Cluster Fabbrica Intelligente, con il supporto di Regione Lombardia attraverso Finlombarda organizza l’XFactory Open Innovation Challenge. Lo scopo è quello di trovare PMI e startup che possano diventare fornitori delle grandi aziende che controllano due Lighthouse Plant del Cluster, ovvero Abb da una parte e Tenova – ORI Martin dall’altra.
Per la precisione le startup e PMI che potranno partecipare al challenge devono essere specializzate in manifattura additiva e safety. XFactory Open Innovation Challenge è molto diverso dagli altri challenge per startup: non ci sono premi in denaro, che in alcuni casi, essendo un po’ risicati non fanno la differenza, ma viene data la possibilità di far decollare (potenzialmente) le startup o PMI che vinceranno.
XFactory Open Innovation Challenge, le sfide da affrontare per chi partecipa
La sfida lanciata dal Lighthouse ABB è quella di fornire soluzioni per la stampa 3D di componenti metallici che superino il problema della produzione vincolata ai piccoli lotti.
Secondo Fabio Golinelli, direttore industriale dello stabilimento di Dalmine della multinazionale, “il metal additive manufacturing è una tecnologia molto interessante per l’industria manifatturiera“, perché consente di creare con un solo pezzo componenti che prima erano costruiti associando, saldando e incollando decine di elementi meccanici. Ciò comporta la diminuzione degli spazi in magazzino, del numero dei fornitori altrimenti necessari, dei costi dovuti ai tempi di montaggio e a quelli legati agli errori umani. Non occorrono investimenti in stampi.
“Inoltre – continua Golinelli – possono essere realizzate forme molto innovative, geometrie complesse altrimenti impensabili, con le tecnologie tradizionali”.
Il problema è che oggi la metal additive manufacturing non è adatta ad una produzione seriale. In genere si realizzano pochi pezzi: ad esempio, componenti di macchinari difficilmente reperibili sul mercato. “Vogliamo vedere – chiarisce Golinelli – se qualche startup o qualche impresa innovativa ha l’idea giusta, quella che ci consentirebbe di utilizzare questa tecnologia nel contesto di una produzione più vasta”.
In pratica, il Lighthouse cerca startup, imprese o centri di ricerca in grado di portare nuove idee a proposito di dispositivi da collegare alla piattaforma. “Un mercato dove reperire soluzioni esiste già – continua Maurizio Zanforlin, Direttore R&D ORI Martin – si pensi si dispositivi di controllo dei parametri vitali, a quelli per il rilevamento delle cadute, a quelli di tracciamento delle dotazioni di sicurezza o ancora a quelli per la detection delle emissioni nocive. Ecco, noi cerchiamo delle idee nuove, che consentano un’analisi integrata dei dati di safety provenienti dallo shopfloor».
“La sensoristica oggetto della challenge – conclude Girelli – deve presentare caratteristiche di effettiva novità, rispetto a quanto già disponibile sul mercato. Deve in particolare essere affidabile, di ridotto o nullo consumo energetico, con interfacciabilità basata sugli standard tecnologici della comunicazione IoT”.
Andando nel dettaglio, saranno privilegiate soluzioni con componenti “indossabili”, quelle compatibili con tecnologie già presenti negli impianti, quelle che garantiscono la privacy degli operatori, quelle in grado di interfacciarsi con i sistemi di gestione dati della fabbrica e quelle sostenibili in termini di costi-risultati.
Il termine ultimo per presentare le proprie candidature è il 20 dicembre. Il regolamento completo per partecipare si trova a questo link.