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Negli USA, le università formano ingegneri per lavorare i chip

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Gli Stati Uniti stanno puntando sulla manifattura di produttori: il CHIPS and Science Act investe 50 miliardi di dollari – ed è solo l’inizio. Ma per avere una produzione fiorente di chip, gli USA sanno di aver bisogno di competenze: per questo le università americane stanno investendo sulla formazione degli ingegneri di domani.

Le università formano gli ingegneri per lavorare i chip negli USA

Un’importante legge per stimolare la produzione di chip negli Stati Uniti, il CHIPS and Science Act, ha aperto le candidature per la sua dotazione di 50 miliardi di dollari solo a marzo. Ma i produttori di chip si erano già mossi in anticipo.

Micron, un produttore di chip di memoria e storage, ha annunciato un investimento fino a 100 miliardi di dollari per una nuova fabbrica nello stato di New York. Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC), che stava già costruendo una fabbrica da 12 miliardi di dollari in Arizona, ha portato l’investimento a 40 miliardi di dollari con un secondo impianto. Samsung sta progettando una fabbrica da 17 miliardi di dollari vicino ad Austin, in Texas. E a settembre Intel ha aperto la prima di due nuove enormi strutture del valore di 20 miliardi di dollari nell’Ohio centrale.

Gli investimenti sono enormi. Ma non bastano le fabbriche – servono i talenti. Oggi gli Stati Uniti producono solo il 12% dei chip mondiali. Di conseguenza, gli ingegneri qualificati sono solo una frazione di quelli che servirebbero per le ambizioni americane. Ogni fab (fabbrica in cui costruire i chip) avrà bisogno di centinaia di ingegneri e tecnici qualificati di ogni tipo, con una formazione che va dai diplomi associati di due anni ai dottorati di ricerca.

Le scuole di ingegneria negli Stati Uniti cercano di fornire quel talento. E un discorso molto simile dovremmo farlo in Europa, considerando i fondi dell’European Chips Act.

L’Ohio diventa una culla di ingegneria

L'Europa annuncia l'European Chips Act

Le università e i college stanno investendo sui curricula che presentano materie scientifiche e sui programmi di ingegneria. Non solo nella West Coast – di cui fa parte la Silicon Valley – ma anche nel cuore degli Stati Uniti, un tempo più rurale.

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L’industria dei semiconduttori sta cercando di espandersi nel Midwest americano, una regione nota soprattutto per le sue attività agricole e manifatturiere. Un esempio è Intel, che ha annunciato di voler creare un “Silicon Heartland” nell’Ohio. La società ha in programma di costruire due impianti di produzione di chip all’avanguardia su un’area di 4 chilometri quadrati che potrebbe ospitare altre sei fabbriche. E ha anche promesso di investire 50 milioni di dollari in 80 istituti di istruzione superiore nello stato. Questi fondi serviranno a migliorare i programmi di studio, a formare e reclutare docenti. Oltre che a fornire attrezzature, oltre a offrire stage, mentorship e opportunità di ricerca.

Tra i beneficiari di questi fondi c’è la Ohio State University, che coordinerà un nuovo Centro interdisciplinare per la ricerca e l’istruzione sulla fabbricazione avanzata di semiconduttori che coinvolgerà 10 college e università statali. L’OSU intende ampliare il curriculum relativo ai semiconduttori a studenti di diverse discipline, oltre a quelli di ingegneria elettrica e informatica.

Tutte le università d’America formeranno ingegneri per i chip

Un altro impianto di produzione di chip è in costruzione a circa 400 chilometri ad ovest di quello di Intel. Si tratta di SkyWater Technology, che ha annunciato nel luglio 2022 una fabbrica di chip da 1,8 miliardi di dollari in una zona industriale a West Lafayette, Indiana. E che ha già trovato un accordo per formare gli ingegneri della storica università Purdue.

I rappresentanti di SkyWater illustreranno agli studenti le diverse opzioni professionali durante il seminario introduttivo del programma. Gli studenti faranno anche pratica nei centri di nanotecnologia di Purdue e presso le imprese di semiconduttori. I corsi avanzati riguardano materiali e dispositivi semiconduttori, nonché la progettazione di sistemi su chip industrialmente rilevanti. Il programma si basa sul programma SCALE di Purdue, finanziato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e avviato nel 2020. E forma gli studenti universitari per progettare e realizzare semiconduttori per lo spazio.

TSMC, l’azienda taiwanese leader del settore dei semiconduttori (e partner di diverse aziende americane come Apple e Intel), investirà più di un’università per formare la manodopera dei chip di domani. Dall’Università dell’Illinois fino all’Arizona State, proporrà curricula per ingegneri e certificati per chi lavora nel settore. E come spiega IEEE, anche al livello di college ci saranno corsi che portano gli studenti nelle fab, come succederà ad Austin nei Silicon Labs di Samsung.

Gli Stati Uniti investono non solo in tecnologia, ma anche nella forza lavoro. Anche l’Europa avrà sempre più bisogno di ingegneri in questo ambito. E se pensiamo che persino Taiwan, che produce da anni il 65% dei chip al mondo, fatica a trovare talenti, capiamo come il mercato del lavoro in questo settore sarà cruciale. Non solo per una generazione di ingegneri, per l’intero assetto economico dei Paesi che li formano.

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