Generali e Oliver James hanno organizzato lunedì 10 ottobre un evento per parlare del gender gap in tecnologia con Women4Tech. Abbiamo partecipato e conosciuto molte donne che nel settore tecnologico lavorano o sperano di fare carriera. Persone formate, competente e volenterose, troppo spesso viste come “non adatte ad un lavoro per maschi”.
L’evento Women4Tech
A partire dal problema riconosciuto del gender gap nel settore tech, sono state coinvolte le principali community di networking al femminile dell’ambito tecnologico, per organizzare una tavola rotonda. SheTech, GRLS, GrUSP e Fuzzy Brains, ma anche leader di aziende come:
- Pamela Gotti, CTO per Credimi e SheTech
- Rossella De Gaetano, Distinguished Engineer in IBM
- Danila De Stefano, CEO and Founder di Unobravo
- Filomena Floriana Ferrara, CSR Country Manager & Master Inventor per IBM
- Matteo Generali, Head of Digital Factory di Generali
- Simona Bussi, IT Service Manager di Generali
Il dibattito sulle donne e la tecnologia
Partendo da Floriana Ferrara, Master Inventor di IBM, con 21 brevetti all’attivo, che ha invitato le aspiranti imprenditrici a fare ricerca e a buttarsi nell’imprenditoria, fino a Rossella DeGaetano di IBM che si è dichiarata volenterosa nel collaborare con persone di talento, a prescindere dal loro genere.
Ciò che queste due donne hanno dato ha una radice comune: bisogna cooperare e fare rete per cambiare il mondo e rendere il settore tecnologico più inclusivo.
Durante gli speech di Women4Tech, siamo passati poi al case history di UnoBravo, servizio di psicologia online che trova il terapeuta più adatto alle esigenze e preferenze del paziente. Nato dal bisogno di una psicoterapeuta che voleva confrontarsi con colleghi e colleghe, ora è una piattaforma importantissima. Quello che emerso è il bisogno della tecnologia di compenetrare ogni settore, anche quello medico. Ogni professionista dovrebbe poter accedere alla tecnologia, a prescindere dal genere e dalle competenze.
Il potere di fare rete e innovare processi difficili e datati è stato evidenziato anche da Pamela Gotti, CTO per Credimi, e una delle poche CTO italiane in assoluto. La Dottoressa Gotti ci ha rivelato di percepire un’apertura del mondo tech verso le donne, che però sono ancora una minoranza, a prescindere dal talento e delle competenze.
Matteo Generali e Simona Bussi invece hanno parlato a nome della compagna assicurativa Generali. Azienda vista come “tradizionale” e all’antica, è in realtà un laboratorio di sperimentazione molto innovativo. L’obiettivo ambizioso è di assumere il 50% di donne e il 50% di uomini per ogni reparto. Come sostiene Chiara Fangareggi di Oliver James: “Le aziende stanno cambiando il loro punto di vista, stiamo assistendo alla nascita di una nuova tendenza da parte delle imprese che assumono: alcune di esse sono addirittura disposte a pagare di più per selezioni bilanciate”.
La community tech
Poi è intervenuta Chiara Brughera, Managing Director di SheTech, un’associazione no profit che ha l’obiettivo di colmare il gender gap nel mondo tech. Il confronto con player come Generali e con altre community è essenziale per realtà come queste.
Benedetta Tornesi, CEO & Founder di GRLS, ha affermato in videocall: “Ogni giorno cerchiamo di portare un impatto positivo sul gender gap, anche nel mondo tecnologico, mettendo in contatto le donne tra di loro e cercando, allo stesso tempo, di abbattere tutti quegli stereotipi e bias culturali che sono alla base della differenza di genere nel nostro paese”.
Ma l’inclusione non è solo apertura verso le donne: è accogliere nel settore tech ogni persona. Uomini, donne, persone non binarie, trans oppure disabili. A questo proposito GrUSP, community italiana di developer, offre borse di studio per categorie sottorappresentate nell’ambito dello sviluppo.
La conferenza di Women4Tech è stata di certo un momento molto interessante per fare networking. Infatti, dopo la tavola rotonda si è tenuto un breve momento conviviale in cui donne e uomini del settore tech hanno avuto modo di conoscersi e scambiare opinioni. Speriamo di poter vedere presto altri momenti di confronto come questo. Sull’inclusione e la parità non si fa mai troppo.