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B7 Flash: Trasformazione digitale e innovazione sono punti di svolta per i Paesi del G7

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La nota B7 Flash, redatta da Confindustria e Deloitte, delinea le priorità per le economie del G7. Dal report emerge che la trasformazione digitale, l’innovazione e l’intelligenza artificiale (AI) sono riconosciuti come elementi cruciali per la crescita, la produttività e la competitività dei Paesi G7.

 In un’epoca caratterizzata da sfide economiche, ambientali e geopolitiche, emerge inoltre l’importanza di ripensare le catene di approvvigionamento verso una maggiore resilienza e di sostenere un commercio aperto e multilaterale. In quest’ottica gli stimoli pubblici giocano un ruolo vitale nel supportare le economie del G7 durante questa fase di trasformazione industriale.

Una collaborazione intensificata tra i Paesi G7 è essenziale per promuovere investimenti congiunti in ambito digitale e AI, con l’obiettivo di migliorare la competitività economica, incrementare la produttività e assicurare una crescita sostenibile a lungo termine. L’accelerazione dello sviluppo dell’AI e di altre tecnologie digitali richiede un approccio normativo armonizzato e infrastrutture solide e resilienti. È fondamentale anche la diffusione di competenze tecniche e principi etici per un utilizzo responsabile di tali tecnologie.

Queste le principali priorità emerse nella nota B7 Flash, in vista della Ministeriale “Industria, Tecnologia e Digitale del G7” prevista il 14 e 15 marzo a Verona e Trento.

La nota B7 Flash: i dati del report

Il report B7 Flash ci dice che il settore manifatturiero mondiale ha superato il valore di 16 mila miliardi di dollari nel 2022, attestandosi a 16,2 mila miliardi. Nonostante le fluttuazioni degli ultimi anni, si prevede un incremento del valore aggiunto globale del 3,6% tra il 2024 e il 2028, con un contributo medio al PIL mondiale del 16%. La manifattura è un pilastro del PIL per i Paesi G7, soprattutto in Germania, Giappone e Italia, e rappresenta un segmento vitale dell’export. Nel 2022, la Germania ha esportato beni per un valore di 1.632 miliardi di dollari, seguita dal Giappone con 751 miliardi e dall’Italia con 623 miliardi.

Anche la digitalizzazione sta diventando un fattore sempre più critico per il settore manifatturiero. Nel 2022, il 69% delle aziende manifatturiere europee (UK inclusa) ha implementato tecnologie digitali avanzate nella produzione. Questa percentuale sale al 98% quando si considerano Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti. Le società digitalmente più avanzate hanno mostrato nel 2023 un EBIT superiore del 6% rispetto a quelle meno mature. Si stima che gli investimenti globali in trasformazione digitale, sia pubblici che privati, raggiungeranno i 3,4 mila miliardi di dollari entro il 2026, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 16,3% a partire dal 2023.

Questa costante innovazione nel settore manifatturiero ha dato vita a concetti come la Smart Factory, che integra tecnologie digitali e hardware per ottimizzare processi e prodotti. Altre innovazioni significative includono l’Industry Automation, valutata a circa 200 miliardi di dollari nel 2024, e i Digital Twins, ovvero repliche virtuali di prodotti fisici, con un mercato previsto a 6,7 miliardi di dollari entro il 2025.

Il futuro dell’Intelligenza Artificiale: proiezioni e impatti

L’Intelligenza Artificiale (AI) si prospetta come un settore in rapida espansione, con previsioni che indicano un mercato globale di 946 miliardi di dollari entro il 2030. La nota B7 Flash stima che il mercato dell’AI raggiungerà i 373 miliardi di dollari nel 2024 (con particolare enfasi sul Machine Learning, che potrebbe valere 528 miliardi di dollari, sull’AI generativa, prevista a 207 miliardi di dollari, e sulle applicazioni AI in robotica, stimate a 37 miliardi di dollari al 2030). 

Anche l’impatto dell’AI sulle economie regionali sarà significativo. Si prevede che nel 2030 l’AI contribuirà con 202,5 miliardi di dollari al mercato europeo. In previsione si prevede che influenzerà l’8,8% del PIL eruopeo, mentre negli USA si raggiungeranno i 237 miliardi di dollari. Il report contempla anche la Cina (105 miliardi) e l’India 15 miliardi.

Nel 2023, le applicazioni AI più diffuse sono state l’automazione dei processi robotici, adottata dal 39% delle aziende. Seguono la computer vision (34%), i modelli di linguaggio naturale (33%) e gli  agenti virtuali (33%). Gli Stati Uniti e il Canada hanno mostrato un forte impegno nella ricerca e sviluppo in AI, con rispettivamente il 43% e il 48% delle aziende che hanno intrapreso iniziative in questo campo già nel 2022. La Cina ha guidato l’adozione globale con il 58%, seguita dall’India con il 57%.

Le catene di approvvigionamento e le attività produttive sono risultate essere i comparti più influenzati dall’AI, coinvolgendo il 40% delle imprese nel 2022. Nel marketing & sales, nei servizi post-vendita e nello sviluppo di prodotti, l’adozione dell’AI si è attestata al 6%.

B7 Flash: le conclusioni degli esperti

“La digitalizzazione è fondamentale per tutti i settori industriali, sia nel privato sia nel pubblico: come B7 ci impegneremo per promuovere le competenze digitali oltre i confini delle imprese e raggiungere anche le pubbliche amministrazioni, in modo da rafforzare la sicurezza dell’accesso ai dati e fornire alle stesse imprese e ai cittadini servizi più efficienti e più sicuri”, ha affermato Emma Marcegaglia, B7 Chair. “Siamo consapevoli dei rischi associati all’AI e il G7 si è impegnato a sviluppare codici etici armonizzati. È un passaggio decisivo: il B7 è pronto ad elaborare raccomandazioni di policy per consentire alle applicazioni dell’AI di dispiegare tutto il loro potenziale positivo, rendendo l’industria dei nostri Paesi sempre più forte e competitiva”.

Di seguito riportiamo invece le parole di Fabio Pompei, CEO Deloitte Central Mediterranean

“Le sfide legate alla digitalizzazione e le relative implicazioni tecnologiche, infrastrutturali, formative e di nuovi investimenti sono protagoniste dell’epoca che stiamo vivendo. La trasformazione digitale e l’Intelligenza Artificiale hanno un potenziale rivoluzionario e una rapidità di evoluzione senza precedenti che, se adeguatamente indirizzati, permetteranno di aumentare produttività e competitività in tutti i settori, favorendo al contempo una crescita più inclusiva. Per cogliere appieno le opportunità di questa rivoluzione e assumere una posizione di leadership globale, è necessario che imprese e Istituzioni lavorino a stretto contatto, accompagnando i G7 nel radicale cambiamento in atto. Per l’Italia molto dipenderà da come utilizzeremo le risorse straordinarie che il Next Generation EU dedica alla transizione digitale, che rappresentano un’opportunità̀ unica di sviluppo per il nostro Paese”

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