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Qual è la maturità digitale delle PMI italiane? Ce lo svela Webidoo

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In questi anni si parla molto di maturità digitale: come se la sta cavando l’Italia sotto questo punto di vista? Ce lo svela il nuovo studio di Webidoo Insight Lab e Italia Complete, intitolato “Digital Evolution Trend 2024: Il Ruolo dell’Evoluzione Digitale nella Crescita delle PMI Italiane“, presentato lo scorso 10 luglio a Roma.

Lo studio si basa su una ricerca svolta su 13 mila imprese italiane provenienti da diversi settori e regioni del Paese. Utilizzando numerosi indicatori suddivisi in tre macro categorie principali, commercio digitale, presenza digitale e infrastruttura tecnologica, il report presenta un quadro completo della maturità digitale delle piccole e medie imprese (PMI) italiane.

La maturità digitale dell’Italia varia da regione a regione

Come già citato, il report si concentra sull’analisi della maturità digitale delle PMI italiane. Ma come si misura questo livello? L’approccio utilizzato è quello dell’Indice di Maturità Digitale (IMD), un indicatore sintetico basato su più di 80 parametri che fornisce un punteggio fino a 100. L’IMD valuta vari aspetti della digitalizzazione come la qualità del sito web, l’uso dei social media, la pubblicità online, la frequenza di aggiornamento dei contenuti, la sicurezza informatica e molti altri.

La media, a livello nazionale, si attesta sul 57,0, anche se emergono parecchie differenze a livello territoriale. Infatti, le aziende del Nord-Est mostrano il più alto Indice di Maturità Digitale con un punteggio di 59,1, al di sopra del Mezzogiorno che si ferma a 56,6. Il distacco di 2,5 punti, significativo dal punto di vista della media territoriale, mette alla luce come, nonostante abbia recuperato terreno grazie a recenti finanziamenti, il Sud deve ancora affrontare sfide significative in termini di digitalizzazione.

Non solo: le differenze si ampliano ulteriormente se si analizzano i vari settori di attività. Il settore dei servizi alla persona raggiunge il valore più elevato con un IMD di 59,7, mentre il settore delle costruzioni registra il punteggio più basso con 53,6. Un distacco notevole, che sottolinea come alcuni settori siano più digitalmente maturi di altri, e dimostrando la necessità di strategie mirate per colmare questo divario.

Incremento del valore aggiunto delle PMI, dati di Webidoo

E-commerce in crescita nel Mezzogiorno, ma le discrepanze rimangono

Per quanto riguarda le modalità di commercio digitale, le PMI che adottano tecnologie di vendita e prenotazione online sono prevalenti nel Mezzogiorno, rappresentando il 20% delle aziende presenti sul territorio. Questa percentuale è significativamente più alta rispetto al 16% del Centro, al 15% del Nord-Est e al 14% del Nord-Ovest.

Un altro fattore importante per la crescita digitale delle PMI è proprio quella dell’adozione di strategie di commercio digitale. Il report, infatti, evidenzia che il loro utilizzo genera un significativo aumento del valore aggiunto per le aziende. Le PMI con un alto livello di maturità digitale tendono a implementare strategie di vendita e prenotazione online più frequentemente, rappresentando il 55% rispetto al 12% delle PMI con basso livello.

Anche in questo caso ci sono evidenti discrepanze a livello territoriale. Le aziende del Nord-Ovest registrano un incremento del valore aggiunto del 56,4%, il che segna il passaggio da un basso livello di maturità digitale a uno più alto, seguite dal Nord-Est con un aumento del 45,4%. Al Centro e al Mezzogiorno la crescita è notevolmente più bassa, del 13,4% e dell’8,1% rispettivamente. Questi dati indicano che, sebbene il Sud abbia recuperato terreno sul fronte dell’e-commerce, è necessaria una strategia di digitalizzazione più completa per massimizzare l’impatto economico.

L’importanza della presenza digitale per la crescita

Per misurare le componenti specifiche dell’Indice di Maturità Digitale che hanno il maggiore impatto sul valore aggiunto delle PMI, Webidoo Insight Lab ha ideato l’Indice di Presenza Digitale delle PMI (IPD-PMI). L’indicatore mostra chiaramente come l’adozione di pratiche di presenza digitale avanzate possa tradursi in vantaggi economici concreti.

L’incremento unitario dell’IPD-PMI, che corrisponde al passaggio da un livello di digitalizzazione basso a uno medio-alto, è associato a un incremento del 46,81% del valore aggiunto delle PMI. Questo dimostra quanto la presenza digitale sia importante per la crescita economica del nostro Paese.

Abbiamo voluto misurare e quantificare i progressi della digitalizzazione in termini economici ed esaminato come la digitalizzazione possa tradursi in crescita economica concreta per le aziende, misurando quanto la maturità digitale possa influenzare il loro valore aggiunto” dichiara Daniel Rota, CEO di Webidoo SpA. “L’analisi ha stimato che un aumento dell’Indice di Presenza Digitale delle PMI è associato a un incremento più che significativo del valore aggiunto. Questo dimostra che migliorare la propria presenza digitale ha un impatto diretto e reale sulla crescita economica e che una strategia di digitalizzazione completa e vincente si manifesta prima di tutto con una presenza digitale solida.

Cluster locali e cluster traded

Infine, lo studio evidenzia il ruolo cruciale dei cluster, ossia concentrazioni territoriali di imprese, fornitori e istituzioni operanti in settori collegati, nella promozione della maturità digitale. Dall’analisi è emersa una distinzione chiave per quanto riguarda i cluster “traded”, che competono a livello globale e si concentrano in poche aree geografiche, come l’automotive a Torino, l’IT a Monza e il calzaturiero a Fermo, e i cluster locali, distribuiti uniformemente sul territorio e orientati soprattutto ai mercati interni.

I cluster locali, in generale, mostrano un IMD leggermente superiore, segnalando una maggiore propensione a adottare pratiche digitali avanzate. Nonostante ciò, anche nei cluster “traded” si iscontrano numerosi esempi di successo con livelli di maturità digitale superiori alla media, grazie al ruolo delle cluster organization.

Dall’integrazione dei dati sulla presenza digitale di Webidoo Insight Lab con quelli del progetto di mappatura dei cluster di Italia Compete, emerge chiaramente come le cluster organization siano essenziali per guidare e promuovere la competitività, collegando le esigenze specifiche delle imprese del territorio alle grandi priorità di politica economica, come la twin transition – la transizione digitale e verde“, afferma il professor Fernando G. Alberti, presidente di Strategique, il think tank dietro ad Italia Compete. “Per le associazioni imprenditoriali e di categoria diventa prioritario guidare questa prossima fase di sviluppo del tessuto economico del paese – aggiunge Alberti – non più solo come rappresentanza di interessi, ma come veri e propri catalizzatori di azioni collettive per promuovere la competitività dei cluster del territorio”.

Per maggiori informazioni, vi invitiamo a leggere il report completo, disponibile qui.

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  • Francesco Bergamaschi (Autore)
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