Almaviva e Aruba hanno manifestato al Ministero dell’Innovazione e della Transizione Digitale l’interesse congiunto con la presentazione di una proposta relativa alla realizzazione e alla gestione, tramite una partnership tra pubblico e privato, del Polo Strategico Nazionale (PSN).
Quest’ultimo, previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è in sostanza una infrastruttura dedicata in cloud, che sarà realizzata sul territorio nazionale e che vuole diventare all’avanguardia per prestazioni e sicurezza, sul quale migrare dati e servizi strategici della PA, per dare supporto al processo di trasformazione digitale con una strategia “cloud first”. Questa nuova infrastruttura sarà gestita da un operatore economico selezionato attraverso l’avvio di un partenariato pubblico-privato su iniziativa di un soggetto proponente.
Il Polo Strategico Nazionale secondo Aruba e Almaviva
Almaviva e Aruba intendono quindi proporre una soluzione tecnologica e di servizio innovativa per la costituzione del Polo Strategico Nazionale al servizio delle Pubbliche Amministrazioni Centrali, delle ASL e delle principali amministrazioni locali. Il tutto in linea con le linee guida AgID e perseguendo gli obiettivi strategici indicati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
L’esperienza delle due aziende totalmente “made in Italy” sui temi quali infrastrutture, cloud e trasformazione, sarebbe messa a disposizione del Paese, per la nascita di una Cloud Factory che diventi il motore di innovazione e rivoluzione digitale dell’intera nazione, garantendone al contempo la velocità, la qualità e la sicurezza necessarie ad un cambiamento efficace, sostenibile e strutturale.
Il curriculum di Aruba parla di una grande esperienza nello sviluppo e nella gestione delle infrastrutture di Data Center, di proprietà, con strutture e impianti conformi ai massimi standard di sicurezza del settore (Rating 4 ANSI/TIA 942-B) e localizzati su territorio nazionale. Almaviva, dal canto suo, gestisce oggi migliaia di sistemi in Cloud in svariate declinazioni ed ha gestito processi di trasformazione da infrastrutture legacy ad architetture moderne che hanno coinvolto importanti sistemi mission critical.
