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Cybersecurity e rientro al lavoro, il rischio della disinvoltura digitale

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La piattaforma di Security Awareness Training, Cyber Guru, ha recentemente condotto un sondaggio per valutare il livello di consapevolezza dei professionisti riguardo alla cybersicurezza: i risultati hanno rivelato un quadro variegato delle abitudini digitali dei lavoratori e una nuova sfida, quella della “disinvoltura digitale”.

Disinvoltura digitale e cybersecurity, la ricerca di Cyber Guru

Secondo il sondaggio, il 65% dei professionisti intervistati ha riconosciuto che gli attacchi informatici sono diventati più frequenti e che è necessario prestare maggiore attenzione alla sicurezza online. Tuttavia, preoccupa il fatto che il restante 35% dei partecipanti sottovaluti ancora le minacce digitali. In un mondo con oltre 5 miliardi di utenti online, è essenziale muoversi con cautela e prestare attenzione alla sicurezza digitale.

Il rapporto evidenzia che il fattore umano è responsabile del 74% delle violazioni informatiche, il che significa che tre incidenti su quattro sono causati dall’errore umano, comportando spesso perdite economiche (nel 95% dei casi).

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Nonostante il 75% dei lavoratori intervistati mantenga una separazione tra i dispositivi digitali aziendali e personali, il 60% utilizza comunque i dispositivi aziendali per scopi personali. Questa commistione tra sfera privata e lavorativa espone entrambi i dispositivi a rischi duplicati, con il potenziale per facilitare il social engineering, un’attività attraverso cui i malintenzionati cercano di ottenere dati sensibili dalle persone.

Il rischio “FOMO”

La fretta e la paura di perdere opportunità (FOMO – Fear Of Missing Out) spingono spesso gli utenti a comportamenti rischiosi. Ad esempio, il 69% dei partecipanti sarebbe disposto a connettersi a una rete Wi-Fi non protetta da password in caso di necessità. Inoltre, il 63% cliccherebbe su link promozionali senza verifiche approfondite se l’offerta sembra allettante. E il 46% scaricherebbe un file da una mail senza troppe esitazioni se sembra provenire da una fonte “sicura”.

Vittorio Bitteleri Country Manager Italia di Cyber Guru, spiega: “L’eccessiva disinvoltura digitale, la necessità di agire immediatamente, l’essere multitasking su più fronti contemporaneamente, ci inducono a non prestare la giusta attenzione a ciò che stiamo facendo mentre siamo online. Non è sensato, ad esempio, separare i device lavorativi e personali se poi si usa lo smartphone aziendale per andare sul proprio profilo Instagram; è essenziale essere cauti e fermarsi a riflettere prima di agire, ricordando sempre che tutti possiamo essere vittime di un cyber attacco.”

Potete trovare ulteriori informazioni sul sito di Cyber Guru.

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