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Dynatrace: raggiungere la vera agilità del cloud è possibile?

Michael Allen di Dynatrace ci parla delle difficoltà incontrate dalle aziende nel loro processo d'innovazione: l'obiettivo resta il cloud.

In un report stilato e pubblicato da Michael Allen, VP e EMEA CTO presso Dynatrace, la società in questione ha parlato del cloud e della sfida che essa rappresenta per i ricercatori che ogni giorno lavorano duramente per migliorare tale tecnologia. La domanda posta da Allen è molto semplice: raggiungere la vera agilità del cloud è un sogno irrealizzabile o una possibilità concreta?

Ogni servizio ed esperienza ruota intorno a quelle applicazioni nel cloud su cui si ergono oggi le imprese. Queste ultime ‘affollano’ così le piattaforme basate su cloud al fine di ottenere l’agilità necessaria per innovare più rapidamente, nel tentativo di soddisfare la domanda dei consumatori. Non è un caso, insomma, se Gartner aveva già previsto una crescita complessiva del mercato mondiale dei servizi cloud pubblici del 21,4% per il 2018, raggiungendo in tal modo i 186,4 miliardi di dollari.

Il ‘boom’ del cloud ha anche portato, tuttavia, ad una serie di problemi che stanno tutt’oggi ostacolando le imprese, impegnate nella suddetta ricerca di accelerare l’innovazione.

Cloud: le imprese sfidano la sua complessità

L’agilità legata al cloud deriva dalla velocità con cui è possibile eseguire il reperimento delle risorse IT. Solo in questo modo si può accelerare l’innovazione assicurandosi che i nuovi servizi possano essere implementati in modo rapido ed efficace, eseguendo il minimo sforzo. Ciò si scontrerebbe, tuttavia, con la stessa natura dinamica del cloud e con l’ampia varietà di provider e modelli di implementazione: le organizzazioni sono quindi spinte ad adottare un ecosistema digitale unico e ad evolverlo costantemente.

I servizi più moderni vengono forniti tramite applicazioni integrate in microservizi e contenitori dinamici, all’interno di ambienti complessi e ibridi multi-cloud. Questi approcci sono considerati molto utili al fine di creare l’agilità tanto agognata, ma sono altrettanto difficili da gestire con un’ottica tradizionale.

Per adattarsi più efficacemente alla complessità del moderno cloud aziendale ci si potrebbe servire degli approcci guidati dall’intelligenza artificiale: questi eliminano la necessità di un intervento manuale mediante il rilevamento automatico dell’origine del problema. In questo caso, però, un semplice aggiornamento tecnologico non basterebbe per raggiungere la vera velocità del cloud.

Ci si focalizza dunque sull’intera organizzazione IT, il migliore punto di partenza per accelerare l’innovazione del software. Solo con la collaborazione sarà possibile inquadrare il percorso giusto attraverso cui condurre i propri progetti d’innovazione. Sarà altrettanto fondamentale un cambiamento culturale completo, di cui si incaricheranno i cosiddetti DevOps: il loro compito è creare una cultura agile in combinazione con una base tecnologia agile, per innovare più velocemente.

Una strada di successo per il software

michael allen dynatraceLa collaborazione tra i DevOps e l’intelligenza software supporterà la natura ciclica dello sviluppo continuo, fornendo feedback automatici sugli obiettivi e le prestazioni in modo comprensibile – sia per i team di sviluppo che per quelli operativi. Le organizzazioni che saranno in grado di ottenere tale familiarità sarà senz’altro avvantaggiata rispetto alla concorrenza.

Oltre a ridurre la tensione sugli stessi team IT, le aziende riusciranno a padroneggiare la temuta complessità del loro moderno cloud aziendale. In merito a quest’ultimo, Michael Allen di Dynatrace ritiene che il sistema richieda una base e una cultura agile e, allo stesso tempo, i mezzi per dominare una complessità sempre crescente, onde evitare possibili fallimenti durante il processo d’innovazione.

L’ingrediente chiave diventa dunque l’intelligenza del software, l’unico strumento in grado di offrire alle imprese la visibilità necessaria nei loro ambienti cloud e l’unico a supportare un potenziale cambiamento culturale all’interno dell’IT: solo in questo modo, con ogni probabilità, si potrà raggiungere la vera agilità del cloud.

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Pasquale Fusco

A metà strada tra un nerd e un geek, appassionato di videogiochi, cinema, serie TV e hi-tech. Scrivo di questo e molto altro ancora, cercando di dare un senso alla mia laurea in Scienze della Comunicazione e alla mia collezione di Funko Pop.

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