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Zoom Immersive View cala fino a 25 persone in un unico contesto virtuale

Un solo sfondo, per sentirsi insieme anche a distanza

Zoom lancia Immersive View, che permette di inserire fino a 25 persone in una sola stanza virtuale. La funzione ricrea una classe o una sala riunioni, in cui tutti i partecipanti hanno alle spalle lo stesso sfondo. In questo modo, Zoom eleva la qualità della disposizione delle inquadrature e sfrutta un effetto grafico per farvi sentire vicini anche a distanza.

Zoom Immersive View vi mette tutti nella stessa stanza (virtuale)

In questo anno abbiamo imparato che ci sono molte cose di cui abbiamo bisogno durante una videoconferenza. Quando lo smart working e gli eventi da remoto sono passati da essere emergenza a diventare nuova normalità, alcune funzioni sono diventate necessarie. La possibilità di aver un background virtuale per evitare di fare vedere i bambini che giocano nello sfondo a tutto l’ufficio. La riduzione del rumore per non fare sentire la lavatrice ai selezionatori durante un colloquio.

Oggi Zoom lancia una funzione che risponde a un’altra esigenza, quella di trovarsi nella stessa stanza, anche se solo in virtuale. La nuova Immersive View dovrebbe infatti permettere di sentirsi più vicini, immergendo tutti i colleghi collegati su Zoom in una sola stanza. Potete usare gli sfondi della compagnia oppure caricarne di personali. Il che può voler dire usare i colori aziendali, oppure fare un meeting su Marte.

Zoom Immersive View background

La funzione ricorda molto Together Mode di Microsoft Teams, che l’estate scorsa ha lanciato per primo una funzione di spazio virtuale per i colleghi. Al lancio Microsoft aveva annunciato di voler combattere la “stanchezza da video“, che certo molti di noi sentono.

La nuova funzione di Zoom Immersive View permette di inserire nel contesto virtuale fino a 25 persone, con gli altri partecipanti mostrati nella solita griglia a lato. Una funzione che potrebbe rivelarsi particolarmente utile nei casi di webinar oppure di lezioni magistrali in università.

Potete approfondire l’argomento sul blog dell’azienda.

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Source
Engadget

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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