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INPS rende open source i codici per SPID

L'Istituto pubblica anche le librerie software per iOS e Android

L‘INPS ha rilasciato il codice sorgente di alcune componenti software in modalità open source, in particolare le librerie per iOS e Android dello SPID. Questo dovrebbe garantire maggiore trasparenza e la possibilità per le amministrazioni di utilizzare questo codice come base per le proprie applicazioni digitali.

SPID, la svolta open source dell’INPS

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha deciso di puntare sull’open source. Una componente strategica del proprio piano informatico, con l’obiettivo di creare software più sicuro e trasparente. Ma anche per far avanzare le soluzioni digitali nel Paese: l’idea è quella che altre amministrazioni pubbliche ed enti possano usare il codice sorgente pubblicato per creare software sicuri.

In quest’ottica, il passaggio più significativo a oggi è stata la pubblicazione delle librerie software dello SPID. Lo strumento per l’identità digitale può essere implementato così nelle applicazioni mobili con maggiore semplicità. Potrebbe per esempio essere usato per accedere a servizi sanitari o della pubblica amministrazione, confermando la propria identità in maniera sicura.

INPS

Più trasparenza e meno spese

La pubblicazione del codice sorgente assicura il controllo da parte della comunità di sviluppo, confermando la bontà della programmazione INPS. Questo permette di scovare eventuali falle e migliorare il codice. Ma l’obiettivo è anche quello di fornire risorse a enti e organizzazioni per implementare soluzioni innovative, a costo zero.

Inoltre, la pubblicazione di questo codice potrebbe servire a snellire la burocrazia implementando soluzioni digitali sicure e trasparenti. Un modo nuovo di rapportarsi ai servizi pubblici.

I codici sorgenti di tutti i progetti INPS sono pubblicati sulla pagina GitHub dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Presto ai codici SPID dovrebbero aggiungersene altri: ci aspettiamo di vedere crescere la strategia open-source dell’Istituto.

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Source
01Net

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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