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Hyundai, $400 milioni per la divisione AI di Boston Dynamics

L'investimento arriva dopo l'acquisizione di quote per $800 milioni nel 2020

Hyundai Motor Group aveva già acquisito una quota maggioritaria di Boston Dynamics nel 2020 per 800 milioni di dollari: oggi investe metà di quella cifra nella divisione AI. Il nuovo Boston Dynamics AI Institute diventerà un’organizzazione di ricerca. Con l’obiettivo di “risolvere le sfide più importanti e difficili per la creazione e l’avanzamento dei robot”.

Hyundai investe $400 milioni per la divisione AI di Boston Dynamics

I robot umanoidi, quadrupedi e non solo sviluppati da Boston Dynamics negli ultimi anni avevano già impressione Hyundai. Ma la meccanica senza l’intelligenza artificiale non funziona. Per questo motivo l’azienda ha investito 400 milioni di dollari nella divisione AI dello studio americano. Un progetto dove l’accademia incontra il mercato, con l’obiettivo di sviluppare software per i prodotti commerciali di Boston Dynamics.

L’Istituto si occuperà principalmente di aree come l’atletica AI, il design di hardware organico. E anche del “cognitive AI“, con l’obiettivo di avanzare l’intelligenza artificiale verso standard che fino a pochi anni fa erano fantascienza. E proprie per questo effettuerà ricerche anche in materie come l’etica e la politica in ambito robotico, qualcosa di cui avremo presto bisogno. Anzi, di cui sentiamo già la necessità in diversi ambienti.

Un investimento nel futuro della robotica

Marc Raibert, fondatore di Boston Dynamics nel 1992 come spinoff del MIT e che farà da direttore esecutivo del nuovo Istituto, crede che l’organizzazione servirà alle future generazioni di robot. “La nostra missione è di creare future generazioni di robot avanzati e intelligenti che sono più intelligenti, più agile, perspicaci e sicure di qualsiasi cosa esista oggi”.

boston dynamics ai hyundai-min

E il Boston Dynamics AI Institute può diventare un punto di riferimento proprio per la sua stessa struttura. “La struttura unica dell’Istituto (talenti al top impegnati su soluzioni fondamentali con fondi sostenuti ed eccellente supporto tecnico) aiuterà a creare robot che sono più semplici da usare, più produttivi, in grado di effettuare una varietà di azioni e che sono più sicuri per le persone con cui lavorano”.

Senza i giusti investimenti, la ricerca non può fare il passo in avanti che l’industria della robotica si aspetta. Hyundai, che sta investendo anche in un Global Software Center per la guida autonoma, pensa che questi investimenti possano avere un ritorno importante nel medio e lungo periodo. Mettere insieme queste due esigenze permette di dare grande vitalità alla ricerca.

Hyundai con Boston Dynamics AI Institute punta a un ruolo da protagonista nella robotica

L’annuncio del 2020 dell’acquisizione di quote maggioritarie da parte di Hyundai ha fatto speculare molto i giornali e gli investitori. Di istinto, viene da pensare che l’obiettivo principale per il produttore di auto sia nel futuro dell’automobile. La guida autonoma diventa sempre più un obiettivo raggiungibile e il know-how di Boston Dynamics potrebbe dimostrarsi prezioso.

Ma l’aver investito altri 400 milioni di dollari fa capire che l’ambizione di Hyundai va oltre ai motori. Boston Dynamics sta cercando nuova applicazioni commerciali per i propri cani robot Spot. Ma ha anche presentato il robot Stretch, che permette di gestire il lavoro di magazzino e l’inscatolamento degli oggetti in maniera autonoma. Qualcosa che potrebbe interessare moltissime aziende, visto che l’e-commerce sembra una realtà tutt’altro che in declino.

boston dynamics hyundai ai stretch-min

Il lavoro di Boston Dynamics sta sempre più virando dalla ricerca robotica alle applicazioni commerciali. E Hyundai con questi investimenti sembrerebbe volersi ritagliare un posto da protagonista per un futuro dove i robot saranno sempre più una realtà economica importante. L’Istituto potrebbe fornire a entrambe le realtà un mercato interessante per i prossimi anni, forse anche per i prossimi decenni.

Trovate maggiori informazioni sul Boston Dynamics AI Institute qui.

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Source
New Atlas

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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