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Monclick, Leroy Merlin, Mediaworld e Unieuro multate dall’Antitrust

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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM)meglio conosciuta come Antitrust, non fa sconti e questa volta ha messo nel mirino Unieuro, Mediaworld, Leroy Merlin e Monclick. Le quattro società sono state multate per un totale di quasi 11 milioni di euro per le “solite” pratiche commerciali scorrette nelle attività di e-commerce. Le società si sono quindi viste recapitare una multa, che per Unieuro è stata di 4 milioni euro, per Mediaworld di 3,6 milioni euro, per Leroy Merlin di 3 milioni e per Monclick la meno salata, pari a 300mila euro.

Unieuro, Mediaworld, Monclick e Leroy Merlin “beccate” dall’Antitrust durante l’emergenza sanitaria

Come si legge sul sito dell’AGCM le quattro aziende sono state sanzionate in quanto avevano utilizzato, nel periodo di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia, alcune pratiche commerciali scorrette Nello specifico sono state riscontrate dell’Antitrust:

  • la diffusione di informazioni inesatte e ingannevoli sull’effettiva disponibilità dei prodotti venduti online e sui relativi prezzi;
  • la diffusione di informazioni inesatte e ingannevoli riguardo ai tempi di consegna;
  • con riferimento al processo di acquisto, l’addebito del pagamento o il blocco del plafond prima della conclusione del contratto;
  • l’annullamento unilaterale degli ordini di numerosi consumatori.

A queste pratiche contestate dall’AGCM si aggiungono anche:

  • la ritardata o la mancata consegna dei prodotti acquistati e regolarmente pagati dai consumatori;
  • le informazioni ingannevoli sullo stato delle spedizioni;
  • i ritardi e gli ostacoli in relazione all’esercizio dei diritti di rimborso dei consumatori;
  • l’omessa o l’inadeguata assistenza post-vendita rispetto alle numerosissime richieste dei consumatori: in particolare, durante il periodo pandemico, sono state sospese molte attività di customer care;
  • i ritardi e gli ostacoli per l’esercizio dei diritti di recesso e di rimborso dei consumatori.

Secondo l’Autorità, si tratta di condotte qualificabili come ingannevoli e aggressive perché suscettibili di ingannare i consumatori e di condizionarli indebitamente nell’acquisto o nell’esercizio dei loro diritti contrattuali”.

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