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Chi ha fiducia nelle nuove tecnologie?

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Viva Technology è il più importante evento europeo focalizzato sulle tecnologie emergenti e sulle startup. La prossima edizione, quella del 2025, si terrà a Parigi dall’11 al 14 giugno. In preparazione del grande evento, OpinionWay è stata incaricata della seconda edizione del VivaTech Confidence Barometer per il 2025. Si tratta di un’indagine condotta in Europa e Nord America per capire quanto i business leader si affidino alle nuove tecnologie per migliorare la competitività delle proprie aziende oggi e per prepararsi alle sfide di domani.

Lo studio di OpinionWay

Lo studio condotto da OpinionWay ha coinvolto in Europa, oltre al nostro Paese, anche Francia, Germania, Regno Unito e Spagna. Per il Nord America, invece, sono stati presi in considerazione gli USA e il Canada.

L’indagine è stata realizzata tra dicembre 2024 e gennaio 2025, intervistando 1.708 soggetti tra dirigenti di aziende private e membri di comitati esecutivi. Tutte le organizzazioni avevano almeno 50 dipendenti o erano startup, unicorni o scaleup.

Il filo conduttore è stato la tecnologia: tutte le persone coinvolte si occupano di prendere decisioni relative allo sviluppo dell’azienda e sono interessate a tematiche tecnologiche. I dati raccolti sono stati pesati in base a criteri di dimensione salariale, settore di attività e localizzazione geografica.

Che cosa è emerso dallo studio

A quanto pare, le tecnologie emergenti convincono i business leader con un punteggio di fiducia di 87 punti su 100. Andiamo però a vedere gli aspetti più importanti emersi dallo studio.

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Nuove tecnologie competitività internazionale

Globalmente, l’81% degli intervistati ha riconosciuto il ruolo fondamentale delle nuove tecnologie per rafforzare la competitività internazionale dell’azienda. Questo dato registra un incremento di 9 punti rispetto al Barometro dello scorso anno.

Su scala mondiale, sempre l’81% dei partecipanti è dell’idea che le aziende del proprio Paese siano competitive in ambito tecnologico anche su un piano internazionale. Andando però a vedere i numeri nel dettaglio, i più fiduciosi sembrano essere gli Stati Uniti (92%) e il Regno Unito (81%), mentre in Europa ci si colloca leggermente indietro, attorno al 75%, con l’Italia che fa da fanalino di coda con il 64%.

Secondo i manager coinvolti nello studio, i principali fattori per garantire competitività tecnologica sono tre. Innanzitutto, avere dipendenti altamente qualificati (45%). In secondo luogo, investire in ricerca e sviluppo (44%). Infine, costruirsi una forte reputazione internazionale (43%). Passando invece agli ostacoli, il fattore umano viene messo al centro del discorso per aspetti come la scarsa qualificazione (41%) e la resistenza al cambiamento (39%). Inoltre, emerge che per più del 50% dei manager le normative su conformità e protezione dei dati rappresentano i principali ostacoli osservati dalle aziende americane nell’adozione di tecnologie emergenti.

Sul posizionamento del proprio Paese nell’adozione di innovazioni tecnologiche, si osserva nuovamente un’opinione positiva (81% a livello globale), con i partecipanti di USA e UK che ritengono i loro Paesi leader (87% e 82%, rispettivamente). Diversamente, in Europa l’opinione media è più cauta, poco sopra il 70%, con l’Italia che rimane nuovamente indietro con solo il 44%.

L’intelligenza artificiale come una sfida da raccogliere

Tutti gli intervistati sono stati unanimi nel dire che l’adozione di una nuova tecnologia è in grado di portare benefici all’azienda. Questi benefici possono consistere in un aumento della produttività (62%) o in una riduzione dei costi di operatività (48%). Chiaramente, questa dicotomia riflette due differenti strategie di investimento. Infatti, secondo lo studio, il 91% delle aziende ha intenzione di aumentare gli investimenti in una o più delle nuove tecnologie già introdotte al suo interno.

Non sorprende nessuno, crediamo, il fatto che l’AI venga vista come la nuova tecnologia che più probabilmente genererà un impatto sul business (65%), lasciando dietro di sé anche settori molto importanti e storici come la cybersecurity (41%) e il cloud computing (39%).

Non solo business

Ovviamente, lo studio di OpinionWay non si è limitato agli elementi di business per le aziende, ma ha esplorato anche fattori esterni, come la sostenibilità.

Due degli aspetti sui quali gli intervistati si sono dichiarati ugualmente preoccupati (77%) relativamente all’introduzione di nuove tecnologie riguardano le fake news e la protezione della privacy. Sul tema della privacy, in particolare, gli Stati Uniti si sono dimostrati molto sensibili (83%), anche se il valore più alto (90%) si registra in Spagna. Gli altri Paesi europei presentano tutti valori inferiori, con, per di più, un trend in discesa. Nonostante ciò, la maggior parte delle aziende è convinta che, nel prossimo futuro, la gestione dei dati diventerà notevolmente più complessa.

Un altro elemento di preoccupazione è rappresentato, ovviamente, dalla sostenibilità ambientale delle nuove tecnologie. Questo aspetto riguarda il 70% dei partecipanti, con una sensibilità maggiore da parte di unicorni e startup, e un 47% che si dichiara molto preoccupato. Anche nel Nuovo Continente gli Stati Uniti mostrano un aumento su questo fronte rispetto all’anno scorso, passando dal 57 al 74%.

Nonostante le preoccupazioni di cui abbiamo appena parlato, le nuove tecnologie continuano a essere viste dal 90% dei leader aziendali come una risposta alle nuove sfide sociali. Gli intervistati, infatti, si sono dichiarati convinti che si potranno utilizzare per affrontare le sfide del sistema educativo (45%) e per facilitare l’accesso alle informazioni (42%) al fine di combattere la disinformazione. La sensibilità su questi due fronti varia tra le nazioni in base alla situazione locale. Tuttavia, tirando le somme, l’81% dei manager ritiene che l’ecosistema tecnologico, nel suo complesso, potrà promuovere diversità e inclusione.

Aspettando Viva Technology 2025

Una volta descritta la situazione internazionale, l’appuntamento è a Parigi giugno prossimo per Viva Technology 2025. In occasione dell’evento potremo vedere cosa aziende e startup metteranno in campo per sostenere i trend emersi durante questa indagine.

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