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L’e-commerce in Italia: vale 71 miliardi di euro. Lo studio Netcomm-Ambrosetti

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Roma – Netcomm, in collaborazione con The European House – Ambrosetti, ha mostrato al pubblico i dati raccolti nella seconda edizione dello studio sullo stato dell’e-commerce in Italia. Lo studio dal titolo “Il ruolo e il contributo dell’e-commerce e del digital retail alla crescita dell’Italia”, è stato presentato oggi a Roma presso l’Hotel Nazionale e mette in luce i successi, le difficoltà e le prospettive del mercato dell’e-commerce nel nostro Paese.

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All’incontro hanno partecipato i più importanti volti del settore insieme ad alcuni rappresentati delle istituzioni. Tra questi troviamo Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il consorzio del Commercio Digitale in Italia e Lorenzo Tavazzi, Partner e Responsabile dell’Area Scenari e Intelligence di Ambrosetti. Qui, hanno mostrato la situazione attuale del mercato, a due anni dalla pandemia e dal ruolo centrale che l’e-commerce ha avuto durante il periodo di lockdown.

Principali evidenze dello studio Netcomm-Ambrosetti sull’e-commerce

e-commerce in Italia

Lo studio ha mostrato come la rete del valore dell’e-commerce e del digital retail, si piazzi nel settore privato, al primo posto tra le 99 attività economiche in Italia per incidenza sul fatturato complessivo. Si è passati dall’1,2% nel 2016, al 2,1% nel 2020 e si stima che nel 2021 la crescita di questa filiera sia del +4,4%, attestandosi a quasi 71 miliardi di euro di fatturato complessivo.

Il moltiplicatore economico della filiera dell’e-commerce e del digital retail è pari a 2,48: questo significa che per ogni 100 euro investiti nella filiera estesa dell’e-commerce e del digital retail in Italia se ne generano ulteriori 148 nel resto dell’economia. Le imprese di questa filiera sono distribuite in egual misura in Italia ma più della metà del fatturato si trova nel Nord-Ovest, in particolare in Lombardia.

Inoltre, dal rapporto della raccolta dati, è emerso che la vendita online ha permesso agli operatori di avere un rapporto diretto con la clientela oltre ad offrire un’esperienza più completa e soddisfacente (soprattutto in chiave multicanale nel segmento B2C). In questo contesto, per 1 operatore su 5 l’ingresso nel canale online ha permesso di ridurre i costi di gestione dell’ordine.

Il futuro dell’e-commerce in italia

Per quanto riguarda gli investimenti futuri, secondo le imprese, gli ambiti principali su cui si dovrà investire sono quelli collegati alle vendite on line. Precisamente, nell’ordine:

  • Investimento nel digital marketing
  • Investimenti per il miglioramento della user experience
  • Incremento della presenza su marketplace
  • Incremento del team dedicato al canale e-commerce

Le proposte di Netcomm e The European House – Ambrosetti hanno individuato 3 ambiti d’intervento per sostenere lo sviluppo della filiera estesa del commercio elettronico in Italia:

  • Politiche per lo sviluppo dell’“industria del commercio”
  • Upgrade delle competenze e tecnologie digitali
  • Rafforzamento del digital export

Si propone innanzitutto di destinare parte dei fondi del PNRR agli investimenti tecnologici delle imprese dell’industria del commercio, a partire dai 13,4 miliardi di euro previsti dal Piano Nazionale «Transizione 4.0». Per quanto concerne l’upgrade delle competenze e tecnologie digitali, si suggerisce di prevedere finanziamenti destinati alle imprese per la formazione di potenziali risorse da impiegare nel settore dell’e-commerce e del digital retail. Questo a condizione che le aziende accedano a corsi certificati e che si impegnino ad assumere la risorsa al termine. Il ruolo di ente certificatore, nel caso italiano, potrebbe essere assunto proprio da Netcomm.

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Per quanto riguarda il digital export, si raccomanda di incoraggiare accordi con i principali marketplace ed e-Tailer internazionali B2C e B2B per la promozione in apposite “vetrine” delle produzioni del “Made in Italy” e di semplificare gli adempimenti doganali, tramite l’adozione di procedure doganali e commerciali semplificate e accelerate.

La parola agli esperti dell’e-commerce

Roberto Liscia

In merito alla questione dell’e-commerce in Italia, Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, ha commentato: “Alla luce dei risultati di questo studio non possiamo che decretare una volta per tutte la fine della concezione di e-commerce come un semplice ‘trend’. La rete del valore del commercio digitale è molto di più: stiamo parlando di una filiera concreta e tangibile che fa crescere la nostra economia più di tutte le altre 98 attività economiche prese in considerazione e che riguarda 723 mila imprese. Il commercio digitale e la sua filiera si configurano e si configureranno sempre di più, come un ecosistema in cui canale tradizionale e digitale coesistono e collaborano in un orizzonte strategico di crescita. Per questo oggi chiediamo ai rappresentanti politici e istituzionali di sostenere lo sviluppo di questa filiera attraverso precisi interventi e investimenti che consentano di colmare il gap di competenze digitali che scontiamo a livello europeo e rafforzare l’export digitale.”

Lorenzo Tavazzi

Lorenzo Tavazzi, Partner e Responsabile dell’Area Scenari e Intelligence di The European House – Ambrosetti, ha invece affermato: “L’e-commerce e il digital retail rappresentano un fenomeno articolato e in crescita nel nostro Paese, con ramificazioni e interrelazioni cross-settoriali. L’approccio olistico adottato per ricostruire la rete estesa del valore di questo settore con-sente di mettere il luce contributo offerto dai diversi settori economici coinvolti a monte e a valle nel percorso di vendita e acquisto online, con un elevato effetto moltiplicatore economico (2,48) e occupazionale (2,41) sul sistema-Paese. L’indagine condotta presso le imprese italiane indica che l’e-commerce è riconosciuto come un canale prioritario per la crescita del business, con investimenti crescenti che verranno indirizzati sul digital marketing e sull’export digitale. Oltre ad essere una grande opportunità per l’internazionalizzazione delle produzioni del Made in Italy, il settore rappresenta un’opportunità anche per la creazione di valore per l’Italia. I settori coinvolti nella filiera valgono oggi 71 miliardi di Euro (+95% dal 2016). Non solo. Questo sistema industriale e di servizi ha una elevata capacità di attiva-zione su tutto il resto dell’economia: per ogni 100 euro generati nella filiera estesa dell’e-commerce e del digital retail in Italia se ne generano ulteriori 148”.

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