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The Deloitte Global 2022: come vivono il mondo del lavoro Gen Z e Millenial?

Quali sono le esigenze dei giovani lavoratori? Ce lo dice il report di Deloitte

The Deloitte Global 2022 è il sondaggio che offre una finestra sul mondo del lavoro dal punto di vista di Gen Z e Millenial. Le trasformazioni in atto hanno portato ostacoli, sfide e difficoltà che solo un approccio flessibile e sensibile può superare. Così il modo di rapportarsi al lavoro è mutato moltissimo rispetto alle generazioni precedenti, complici anche la pandemia e la digitalizzazione.

The Deloitte Global 2022: cosa emerge?

Il sondaggio Gen Z e Millennial di Deloitte ha coinvolto 14.808 Gen Z e 8.412 Millennial in 46 paesi. Le loro risposte presentano un quadro di vivaci contrasti, mentre queste generazioni si sforzano di bilanciare la crisi climatica, il lavoro e la vita privata.

Tra i temi che più preoccupano queste generazioni, c’è il costo della vita. Questo problema, può essere un sintomo dei tempi, dati gli alti livelli di inflazione, ma in realtà si tratta di una questione che ha radici molto più profonde. I giovani non si sentono finanziariamente sicuri, questo si ripercuote a livello personale. In generale, le nuove generazioni sono profondamente preoccupate per la disuguaglianza di ricchezza a livello sociale. Quasi la metà dei Gen Z (46%) e dei Millennial (47%) vive stipendio per stipendio e teme di non essere in grado di coprire le proprie spese.

Più di un quarto dei Gen Z (26%) e dei Millennial (31%) non sono sicuri di poter andare in pensione comodamente. Inoltre, circa tre quarti della Generazione Z (72%) e dei Millennial (77%) concordano sul fatto che il divario tra le persone più ricche e quelle più povere nel loro paese si sta allargando.

In mezzo a questo disagio finanziario, molti Gen Z e Millennial stanno ridefinendo i loro modelli di lavoro. Ben il 43% della Gen Z e il 33% dei Millennial ha un secondo lavoro retribuito part-time o a tempo pieno oltre al lavoro principale. Una piccola, ma crescente, percentuale è disposta anche a trasferirsi in città meno costose con lavori remoti.

Le Grandi Dimissioni

Un altro problema che sta attraversando le due generazioni prese in esame, è quello delle Grandi Dimissioni. Quattro su dieci Gen Z e quasi un quarto dei Millennial vorrebbe lasciare il proprio lavoro entro due anni, e circa un terzo lo farebbe senza avere trovato un’altra occupazione. Ma le aziende possono imparare, ascoltare e implementare cambiamenti sul posto di lavoro che aiuteranno ad attrarre e trattenere i talenti.

Ma perché i giovani sono propensi a lasciare il lavoro? La retribuzione è il motivo principale per cui Gen Z e millennial hanno lasciato un ruolo negli ultimi due anni. Tuttavia, un buon equilibrio tra lavoro e vita privata e l’opportunità di apprendimento e crescita sono le priorità principali nella scelta di un datore di lavoro.
Anche l’allineamento con i valori della Generazione Z e dei Millennial è fondamentale. Quasi due su cinque affermano di aver rifiutato un lavoro o un a causa dell’etica aziendale dei datori di lavoro. Nel frattempo, coloro che sono soddisfatti dell’impatto sociale e ambientale dei datori hanno maggiori probabilità di voler rimanere nel medesimo ruolo per più di cinque anni.

Le tendenze in evidenza

Il rapporto di Deloitte ha anche sottolineato dei trend in crescita. Ad esempio, c’è anche una chiara richiesta di metodi di lavoro più flessibili. Attualmente il 49% dei Gen Z e il 45% dei millennial lavorano da remoto, o in modo ibrido.

The Deloitte Global 2022 rileva che i Gen Z e i Millennial sono profondamente preoccupati per lo stato del mondo e cercano attivamente di trovare un equilibrio tra le sfide della vita quotidiana e il desiderio di guidare il cambiamento sociale. Entrambe le generazioni stanno lottando con problemi finanziari, mentre cercano di investire in scelte sostenibili dal punto di vista ambientale. Fanno pressione sui loro datori di lavoro per affrontare i cambiamenti climatici, in particolare quando si tratta di sforzi in cui possono essere direttamente coinvolti. Ma le aziende purtroppo non stanno cogliendo l’opportunità per guidare un’azione climatica più profonda e più ampia. Al giorno d’oggi viene richiesto alle organizzazioni di agire per affrontare le sfide della salute mentale sul posto di lavoro, ma molti non ritengono che ciò si traduca in alcun cambiamento tangibile per i dipendenti.

Il panorama lavorativo per i giovani della Gen Z e i Millenial sembra pieno di incertezze e in generale poco positivo. Di certo questi anni saranno di grandi sconvolgimenti a livello di approccio lavorativo. Il singolo cercherà di imporre maggiormente i suoi bisogni alla macchina lavorativa, ci sarà una maggiore attenzione agli interessi personali e all’etica. Flessibilità ed equilibrio tra vita e privata e lavoro sono destinati ad essere elementi centrali del mercato lavorativo del futuro.

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Martina Ferri

Sono laureata in filosofia, gattara, vegetariana e vesto sempre di nero. Ora che vi ho elencato i motivi per cui potrei sembrare noiosa, posso dirvi che amo la musica, i libri, la fotografia, la pizza, accamparmi in tenda vicino al main stage di qualche festival! Che dite, ho recuperato?

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