Nell’ultimo rapporto di Soldo, piattaforma leader in Europa per la gestione delle spese, è emerso che le spese aziendali hanno un impatto anche sulla salute e sulle finanze dei dipendenti già messe a dura prova dall’inflazione in Italia. La questione delle spese anticipate dai dipendenti è da sempre oggetto di discussione. A ciò si aggiungono anche i costi della vita sempre più crescenti. Questo ha portato a nuove tensione che rendono ancora più problematici i processi e l’attrito tra datori di lavoro e dipendenti.
Carlo Gualandri, Fondatore e CEO di Soldo, commenta: “Le questioni legate all’anticipo delle spese hanno chiaramente un grande impatto su tutti i dipendenti e questo è un problema che le aziende non possono più continuare a ignorare. Di fronte a questa sfida le imprese sono chiamate a trovare le soluzioni più efficaci ed efficienti per evitare che i propri dipendenti usino il denaro per anticipare le spese aziendali”.
Scopriamo di più.
Lo studio di Soldo sul rapporto Spese aziendali/Stato dei dipendenti
Lo studio di Soldo, realizzato insieme a IPSOS, leader mondiale in consulenza e ricerche di mercato, ha avuto come protagonisti 400 soggetti in tutta Italia impiegati in aziende con 50+ dipendenti. I soggetti si sono trovati, almeno una volta al mese, ad anticipare denaro per effettuare spese per conto dell’azienda.
Dalla ricerca è emerso che più della metà (52%) degli intervistati ha dichiarato di utilizzare la carta di credito almeno una volta alla settimana per anticipare costi aziendali. L’11%, invece è ricorso a prestiti da familiari e amici. Il 70% degli intervistati, attinge invece alle proprie finanze personali per coprire i costi legati al lavoro almeno una volta alla settimana mentre il 15% lo fa quotidianamente. A questi costi, si aggiunge il rincaro delle bollette e la recente inflazione che ha aumentato i costi in Italia e nel mondo.
A tal proposito la metà (47%) degli intervistati, dichiara di aver ridotto gli acquisti personali e più di un quarto (23%) ha contribuito meno ai propri risparmi. In fine, il 27% ha ridimensionato se non addirittura eliminato le uscite sociali.
Inflazione in Italia e spese azienda (e non)
Gli intervistati che hanno detto di sentirsi “sempre o spesso preoccupati” (18%) per le spese hanno dato le stesse tre motivazioni:
- Ritardi nell’erogazione del rimborso, lamentando il potenziale impatto sulle scadenze finanziarie personali (47%)
- Problemi legati al processo di rimborso, sottolineando le difficoltà nell’invio di ricevute o nell’interpretazione della policy aziendale su spese specifiche (44%)
- Laboriosità del processo, per la quantità di documenti necessari a effettuare una richiesta di rimborso (42%)
Spesso sono necessarie settimane, per ricevere il rimborso: non c’è quindi da stupirsi se il 67% vorrebbe che l’azienda modificasse le proprie procedure. I suggerimenti vanno dall’utilizzo di carte aziendali a tutti i dipendenti (56%), a strumenti per acquisire automaticamente le ricevute (41%) e ancora snellendo il processo approvativo per le spese di basso importo (34%).
Le azioni delle aziende
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Dalla parte delle aziende, la situazione non sembra voler migliorare. Stando al report, sembra che siano proprio le aziende più grandi ad essere le meno propense ad apportare modifiche ai processi di spesa. Soltanto 1 su 5 (20%) delle grandi e circa un terzo (35%) di quelle medio-grandi con 250-499 dipendenti hanno apportato delle modifiche alla politica delle spese.