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UL Safety Index: che cos’è e come può aiutarci a proteggere gli anziani italiani

Qualche giorno fa Underwriters Laboratories ha lanciato l'UL Safety Index, uno strumento molto importante per comprendere lo stato della sicurezza in ogni Paese.

La sicurezza è una delle necessità principali di ciascuno di noi. Poter vivere e lavorare in un ambiente tranquillo, in cui i rischi di infortunio, di qualsiasi tipo, sono bassi è importantissimo. Lo sanno molto bene ad Underwriters Laboratories, da tempo in prima linea per questo obiettivo, ed è per questo motivo che hanno presentato qualche giorno fa i nuovi risultati di un importante strumento che hanno sviluppato, chiamato UL Safety Index.

Che cos’è UL Safety Index?

UL Safety Index, come si può intuire dal nome, è un indice che permette di valutare lo stato di sicurezza di un paese. È stato sviluppato da Underwriters Laboratories, importante società americana impegnata nell’ambito scientifico della promozione della public safety. La compagnia, che conta oltre 14.000 addetti nel mondo, è una delle più rilevanti nel campo dei test e degli standard di sicurezza e una parte di essa è dedicata allo studio e al miglioramento dei livelli di sicurezza sul pianeta.

L’indice si propone di essere un effettivo indicatore di quanto un Paese possa essere ritenuto sicuro, dal punto di vista degli infortuni, di qualsiasi tipo esso siano. Viene costruito a partire da migliaia e migliaia di dati che vengono raccolti da organizzazioni internazionali come l’OMS, la Banca Mondiale e le Nazioni Unite, che saranno a loro volta analizzati e rielaborati.

Sono tre i fattori principali presi in considerazione. Il primo è Institutions and Resources e rappresenta caratteristiche macro-ambientali come l’efficienza governativa o la tecnologia di un Paese. Il secondo, chiamato Safety Frameworks, entra più nello specifico della sicurezza e raccoglie gli aspetti più legislativi, come i codici e gli standard utilizzati o il quadro della sicurezza stradale. L’ultimo è Safety Outcomes e raccoglie tutti gli infortuni che avvengono nel Paese, divisi in base alle cause, come cadute, annegamento, esposizione a forze meccaniche e molto altro ancora…

Entrando nel dettaglio, UL Safety Index assegna specifici valori ai singoli parametri all’interno di ogni fattore. Dopodiché si realizza una media aritmetica fra questi per ottenere il valore di ciascun fattore e successivamente una media geometrica fra i tre. In questo modo si arriva a un risultato che può andare da 0 a 100 e che rappresenta l’UL Safety Index vero e proprio, una fotografia del livello di sicurezza nel Paese.

I dati italiani e il problema della terza età

ul safety index milano underwriters laboratories presentazione

Avere una misura concreta del livello di sicurezza, come quella offerta da UL Safety Index è molto importante e utile, perché permette di capire qual è lo stato del problema e come intervenire. Il caso italiano è un esempio perfetto. Andando a confrontarlo con il resto dei Paesi Europei possiamo vedere ad esempio come lo Stivale sia al 18° posto su 40, con un punteggio di 84, mentre si colloca al 26° posto nella classifica mondiale.

Espandendo la valutazione nei vari parametri, magari confrontandola con quella dei Paesi Bassi, primi nella classifica europea, si può notare dove ci siano i problemi maggiori e intervenire. È proprio questo il concetto alla base di UL Safety Index: misurare per migliorare.

Oltre a un punteggio piuttosto basso per il nostro Paese nel primo fattore, dovuto a una relativa arretratezza tecnologica e alle difficoltà governative, salta subito all’occhio un valore vicino a 60 per gli infortuni da caduta. Questo è dovuto principalmente ai cambiamenti a livello demografico che hanno toccato l’Italia negli ultimi anni: tra calo della natalità e aumento dell’aspettativa di vita, la popolazione diventa sempre più anziana e quindi sensibile a questo tipo di infortuni.

Altro problema grave che affligge la terza età italiana sono gli incendi. Per quanto infatti la situazione generale (come emerge dall’UL Safety Index che assegna un punteggio di ben 97) sia positiva, sono troppi gli anziani che ogni anno subiscono infortuni per cause di questo tipo. Questo perché molto spesso questa fascia della popolazione ha difficoltà nei movimenti e non ha la sensibilità necessaria a percepire i segnali di incendio.

Cosa si può fare, quindi?

ul safety index milano underwriters laboratories

Quando questi dati sono stati presentati qualche giorno fa a Milano, l’evento ha previsto una tavola rotonda a conclusione. I relatori coinvolti erano Roberto Messina, Presidente di Senior Italia FederAnziani, Luciano Onder, conduttore TV e divulgatore scientifico, Isabella Tiziana Steffan, Architetto ed Ergonomo Europeo certificato e David Wroth, Direttore di Data Science a Underwriters Laboratories.

Il dibattito, moderato da Marcello Manca, Vice President of Government and Industry Affairs UL, ha affrontato diversi temi, a partire dalla conferma degli esperti dell’aderenza alla realtà di quanto emerso dall’UL Safety Index. Uno dei punti centrali però riguardava cosa si potesse fare per migliorare la situazione italiana.

Ovviamente, a livello generale, un miglioramento delle tecnologie del Paese può sicuramente fare del bene, essendo uno dei punteggi più bassi dell’indice. Focalizzandosi però sulla situazione degli anziani italiani, ci sono diverse soluzioni che si possono utilizzare.

Una delle principali, che dovrebbe essere attuata il prima possibile, viene dall’estero secondo Wroth. Si tratta dell’introduzione di segnalatori visuali e sonori per i fumi e gli incendi. Questo, unito a una maggior proattività nella gestione dei rischi, controllando gli strumenti elettrici e gettandoli quando necessario, aiuterebbe moltissimo a ridurre gli infortuni.

Il coinvolgimento della famiglia è la chiave, è il modo migliore per riuscire a coinvolgere l’individuo in attività che favoriscano davvero la sua sicurezza. Utilizzando sensori o applicazioni specifiche ad esempio, l’anziano può segnalare una caduta o un semplice rischio e in questo modo i familiari possono intervenire tempestivamente, attenuando le possibili conseguenze. A questo dovrebbe essere accompagnata un’attività fisica costante, che permetta di mantenere il corpo in buone condizioni.

Si tratta chiaramente di un percorso complesso, che però può portare grandi benefici alla società nella sua interezza. Basti pensare che in Italia, si spendono 1,653 miliardi di euro per la riduzione delle fratture dei femori, a cui si aggiungono altri 3,5 miliardi per la riabilitazione. Tutti queste cifre vanno poi, come ha ricordato Roberto Messina durante la tavola rotonda, moltiplicati per 5 ragionando in termini di costo sociale.

Insommma, come dicevamo in apertura, la sicurezza è un valore fondamentale e va preservata e migliorata sempre. L’UL Safety Index è uno strumento utilissimo per poterlo fare al meglio.

Per maggiori informazioni su UL Safety Index, per visualizzarlo ed effettuare confronti con altri Paesi, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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