infine, E4 si impegna a garantire che questa visione sia supportata da un paradigma di programmazione flessibile, che permetta agli sviluppatori di accedere a strumenti e tecnologie all’avanguardia per sviluppare e ottimizzare le loro applicazioni, adattandosi rapidamente ai cambiamenti nel panorama dell’HPC.
Abbiamo capito che le vostre soluzioni HPC si integreranno con l’AI, ci può illustrare come questo avviene? Qual è la transizione verso questa integrazione all’AI?
La nostra strategia di integrazione delle soluzioni HPC con l’AI si basa sulla progettazione di architetture modulari che ottimizzano ciascun modulo per un campo specifico di applicazioni, come l’AI. Questi moduli sono progettati per lavorare in sinergia, consentendo una fluida interconnessione tra le risorse HPC e le applicazioni AI.
Non parliamo di una transizione verso questa integrazione, ma piuttosto di un’interconnessione continua dei diversi moduli. In pratica, ciò significa che i nostri sistemi HPC sono progettati fin dall’inizio per integrare funzionalità AI, consentendo una collaborazione senza soluzione di continuità tra le due tecnologie e massimizzando il valore aggiunto per i nostri clienti.
Su quali settori vi state focalizzando con le vostre soluzioni HPC e AI?
In primo luogo il settore scientifico, in cui il calcolo ad alta prestazione e l’AI consentono di accelerare la ricerca e ottenere innovazioni di fondamentale importanza. Si pensi ad esempio ai settori della ricerca farmacologica, l’individuazione di nuovi vaccini, la terapia genica ed in generale la synthetic biology.
Un altro settore con requisiti di forte innovazione è quello aerospaziale e governativo. In questo settore in particolare, comespesso accade anche in quello scientifico, è fondamentale coniugare il calcolo ad alte prestazioni e l’AI con la privacy e la protezione dei dati.
Proprio per questo in ambito AI abbiamo investito sul tema di Private LLM (Large Language Models), ossia sul portare l’AI generativa completamente all’interno del perimetro aziendale, sganciandoci quindi da soluzioni commerciali su cloud.
Infatti, grazie alla nostra sister company, E4 Analytics, ci stiamo focalizzando nello sviluppo di soluzioni avanzate di Private LLM e RAG (Retrieval-Augmented Generation) per rispondere alle esigenze specifiche di diversi settori verticali.
I nostri Private LLM sono modelli di linguaggio personalizzati, ottimizzati per operare in modo sicuro ed efficiente nell’IT aziendale, arricchiti con conoscenze specifiche del dominio per garantire protezione e conformità dei dati. E4 Analytics si impegna a integrare le evoluzioni future dell’Intelligenza Artificiale, anticipando le sfide future per rimanere leader nella trasformazione digitale utilizzando l’AI.
Può condividere con noi qualche storia di successo dei vostri clienti? Quali vantaggi hanno avuto le vostre tecnologie?
Solo alcuni esempi: l’infrastruttura realizzata per Dompé ha dato vita alla più grande libreria di ligandi virtuali al mondo: il TCS. La rappresentazione digitale delle molecole ha permesso di simulare in silico passaggi fondamentali della ricerca farmacologica riducendo i tempi di rilascio di nuovi farmaci dell’80%.
Per IIT, l’Istituto Italiano di Tecnologia, il consistente upgrade di risorse computazionali, le ottimizzazioni introdotte in termini di configurazione dell’infrastruttura e l’introduzione della nuovissima interfaccia interattiva ICE4HPC, permette oggi a ingegneri e ricercatori di IIT una piena autonomia di gestione e un consistente efficientamento nell’utilizzo del cluster Franklin.