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Palo Alto Networks, sicurezza e 5G al MWC 2024: intervista a Haider Pasha

Palo Alto Networks ha annunciato diverse novità e partnership riguardo la sicurezza privata 5G al MWC 2024. Per capirle meglio e avere una prospettiva su reti resilienti e sicure, ci siamo seduti per un’intervista con Haider Pasha, Chief Security Officer (CSO) EMEA LATAM dell’azienda.

Palo Alto Networks a MWC 2024: intervista a Haider Pasha

La velocità, affidabilità e flessibilità delle reti 5G sono cruciali per le infrastrutture nazionali e gli ambienti mission-critical. Pasha spiega: “Penso che la quantità di larghezza di banda che un’azienda o un individuo ha sia direttamente proporzionale alla quantità di produttività che l’azienda o l’individuo può raggiungere“. In particolare, “con il 5G, stiamo iniziando a vedere nuovi casi d’uso interessanti emergere: dai dispositivi medici alle piattaforme petrolifere connesse a un fornitore di connettività cellulare invece di gettare cavi di terra nel deserto“. Ed è solo l’inizio: “penso che in futuro con il 5G troveremo nuovi casi d’uso per le aziende in qualsiasi settore“.

La necessità di proteggersi per cogliere il potenziale del 5G

Se la tecnologia 5G ha un vasto potenziale, bisogna metterla al riparo dagli attori delle minacce per poter trarre vantaggio da questa tecnologia senza correre rischi. Un recente studio di Palo Alto Networks ha rivelato che quasi il 70% dei dirigenti identifica i dispositivi connessi al 5G come una crescente minaccia nell’ambito della tecnologia operativa. E anche gli esperti come Pasha sono d’accordo: “la conseguenza non voluta di qualsiasi digitalizzazione sono gli attacchi informatici“.

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Il CSO EMEA LATAM di Palo Alto Networks intervistato al MWC continua: “dove abbiamo molta larghezza di banda, dove portiamo molte informazioni, dove mettiamo qualcosa di critico per il nostro sistema, gli attaccanti seguiranno. E cercano vulnerabilità in quelle reti: quelle falle nelle configurazioni dei sistemi di sicurezza dei clienti che proteggono quelle reti. Questo è generalmente il punto di ingresso che cercano di sfruttare per interrompere l’ambiente o per metterlo eventualmente sotto ricatto. A volte anche con attacchi verso uno stato nazionale” per atti di cyber warfare.

Palo Alto Networks al MWC: la security by-design

Durante la nostra intervista al MWC, il CSO EMEA LATAM di Palo Alto Networks ha da subito ha messo in evidenza che le aziende devono avere le idee chiare quando si parla di sicurezza. “Penso che sia molto importante avere un chiaro focus sulla sicurezza di un ambiente prima di intraprendere qualsiasi iniziativa di digitalizzazione. Quindi prima ancora di guardare al 5G, devi pensare a come lo proteggeresti“.

La Zero Trust e i servizi di Palo Alto

In un ambiente diffuso e complesso, la chiave vincente per pensare un sistema in maniera sicura si chiama Zero Trust. Alla base di una strategia Zero Trust c’è l’attenzione a non concedere l’accesso a tutti. Gli appaltatori, ad esempio, non hanno bisogno del livello di accesso dei dipendenti. La capacità di segmentare la propria rete dall’ambiente OT e dall’ambiente IT è davvero critica“.

Pasha ci ricorda anche che “la persona che ha coniato il termine Zero Trust, un signore chiamato John Kindervag, che ha lavorato anche per un po’ di tempo qui a Palo Alto: era il nostro CTO in azienda. E così ho avuto diverse occasioni di parlare con John per capire quali fossero i modi con cui le organizzazioni si stanno proteggendo. La buona notizia è che stiamo vedendo l’adozione dei principi della Zero Trust in tutto il mondo“.

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Per farlo, giustamente, servono i giusti strumenti. Quelli che offre Palo Alto Networks, per esempio: Pasha ci spiega che “siamo in grado di consolidare e siamo in grado di integrare e semplificare l’ambiente per proteggere il 5G da un lato, ma anche l’ambiente IT dall’altro. Con il nostro servizio SASE o con il nostro firewall, sia nella forma software che nella forma hardware, ci posizioniamo nel mezzo. E possiamo ispezionare entrambi i lati in modo sicuro. Per quanto riguarda la protezione, ci affidiamo principalmente alle nostre soluzioni endpoint, alle nostre soluzioni cloud, ai nostri firewall, che possono essere offerti come servizio SaaS.”

Per Pasha, privacy e sicurezza devono essere pensate già in fase progettuale. Il modello security e privacy by-design distingue le aziende capaci di proteggersi da quelle che, invece non riescono a farlo in maniera intelligente. Palo Alto Networks si pone come facilitatore di questo approccio alla sicurezza, coinvolgendo anche diverse altre aziende come partner.

Le partnership di Palo Alto Networks annuncia al MWC 2024

Durante il MWC, Palo Alto Networks ha annunciato più di una partnership con aziende che forniscono Private 5G certificati, ma anche con tanti altri operatori tecnologici. Celona, Druid, Ataya, NETSCOUT, NVIDIA e NTT DATA, per esempio.

Partner come Celona, Druid, NETSCOUT e Ataya offrono la possibilità di proteggere le reti radio grazie alle integrazioni con Palo Alto Networks 5G Security. NTT DATA offre uno stack tecnologico completo per implementare, gestire e proteggere reti private 5G in modo rapido e semplice. Mentre NVIDIA garantisce una sicurezza 5G scalabile, ottimizzando le applicazioni AI per velocità e sicurezza.

Pasha spiega: “Abbiamo collaborato con NVIDIA per utilizzare le loro DPU per aiutarci a sfruttare l’IA in un modo nuovo, rilevare minacce e rispondere in modo molto più rapido“. Una partnership dovuta al grande rispetto fra le due aziende: “NVIDIA produce questi chip per l’IA, che sono fantastici” e secondo Pasha permetteranno di fare la differenza nella sicurezza, fin da subito.

Il ruolo dell’AI nella cybersecurity di oggi e domani

Parlando di AI (uno dei temi più discussi al MWC), il CSO EMEA LATAM di Palo Alto Networks crede sia la chiave per la sicurezza del futuro. Anzi, già di oggi. Ci spiega che “abbiamo adottata l’AI in modi diversi nei nostri prodotti, nelle nostre piattaforme: lo stiamo già facendo ormai da 10 anni e anche più a lungo. E i clienti stanno vedendo le piattaforme abilitate all’IA sanno ottenere risultati molto migliori e più veloci“:

Pasha non ha dubbi: “Le organizzazioni del futuro in un mondo abilitato dall’IA dovranno diventare molto più veloci nel rilevare e rispondere alle minacce informatiche. Perché l’IA accelererà anche l’attaccante, e così il difensore deve diventare ancora più veloce“.

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Per farlo, però, bisogna consolidare: “Le aziende che non cambiano e continuano con approcci basati su silos separati non potranno implementare l’IA. Serve un’unica data lake centrale per far fruttare i dati e rispondere velocemente con l’AI”. Pasha ci dice che un recente rapporto di Palo Alto Networks afferma che il 77% dei CISO pensa sia fondamentale per la sicurezza consolidare. Quattro anni fa, erano solo il 29%. Un segno che tutta l’industria sta capendo che l’AI è fondamentale.

La cultura di sicurezza

Il CSO EMEA LATAM di Palo Alto Networks ha dimostrato più volte durante l’intervista di avere una visione ottimista riguardo la cybersecurity. Anche quando si parla di cultura. Pasha ci dice: “penso che la cybersicurezza non sia solo il lavoro di un CISO. Quello che stiamo inculcando è che è il lavoro di tutti. E quindi comincia dal CEO e dal consiglio di amministrazione e procede in modo graduale. Quello che stiamo vedendo è che questo cambio di mentalità sta avvenendo“.

Ma non è facile. Pasha spiega: “Molte organizzazioni stanno ancora gestendo ambienti legacy e molta complessità nelle infrastrutture. E quindi il percorso per loro deve essere concentrarsi sulla consolidazione e lavorare con partner di cybersicurezza che comprenda la necessità di adottare l’IA nel modo giusto, perché il futuro si basa molto sull’intelligenza artificiale“. Ma Pasha ci assicura che “ci stiamo muovendo nella direzione giusta”.

Potete trovare maggiori informazioni su Palo Alto Networks sul sito ufficiale.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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