l gigante tecnologico giapponese Toshiba ha venduto la sua quota finale al produttore di personal computer Dynabook, ponendo fine alla produzione di laptop e PC dopo 35 anni. La società ha annunciato di aver trasferito il 19,9% delle azioni in circolazione di Dynabook Inc. che deteneva Sharp Corporation.
Nel giugno 2018, Sharp aveva già acquistato l’80,1% delle attività di personal computing di Toshiba e ora ha acquisito le azioni rimanenti, rendendo la sua consociata Dynabook interamente controllata.
Toshiba, pioniere nel mercato dei portatili
L’azienda giapponese lanciò il suo primo computer portatile, il T1100, nel 1985. Il prodotto, che pesava 4 kg e funzionava con floppy disk da 3,5 pollici, inizialmente era disponibile solo per l’acquisto in Europa e raggiunse un obiettivo di vendita annuale di 10.000 unità. Presentava batterie interne ricaricabili e 256K di memoria. All’epoca costava 2000 dollari.
Infatti gli ultimi anni si sono rivelati difficili per il marchio nipponico. Nel 2015, Toshiba ha registrato una perdita per l’intero anno di circa 4.53 miliardi di dollari. In questo stesso hanno l’azienda è stata travolta da uno scandalo che ha portato alle dimissioni di 8 dei 16 membri del consiglio di amministrazione, compreso il CEO Hisao Tanaka. Da questo scandalo l’aziende ne uscì con le ossa rotte, dovendo rinunciare alle attività nel mercato delle TV, della fotografia e degli elettrodomestici. Oltre a questo l’azienda ha dovuto anche pagare una multa di 53 milioni di dollari. Famosa divenne la foto dove i dirigenti, durante la conferenza stampa che annunciava il taglio di ben 7.000 posti di lavoro fecero l’inchino per chiedere scusa alle famiglie dei lavoratori licenziati.