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Biodiversità e blockchain per raggiungere Net zero

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Nasce la partnership tra Green Future Project e Invest Conservation, che grazie agli investimenti sulla blockchain ha come intento quello di salvaguardare la biodiversità nelle zone più sensibili, con l’ulteriore obiettivo Net zero. La blockchain viene utilizzata come strumento per incentivare i proprietari terrieri alla conservazione della biodiversità. A ogni token, ovvero un gettone digitale custodito all’interno della blockchain, corrisponde una protezione per 50 anni di 1 ettaro di foresta ad alta biodiversità, e la capacità di assorbimento del CO2 emesso dallo stesso.

Obiettivo Net zero: come arrivarci e in cosa consiste

Green Future Project e Invest Conservation, si occuperanno di supportare progetti di Biodiversity Hotspots. Ovvero regioni biogeografiche con un significativo livello di biodiversità. Questi luoghi vengono identificati nell’Half Earth Index, indice che racchiude tutti gli elementi degli ecosistemi a rischio. Secondo questo indice delle Nazioni Unite, il 45% della biodiversità del mondo si estende solo sul 2% della superficie terrestre. Proteggerla è un’azione necessaria da compiere nel più breve tempo possibile, per contrastare il cambiamento climatico. In seguito all’accordo di Kunming-Montreal (United Nations Biodiversity Conference – COP15), si è stabilito che entro il 2030 bisognerà ripristinare circa il 30% delle aree degradate. Inoltre bisognerà proteggere, circa nella stessa percentuale, le aree con particolare rilevanza di biodiversità.

La partnership tra Green Future Project e Invest Conservation si fonda sulla convinzione riuscire a raggiungere il traguardo Net zero, ovvero un impatto zero sull’ambiente da parte di tutti, aziende e privati.

Obiettivo Net Zero Biodiversita Blockchain Biodiversity Hotspots
Rappresentazione dei biodiversity hotspots

Net zero, è un obiettivo più ambizioso rispetto al carbon neutral, poiché non si tratta di bilanciare le emissioni di carbonio, ma si punta a ridurre al minimo la produzione del carbonio dalle attività produttive prendendo anche iniziative per la compensazione delle emissioni residue.

Cosa hanno escogitato le due aziende per proseguire nel progetto?

Pietro Pasolini, CEO e CO- Founders di Green Future Project spiega come entrambe le aziende siano orgogliose di questa iniziativa, poiché permette di lavorare su due fronti in contemporanea. Un fronte concentrato sulla biodiversità, e l’altro incentrato su uno strumento economico in grado di dare valore alla natura, come la blockchain.

Per rendere più fruibile il processo agli investitori, si utilizza la tecnologia satellitare di Orbify. Consentirà di seguire costantemente lo stato delle zone protette. Questo strumento facilita il lavoro per tutti, utenti e dipendenti che si occupano del progetto.

Al momento ci sono già due grossi siti sostenuti dal Green Future Project, sono le due riserve di Tapichalaca e Copalinga in Equador. Si stima che la prima sia in grado di catturare circa 396 tonnellate di CO2 per ettaro, mentre la seconda circa 580 tonnellate per ettaro.

Informazioni aggiuntive sulle aziende

Green Future Project è una piattaforma SaaS nata nel 2020 con l’obiettivo di offrire alle aziende delle soluzioni tuttotondo per gestire la decarbonizzazione.

Invest Conservation si occupa della conservazione delle foreste tropicali ad alta intensità di biodiversità, con l’obiettivo di limitare la deforestazione e l’estinzione di specie a rischio. Utilizzando token blockchain, una tecnologia molto efficiente e con dati trasparenti. L’azienda vuole far si che ogni dollaro investito venga destinato alla conservazione delle zone più sensibili alla scomparsa della biodiversità, e a sostegno delle comunità locali.

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