La sicurezza informatica globale sta affrontando una fase critica, con un aumento significativo dei cyber incidenti e una sempre maggiore complessità delle minacce.
Secondo il Rapporto Clusit 2025, il numero di incidenti cyber gravi a livello mondiale nel 2024 ha registrato un aumento del 27% rispetto all’anno precedente, con una media di 295 attacchi al mese. L’Italia rimane un obiettivo privilegiato del cybercrime, con il 10% degli attacchi globali diretti contro infrastrutture e aziende del Paese.
I cyber incidenti sono in aumento e sono sempre più gravi
L’Italia nel mirino
Gli attacchi informatici in Italia sono aumentati del 15% rispetto al 2023, con una crescita del 40% per quelli di matrice criminale. La cybercriminalità si conferma la principale minaccia, responsabile di 9 incidenti su 10 a livello mondiale. Particolarmente colpiti il settore manifatturiero e quello dei trasporti, entrambi con un quarto degli attacchi globali rivolti contro realtà italiane. Gli attacchi di attivismo politico e ideologico hanno rappresentato il 29% degli incidenti in Italia, un dato tre volte superiore rispetto alla media mondiale dell’8%.
Uno dei vettori d’attacco più diffusi è il phishing e l’ingegneria sociale, cresciuti dell’87% nel nostro Paese. Nonostante gli sforzi per sensibilizzare cittadini e aziende sui rischi informatici, la consapevolezza rimane insufficiente. Secondo il rapporto, è necessario rafforzare la formazione sulla sicurezza informatica, coinvolgendo scuole, università e imprese per sviluppare competenze adeguate alle esigenze di mercato.
Anna Vaccarelli, presidente di Clusit, ha dichiarato quanto segue: “Il quadro globale tracciato dal Rapporto Clusit 2025 è decisamente preoccupante: da un lato, i livelli di protezione delle organizzazioni sembrano insufficienti; dall’altro gli attacchi diventano sempre più sofisticati, grazie anche all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, oltreché più facili da portare a compimento, grazie alla disponibilità di modelli di minacce ‘As-A-Service’ sempre più diffusi.”
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“Nel nostro Paese gli incidenti critici sono meno frequenti rispetto alla media globale, ma quelli di gravità media risultano più numerosi. Questo potrebbe indicare che le nostre organizzazioni subiscono attacchi probabilmente meno sofisticati, ma più frequenti. Appare sempre più urgente la necessità di migliorare le strategie difensive” prosegue Anna Vaccarelli.
L’AI: un aiuto all’aumento dei cyber incidenti?
L’Intelligenza Artificiale sta diventando un elemento chiave, almeno secondo il Rapporto Clusit 2025, sia per la protezione che per la realizzazione degli attacchi informatici. Da un lato, le tecnologie AI possono migliorare la capacità di rilevare e rispondere alle minacce in tempo reale.
Ma dall’altro possono essere sfruttate dai cybercriminali per creare attacchi sempre più sofisticati e difficili da individuare. Il rischio principale è legato alla dipendenza crescente dalla tecnologia, che potrebbe amplificare gli effetti di eventuali vulnerabilità nei sistemi informatici.
Luca Bechelli, del Comitato Direttivo Clusit, ha affermato: “Il settore News e Multimedia ha raggiunto un primato negativo nel 2024, con un singolo attacco che ha compromesso i dati di 5 milioni di persone. Questo evento è stato emblematico di come una tecnologia informatica, quando utilizzata in modo prevalente in un settore, possa diventare un bersaglio estremamente appetibile per gli attaccanti che, concentrando l’investimento, hanno la certezza di generare con una sola campagna di attacchi un numero ingente di danni verso la società.”
Ha concluso poi il suo commento: “Si pensi ad esempio se a essere bersagliata fosse una tecnologia utilizzata nell’ambito della distribuzione alimentare, o della logistica di beni e servizi ai cittadini. Non è un caso che tali scenari sono e devono essere esattamente quelli da considerare nell’ambito dell’applicazione della Direttiva NIS2, particolarmente in quei settori che sono stati introdotti in perimetro nel passaggio dalla versione precedente a quella attualmente in vigore”.
La necessità di una governance efficace
Uno degli aspetti fondamentali emersi dal Rapporto Clusit 2025 è l’importanza di rafforzare la governance della sicurezza informatica. Le aziende devono adottare strategie più strutturate per identificare e mitigare i rischi, combinando misure preventive e soluzioni di mitigazione.
La gestione della sicurezza non può più limitarsi a una risposta reattiva agli incidenti, ma deve basarsi su un approccio proattivo che includa monitoraggio continuo, gestione delle vulnerabilità e adozione di pratiche di security by design.
Il futuro della cybersecurity
Nel 2024, gli attacchi informatici hanno avuto conseguenze sempre più gravi, con impatti elevati per il 79% degli incidenti globali. Le aziende devono quindi investire nella sicurezza informatica con strategie di lungo termine, integrando soluzioni avanzate di difesa e potenziando la formazione dei dipendenti. Il panorama della cybersecurity è destinato a evolversi ulteriormente. La sfida per il futuro sarà bilanciare innovazione e sicurezza.
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