Un tempo, l’innovazione era vista come una prerogativa esclusiva dei vertici aziendali e dei geni della tecnologia, quasi fosse un mistero irrisolvibile. L’organizzazione teneva gelosamente nascosta la sua proprietà intellettuale e la divulgava solo a chi doveva saperla a seconda del ruolo. Oggi, però, i segreti commerciali sono sempre meno frequenti e, in un’epoca di inclusione, l’innovazione è diventata una pratica diffusa e accessibile a tutti a livello aziendale.
Ne abbiamo discusso con Joe Baguley, VP & CTO, VMware.
Joe Baguley: il concetto di innovazione aziendale oggi
Grazie alla tecnologia, che ha aperto e ampliato i canali di comunicazione, ai viaggi e al cambiamento delle culture aziendali, le idee possono germogliare in ogni parte dell’azienda e questo ha un impatto enorme sui prodotti che vediamo sul mercato. Non basta più offrire ai clienti prodotti e servizi migliori. Le aziende devono integrare idee, informazioni, tecnologie e servizi, tenendo sempre in mente le esigenze dei clienti e gli obiettivi di business.
Questa dinamica comporta una grande responsabilità per l’innovazione aziendale e la necessità di non solo creare prodotti e servizi che soddisfino le aspettative, ma anche di migliorarli costantemente in un processo di auto-perfezionamento. Così facendo, stiamo assistendo a una profonda trasformazione dell’R&D.
Quasi un terzo delle aziende manca di idee
Su internet si trovano molte statistiche e studi sull’importanza dell’innovazione. Quello che prendiamo in analisi oggi è un report di Innovolo, secondo il quale il 22% dei leader globali dice che la scarsità di idee brillanti è uno dei maggiori freni al ROI dell’innovazione. Questo significa che quasi un quarto delle aziende ha bisogno di fonti di ispirazione.
Ma le idee possono venire letteralmente da chiunque. La vera sfida per le aziende è quella di inserirle nel processo di ricerca e sviluppo e farle diventare realtà. Lo conferma uno degli studi di VMware condotti con il professor Feng LI, Chair of Information Management presso la Bayes Business School della University of London. Lo studio in questione, chiamato Innovating in the Exponential Economy, ha mostrato che l’incapacità di trasformare le idee in nuovi prodotti, servizi e strategie, a un ritmo sostenibile, è ancora un fattore di rischio di fallimento per le organizzazioni.
Non stupisce che, se si chiedesse di nominare il miglior esempio di innovazione moderna, la maggior parte delle persone penserebbe a Steve Jobs. Del resto l’iPhone è il simbolo delle possibilità semplicemente perché era così diverso, così genialmente semplice nel suo concetto e ora ubiquitario. Ovviamente, l’innovazione moderna non si limita all’iPhone, ma è facile restare affascinati da quell’idea rivoluzionaria e trascurare gli sviluppi altrettanto sorprendenti che avvengono nelle aziende di tutto il mondo.
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L’innovazione aziendale passa per la messa in discussione
Le aziende hanno sempre dovuto mettere in discussione lo status quo per progredire. Questa spinta continua al miglioramento è il motivo per cui vediamo investimenti incredibili in ricerca e sviluppo nella competizione per il successo. Joe Baguley ci spiega che VMware investe circa il 22% del fatturato in R&D.
Ma l’innovazione richiede qualcosa di più del denaro. Per trasformare un’idea in qualcosa di tangibile, questa ha bisogno di un ambiente in cui crescere.
“Il nostro evento annuale RADIO (Research & Development Innovation Offsite) è un buon esempio. Guidato dal nostro CTO, Kit Colbert e dal suo team (OCTO), è il luogo in cui gli ingegneri a tutti i livelli di VMware si incontrano per condividere idee”, dice Baguley.
Come l’innovazione collaborativa può cambiare il mondo
Per VMware, l’innovazione non è solo un’idea brillante o una scoperta rivoluzionaria, ma un processo continuo che coinvolge tutti i suoi 38.000 dipendenti nel mondo. Ogni anno, la società organizza un evento chiamato Borathon, dove gli ingegneri possono presentare le loro idee e collaborare con i colleghi per sviluppare nuove soluzioni, funzionalità, proof-of-concept o flussi di lavoro per i vari prodotti. Il nome Borathon deriva da uno dei primi repository di codice di VMWare, ispirato alle isole Bora Bora.
“Queste sessioni sono un modo per stimolare la creatività e la passione per il nostro lavoro e per generare alcune delle più grandi innovazioni nella nostra storia. Infatti, VMware ha ottenuto oltre 5.500 brevetti nel corso degli anni e molti dei nostri prodotti sono nati da questa cultura collaborativa”, continua Baguley.
Questo dimostra che in un mondo connesso, nessuna idea è isolata, ma al contrario, si arricchisce del contributo di molte voci e prospettive. Creando un ambiente in cui l’ispirazione può prosperare, è possibile ascoltare le esigenze dei clienti e persino del pianeta. Che si tratti di collaborare con le università e le scuole, o di creare gruppi interni dedicati all’incubazione delle idee, l’ideazione e l’attuazione di brillanti innovazioni sono diventate un fattore chiave per il successo aziendale. Trasformare le idee in realtà, con una visione orientata ai risultati, è una forza per la trasformazione.
Un esempio lampante di questo fenomeno è quello che stiamo osservando nel campo della sostenibilità. Siamo tutti consapevoli dell’urgenza di agire per il bene del nostro pianeta e il tempo stringe. L’innovazione tecnologica è chiamata a giocare un ruolo cruciale per innescare il cambiamento. I governi stanno introducendo leggi e regolamenti sulla sostenibilità, che richiedono alle aziende di adeguarsi. E le soluzioni che stanno emergendo sono incredibili.
Stabilire il ruolo dell’innovazione nelle priorità aziendali
Le aziende devono chiedersi se l’innovazione è una priorità strategica o solo un obiettivo secondario. È abbastanza alta nella lista delle priorità? È parte integrante della cultura organizzativa o è solo una formalità?
Oggi sappiamo che l’innovazione non dipende da pochi eletti, ma da tutti. L’anzianità e l’esperienza non sono garanzie di creatività e originalità. Le aziende si stanno rendendo conto che le novità possono arrivare da qualsiasi livello o ruolo. L’R&D è il motore dell’esistenza stessa di un’azienda, ma non è un compito esclusivo di una persona o di un team: il suo potere sta nella condivisione delle idee, dal neolaureato all’architetto esperto, dall’assistente dell’amministratore delegato al tecnico sul campo.
“Alcune delle nostre migliori idee sono venute dai nostri tecnici che lavorano a stretto contatto con i clienti e portano il cambiamento e l’innovazione nel cuore dell’R&D”, ha affermato Baguley.
Insomma non è necessario inventare qualcosa di nuovo, ma basta essere aperti, condividere idee e partecipare al dibattito per fare la differenza e progredire.
L’evoluzione è una questione di cultura.