Considerare lo storage come un contenitore uniforme e opaco è una visione che oggi sta diventando obsoleta. Questo lo ha capito molto bene Western Digital, che sta diversificando la sua offerta tecnologica in ambito storage, tenendo conto del ciclo di vita a cui i dati sono soggetti. Un ciclo di vita che, in questo momento storico, risente in larga misura della forte presenza dell’Intelligenza Artificiale all’interno dei data center.
Il ciclo di vita dei dati moderni
Un dato all’interno di un data center ha oggi un ciclo di vita influenzato dall’Intelligenza Artificiale. Un’AI consuma una enorme quantità di dati per addestrare i suoi modelli e, soprattutto se è di tipo generativo, ne crea altrettanti durante la fase di inferenza. Partendo da questo presupposto, nella visione di Western Digital, i dati possono trovarsi in sei stadi distinti.
Dato grezzo. È il dato che è stato raccolto. Non ha ancora una struttura uniforme.
Dato processato. Le informazioni vengono strutturate e organizzate per diventare un input utile per l’addestramento di un modello di AI.
In uso per l’addestramento. Durante questa fase, il dato viene fisicamente utilizzato per l’addestramento di un modello.
Interfaccia verso l’AI. Una volta addestrati, i modelli costituiscono nuovi tipi di dati che devono essere resi accessibili attraverso la creazione di interfacce.
Inferenza. In questa fase, il modello di AI, ormai dotato di un’interfaccia, viene messo a disposizione dell’utente, che inizia a usarlo. Il modello inizia a consumare dati per produrre nuovo contenuto.
Nuovo contenuto. Il contenuto prodotto da un modello di AI generativa si trova in questo stadio. Deve essere stoccato perché potrebbe avere valore per l’azienda e può anche essere reinserito nel sistema per essere usato da altri modelli e creare un circolo virtuoso.
Ognuno di questi sei stadi ha requisiti diversi in termini di prestazioni e densità dello storage. Nella prima fase, ad esempio, rivestono una forte importanza la capacità e l’affidabilità. Nella seconda, invece, si deve puntare sulla densità e sulla velocità di accesso. Le tre fasi successive, dall’addestramento all’inferenza, devono puntare tutto sulle prestazioni, poiché è necessario alimentare una batteria di GPU in modo tale da sfruttare al massimo il loro potenziale. Nell’ultima fase, il dato torna in quiete e l’aspetto principale è nuovamente la capacità di storage.
Western Digital ha quindi organizzato la sua offerta tecnologica in modo tale da garantire a ogni stadio le giuste funzionalità.
La nuova offerta tecnologica di Western Digital
Secondo Western Digital, l’Intelligenza Artificiale sta portando sul mercato un aumento delle necessità di storage a tutti i livelli. Per le tecnologie più tradizionali, come i dischi meccanici e gli SSD da usare sui client, si prevede un aumento contenuto, intorno al 20-25%. Per gli SSD di grado enterprise dotati di tecnologia flash, è prevista invece una crescita attorno al 30-40%. La crescita più significativa, tuttavia, è prevista per le memorie flash degli smartphone, che gli analisti stimano tra il 40 e il 50%. Quest’ultimo dato è probabilmente legato a sistemi di AI che saranno tendenzialmente locali, all’interno di ogni singolo dispositivo mobile.
Dischi meccanici
Per quanto riguarda i dischi meccanici ad alta densità, utili soprattutto per i dati grezzi e nella fase di stoccaggio finale, sono stati annunciati sul mercato due nuovi modelli di Ultrastar DC: l’HC680 e l’HC690, con una capacità rispettivamente di 28 e 32 TB. Entrambi utilizzano la tecnologia SMR (Shingled Magnetic Recording) per aumentare la densità.
Per questo tipo di supporti, la previsione fornita è di superare i 50 TB entro il 2027/2028. Tecnicamente, è già disponibile la tecnologia per superare i 100 TB; tuttavia, Western Digital non si è voluta sbilanciare su quando saranno disponibili.
eSSD ad alta capacità
Relativamente ai supporti eSSD ad alta capacità, pensati per la fase di processamento dei dati, ci sono altri due nuovi Ultrastar DC della serie SN65x: si tratta degli SN650 e SN655+. Entrambi, progettati per l’utilizzo nei data center, hanno una capacità che arriva fino a 64 TB. Tuttavia, si prevede un ulteriore upgrade a breve, poiché sono pensati ancora per la quarta generazione di PCIe. Infatti, Western Digital prevede un innalzamento della capacità massima a 128 TB già il prossimo anno, per arrivare a 256 TB nel 2027. La tecnologia consente già di raggiungere 1 PB (Petabyte), ma per quello non è ancora noto un orizzonte temporale.
eSSD ad alte prestazioni
Questi supporti sono fondamentali durante le fasi di addestramento e di inferenza di un modello di AI, perché sono in grado di garantire una capacità di I/O costante e sufficiente per alimentare la batteria di GPU che operano sulla rete neurale.
La novità in questo settore è l’Ultrastar DC SN861. La capacità massima è di “solo” 16 TB, ma grazie al PCIe versione 5 e all’ottimizzazione interna per l’uso con l’AI, può vantare prestazioni all’avanguardia.
SSD lato client
Anche sui sistemi di calcolo personali, Western Digital propone nuovi prodotti per lo storage. Le due linee già presenti, WD_BLACK e WD Blue, si arricchiscono di un nuovo modello ciascuna, con prestazioni migliorate rispetto alla generazione precedente, anche dal punto di vista del consumo energetico.
La serie WD_BLACK offre prestazioni costanti nel tempo ed è pensata per content creator (o per la gestione di dati multimediali in generale) e per postazioni da gaming. Si arricchisce dell’SN7100: un prodotto che si propone sul mercato con un consumo energetico nettamente ridotto rispetto al modello precedente (SN770) e offre prestazioni di picco di 7.250 MB al secondo in lettura, con una capacità massima di 2 TB.
Nella serie WD Blue, pensata per l’uso generale e più orientata ad un buon rapporto prezzo/prestazioni, arriva invece l’SN5000, che può raggiungere una capacità massima di 4 TB.
Nuovi prodotti per il data center
Western Digital innova anche i suoi prodotti per i data center con una nuova generazione di Ultrastar Data60/102: alloggiamenti per lo storage montato in rack.
L’innovazione, in questo caso, è dedicata ad aumentare il più possibile il tempo di vita dei singoli supporti. Lo si fa agendo su due aspetti: raffreddamento e vibrazioni. Da una parte, la nuova tecnologia ArcticFlow, utilizzando tre flussi d’aria distinti, permette di ottenere un raffreddamento più uniforme in tutto il box. Dall’altra, il sistema IsoVibe riesce a ridurre le vibrazioni del 60% grazie a una nuova generazione di connettori sul backplane.
Stando alle prime rilevazioni tecniche, l’uso combinato di ArcticFlow e IsoVibe potrebbe portare a una riduzione del 62% del tasso di rottura dei singoli dischi.
Chi fosse interessato ad ulteriori dettagli sulla caratteristiche tecniche dei nuovi prodotti, può fare riferimento al sito web di Western Digital.
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