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La digitalizzazione trasforma la logistica: ecco di cosa si è parlato a Supply Chain Edge Italy 2024

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L’evento Supply Chain Edge Italy 2024, svoltosi in questi giorni a Milano, ha messo in luce le principali innovazioni nel settore della logistica, con particolare attenzione alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale (AI). I leader del settore si sono riuniti per discutere temi attuali come la sostenibilità, l’automazione e l’importanza del fattore umano nella gestione della supply chain.

I temi caldi di Supply Chain Edge Italy 2024

Durante l’evento, i relatori hanno sottolineato come la digitalizzazione sia cruciale per superare le sfide logistiche attuali. La conferenza si è aperta con l’intervento di Bart De Muynck, che ha esaminato i trend globali, dal VUCA (volatilità, incertezza, complessità e ambiguità) all’adozione dell’AI nelle operazioni quotidiane. De Muynck ha evidenziato l’importanza di integrare le nuove tecnologie con il talento umano, considerato il vero fattore critico di successo per trasformare la pianificazione logistica in risultati concreti.

Un altro tema di spicco è stato il Data Management, illustrato da Matthew Ekroth di Bloomberg. Il suo intervento ha esplorato come un’adeguata gestione dei dati può ridurre i rischi finanziari nella supply chain. Questo approccio mira a migliorare la visibilità e il controllo sui flussi di merci, ottimizzando le operazioni in tempo reale.

Il tema della sostenibilità ha avuto ampio spazio nella conferenza, con discussioni su come le aziende possono adottare pratiche sostenibili senza compromettere l’efficienza operativa. Il panel ha discusso anche della automazione dei magazzini, evidenziando i casi di successo delle aziende italiane. I relatori hanno condiviso esperienze pratiche, come quella del nuovo centro logistico di Kuhne+Nagel, un esempio di come l’automazione avanzata possa ridurre i tempi di consegna e migliorare la gestione delle risorse.

Un altro dei temi chiave dell’evento è stato che, nonostante l’importanza della tecnologia, il fattore umano resta centrale. Come spiegato da vari esperti, l’AI non può sostituire le capacità decisionali umane. In particolare, i relatori hanno messo in evidenza come l’uso dell’AI debba essere visto come un’opportunità per migliorare le competenze del personale e favorire una gestione più efficace delle risorse.

La complessità dell’attuale contesto economico e politico globale, descritto come VUCA, ha reso essenziale un approccio più flessibile alla pianificazione logistica. Gli interventi di esperti del settore hanno toccato la necessità di sistemi di pianificazione integrata e come questi possano aiutare le aziende a reagire rapidamente alle incertezze.

Le dichiarazioni dei relatori

Supply Chain Edge Italy 2024 ha mostrato come la digitalizzazione, combinata con il talento umano, rappresenti la chiave per affrontare le sfide future della logistica. Sostenibilità, automazione e AI sono strumenti fondamentali. Tuttavia è la leadership umana a rendere possibile una transizione efficace verso un sistema logistico più moderno e resiliente. Di seguito riportiamo i commenti dei presenti:

“Il keynote speech di Bart De Muynck (senior advisor e past VP Research Gartner) è stato di estremo interesse, perché ha passato in rassegna tutti i punti che vanno dalla digitalizzazione all’AI, dal VUCA all’integrazione end-to-end per concludere sul talento come reale fattore critico di successo: è infatti il fattore umano che spinge dalla digitalizzazione all’introduzione dell’AI, che porta al successo la pianificazione, trasformando le sigle S&OP, IBP e Decision Centric in connessioni e risultati reali. Di grande rilievo anche l’intervento di Matthew Ekroth (Bloomberg), che ha illustrato come governare i dati lungo la supply chain e minimizzare rischi e costi finanziari”

  • Igino Colella, presidente CSCMP Italy Roundtable 

Queste invece le dichiarazioni di Paolo Fincato, VP Procurement CSCMP Italy Roundtable:  

“Gli interventi che si sono succeduti nella sala Innovare il Supply Chain Management: esperienze e metodi in Sostenibilità, Acquisti, Rischi e Finanza, sono stati tutti di grande interesse e attualità: innanzitutto, abbiamo toccato con mano le crescenti difficoltà nella circolazione delle merci causate da problemi doganali e da sanzioni di natura politica; in secondo luogo, abbiamo verificato come la diffusione degli strumenti di Supply Chain Finance continui a incontrare forti resistenze e come sia necessario prima di tutto identificare la natura di questi ostacoli. Per quanto riguarda le infrastrutture a supporto dei trasporti e lo sviluppo dell’intermodalità abbiamo riscontrato la necessità di investimenti, ma anche di visione e di volontà politica di realizzare opere necessarie a rendere il sistema più efficiente. Si è messo poi in evidenza come sia difficile realizzare progetti concreti di economia circolare, ma che i risultati che si possono conseguire sono davvero sorprendenti. Infine, si è parlato di impegni in ambito sostenibilità: diverse grandi aziende, in Italia, hanno già raggiunto risultati significativi, ma la maggior parte delle realtà medie e piccole sono ancora molto indietro. C’è tanto da lavorare e occorre fare attenzione a cosa si può effettivamente realizzare negli obiettivi di breve periodo!”

Infine riportiamo il commento di Jean-Claude Marini: 

“Gli interventi legati all’argomento HR e Leadership si sono confermati di grande attualità e come un elemento sempre più strategico per i professionisti e le imprese che si devono confrontare con un ambiente sempre più competitivo e volatile. La richiesta di elevata flessibilità al cambiamento può essere affrontata con successo grazie a competenze, continua formazione, confronto e integrazione tra funzioni che la Supply Chain per sua natura mantiene legate. La missione del CSCMP – ‘Connettere, Sviluppare, Formare’ – resta quindi centrale per portare valore aggiunto a tutta la comunità SCM”.

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