La tecnologia è in costante cambiamento e le aziende devono adeguarsi per rimanere competitive. Ne abbiamo discusso con Domenico Iacono, Sales Engineer, Team Lead Italy & Spain di Commvault. Iacono ha sottolineato come negli ultimi vent’anni il backup dei dati sia passato dal mainframe al cloud e a Kubernetes, richiedendo agli operatori IT di aggiornare le loro infrastrutture. Tuttavia, molti dirigenti e manager preferiscono tenere le soluzioni legacy che funzionano, pensando di risparmiare tempo e denaro.
Questa scelta può essere pericolosa, perché l’innovazione è il futuro e il cambiamento è ciò che permette alle aziende di crescere, migliorare ed evolversi.
Lo scenario attuale e i rischi
Iacono afferma che la pandemia ha accelerato la necessità di adottare nuove tecnologie per consentire il lavoro da remoto e garantire la continuità aziendale. Ma non basta sostituire una tecnologia con un’altra: bisogna sfruttare le potenzialità delle tecnologie innovative, come l’intelligenza artificiale, la VR e il SaaS, che possono trasformare le capacità aziendali.
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Allo stesso tempo, le aziende devono proteggersi dalle minacce informatiche sempre più frequenti e sofisticate, che possono compromettere i loro sistemi e dati. Evitare il “dolore” del cambiamento tecnologico può sembrare una scelta comoda, ma comporta dei rischi. Alcuni esempi?
- Mancanza di agilità organizzativa – Rimanere con una tecnologia datata che non può crescere e scalare con l’azienda limita l’agilità e impedisce lo sviluppo di nuove capacità e il successo. Significa anche rinunciare alle opportunità offerte da nuove e collaudate tecnologie, sia dal proprio fornitore che da altri.
- Perdita di vantaggio competitivo – Una nuova tecnologia richiede investimenti, formazione e tempi di inattività. Ma se si resta fermi, le aziende perdono efficienza operativa e di costo e non riescono a offrire servizi più rilevanti e vantaggiosi per i loro clienti.
Come aggiornare le infrastrutture IT in modo corretto? Alcuni consigli
Un errore comune è quello di limitarsi a trasferire applicazioni e dati da un sistema all’altro, senza apportare modifiche sostanziali. Questa strategia, nota come “lift and shift”, può sembrare più rapida ed economica, ma in realtà non sfrutta appieno le potenzialità delle nuove tecnologie. Iacono sostiene che è preferibile optare per una trasformazione più profonda e radicale, che richiede un tempo di interruzione più breve ma garantisce risultati più efficaci e duraturi.
Per realizzare questo cambiamento, è fondamentale trovare il partner giusto, ovvero un fornitore che sia in grado di capire gli obiettivi, la cultura e le esigenze dell’azienda. Un buon partner non si limiterà a fornire una tecnologia, ma aiuterà l’azienda a raggiungere gli obiettivi prefissati, avvalendosi di esperienza, competenza e visione d’insieme. Per scegliere il fornitore più adatto, è importante alcuni criteri chiave, come la sua storia di successi con aziende simili, la sua offerta di soluzioni complete e personalizzate, e il suo supporto durante tutto il processo di transizione.
Un altro aspetto importante è quello di consolidare il numero di tecnologie in uso e integrarle in una piattaforma sicura, regolamentata e controllata. Questo permetterà di semplificare la gestione del patrimonio tecnologico e di renderlo più flessibile e adattabile ai cambiamenti futuri. Le aziende potranno così aggiungere facilmente nuovi strumenti IT, come quelli relativi alla sicurezza o all’automazione, che consentiranno di ottimizzare le operazioni e aumentare la competitività.