Il futuro è il workplace ibrido. Se la tendenza ad allontanarsi dalla rigidità del concetto di ufficio era già emersa in passato, gli eventi degli ultimi mesi non hanno fatto altro che accelerare questa evoluzione. Tuttavia, non bisogna lasciarsi andare agli entusiasmi, abbandonando ogni cautela. Anzi, con l’evoluzione del posto di lavoro il tema della sicurezza si è fatto ancora più importante.
Access point professionali e router di casa
Allo stesso modo, il router di casa non è controllabile dell’azienda. Questo significa che per la maggior parte dei problemi non sarà possibile per la compagnia intervenire direttamente, sebbene possa essere uno dei soggetti che ne subisce le conseguenze. E questo vale anche dal punto di vista della sicurezza, non potendo fornire aggiornamenti firmware di nessun tipo ai dispositivi.
E ancora, ci sono molti motivi per scegliere di implementare un access point professionale al posto del tradizionale router casalingo. Fra questi si conta innanzitutto la possibilità di offrire una copertura Wi-Fi molto più ampia, permettendo al lavoratore di scegliere l’area di lavoro più idonea (e tranquilla) senza dover considerare il fattore vicinanza al punto di origine della rete.
Al contempo, si ottiene una rete più efficiente, con meno dispositivi connessi contemporaneamente. Un aspetto che garantisce un’esperienza d’uso migliore, ma anche una maggiore sicurezza complessiva per la rete. Il lavoratore quindi è sia più operativo e produttivo che meno esposto a rischi che possono comportare conseguenze gravissime per l’azienda stessa.
Perché un workplace ibrido è più rischioso?
La mobilità e l’agilità tipiche del workplace ibrido, portano anche ad accedere in generale a tanti tipi di reti Wi-Fi differenti. Non è da escludere quindi che alcune di queste siano più esposte di altre e spesso per le aziende è difficile mettere in atto comportamenti che proteggano le informazioni, impedendo comportamenti avventati da parte dei dipendenti.
Il fatto stesso che i dispositivi aziendali si colleghino a una rete condivisa con altri device casalinghi (possibilità ancora più significativa con l’evoluzione del cosiddetto Internet of Things) è un pericolo o quantomeno una vulnerabilità che può portare a conseguenze molto gravi.
In questo si aggiungono altre debolezze delle reti domestiche, rispetto alle reti aziendali. Si va da attacchi elaborati che avvengono tramite intrusione radio (i cosiddetti IDS/IPS) alla semplice presenza di una crittografia molto meno elaborata rispetto ad ambienti business o enterprise. Tutti fattori che aumentano il rischio di accesso da parte dei cybercriminali ai dati sensibili della compagnia, o peggio.
Aruba ESP, una soluzione per il workplace ibrido
Un modo per aggirare e contenere questi problemi è Aruba ESP, proposta sempre da HPE Aruba. Si tratta di una piattaforma nativa in cloud che si basa sull’intelligenza artificiale. Studiata per affrontare i problemi dell’edge di rete prima che possano verificarsi, permette di estendere l’esperienza del dipendente in ambito home office in tutta sicurezza.
Si costruisce su tre pilastri: AIOps, il modello Zero Trust per la sicurezza di rete e su una architettura unica, che raccolga ambienti campus, data center, sedi di telelavoro e in generale a distanza. In questo modo nasce una piattaforma tutto in uno, che controlla e analizza tutti i dati in transito con attenzione.
Negli ultimi tempi poi sono arrivati ulteriori aggiornamenti del prodotto, che la rendono ‘iper-consapevole’ dell’ambiente. Questo anche grazie all’interazione con access point e switch Aruba. Insomma, nel complesso si tratta di un notevole salto in avanti rispetto a ciò che si può ottenere con connettività elementare e monitoraggio basato sul semplice machine learning.
Spiega Alessandro Ercoli, System Engineering Manager di HPE Aruba Italia:
“Aruba ESP è una piattaforma dotata del “sesto senso”, che si basa sugli Insight dell’IA per identificare e risolvere rapidamente i problemi prima che possano causare lamentele da parte degli utenti o avere ripercussioni sul Business. Aruba ESP è un’esperienza che offre un’estrema flessibilità di consumo SaaS e NaaS, grazie ai suoi modelli di finanziamento“.
A lui si aggiunge Stefano Brioschi, Category Manager di HPE Aruba Italia:
“Gli eventi della prima metà del 2020 hanno accelerato la necessità per i responsabili IT di adeguarsi ai cambiamenti, per supportare una forza lavoro sempre più flessibile e distribuita. Investire sull’Edge per le aziende è diventata una necessità per poter avere controllo, sicurezza, affidabilità e dati elaborati vicino al device. La nostra strategia è di poter utilizzare implementazioni cloud già esistenti per assistere rapidamente il cliente in questa trasformazione digitale. Siamo convinti che la nostra tecnologia possa permettere alle aziende anche in questo momento di continuare il business, perseguire i propri obiettivi e rispondere alle esigenze dei clienti”.
- Compatibilità 3G: nessuna.
- Categoria: per interni.
- Produttore: HPE Aruba.
- Velocità di trasferimento dati: 866 Mbps.