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Apple e Google sotto indagine dall’antitrust giapponese

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ll governo giapponese esaminerà le attività di Apple e Google e dei relativi sistemi operativi (iOS e Android), che si vedono accusati di violazioni dell’antitrust. A seguito di questo, nel mese in corso verrà formato un comitato governativo per sondare la connessione tra i produttori di smartphone nazionali e le società statunitensi, secondo quanto riferito dal Nikkei Asia citando una fonte governativa. L’attuale quota dei sistemi operativi per smartphone Apple iOS e Google Android rappresenta circa il 90% del mercato giapponese. Secondo il quotidiano giapponese, se il panel scoprirà attività sospette, il Giappone potrebbe inasprire le sue norme antitrust.

L’Antitrust giapponese è solo l’ultimo dei problemi di Android e iOS

La nuova indagine giapponese diventerà l’ultima di una lunga serie di attività simili da parte di governi e regolatori di tutto il mondo, cercando di ridurre il potere dei giganti della tecnologia come Apple e Google che spesso si trovano “nei guai” per i loro sistemi operativi iOS e Android.

Antitrust giapponese Android iOS

La Commissione europea ha avviato un’indagine all’inizio di giugno per valutare se Apple stesse violando le norme antitrust dell’UE per gli sviluppatori di app inerenti la distribuzione dei loro prodotti attraverso l’App Store. L’indagine ha riguardato il sistema di acquisto in-app di Apple, ed è stata lanciata dopo i reclami di varie app di streaming musicale e distributori di e-book sull’impatto delle normative dell’App Store sui loro servizi di streaming. Secondo il rapporto preliminare della Commissione UE, Apple ostacola la libera concorrenza nel mercato UE nel campo delle app musicali.  Il 10 giugno scorso, il capo della commissione antitrust Margrethe Vestager ha dichiarato che Apple dovrebbe consentire app store alternativi sulla sua piattaforma, per consentire una concorrenza adeguata, e vuole che venga introdotta una legislazione che forzi il problema.

Anche gli Stati Uniti hanno nel mirino le società tecnologiche, con i legislatori della Camera degli Stati Uniti che l’11 giugno hanno rivelato una serie di progetti di legge, in risposta a un rapporto della Commissione giudiziaria della Camera sulle pratiche commerciali delle Big Tech.

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