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Space Economy: via alla partnership fra Italiacamp e British Interplanetary Society

L'obiettivo della collaborazione è educare la "Mars Generation" alle professioni del nostro domani spaziale

Italiacamp vuole sostenere e promuovere la Space Economy e per farlo sigla una partnership con la più antica organizzazione dedicata allo spazio, la British Interplanetary Society (BIS). La collaborazione punta su progetti formativi per promuovere l’astronautica e le professioni del futuro. Un settore con ritorno economico dalle 10 alle 100 volte del valore iniziale. E dove l’Italia è al quarto posto in Europa.

Italiacamp e BIS, insieme per la Space Economy

Fabrizio Sammarco, l’AD di Italiacamp, crede fermamente che questa sia la strada giusta. Un modo per guidare i ragazzi nel loro futuro lavoro, così difficile da valutare oggi. “I giovani di oggi ancora non hanno cognizione delle professioni con le quali si misureranno fra 10 anni. Ecco perché per noi la partnership con la BIS rappresenta un’alleanza strategica che ci permette di perseguire ancora meglio uno dei nostri principali obiettivi: sviluppare l’educazione alla cultura dell’anticipazione”.

L’obiettivo quindi è quello di sviluppare proposte formative, sfruttando l’esperienza degli STEAM Camp. I corsi dedicati alla tecnologia e all’innovazione possono quindi approfondire “i temi relativi allo spazio e all’astronautica, settori che rappresentano un focus fondamentale per le economie del futuro”.

Lo spazio è il futuro, anche lavorativo

Fabrizio Bernardini, a capo di BIS-Italia, spiega come il futuro dell’astronautica non sia solo riservato a ingegneri e piloti. “Ci avviciniamo al 60ale del primo volo umano nello spazio e lo spazio non è più una novità. Quello che invece sembra essere una novità è che si possa lavorare nel settore spaziale con qualsiasi titolo di studio, partecipando sia alla progettazione e gestione dei sistemi spaziali, che al vastissimo mondo delle applicazioni che derivano da questi”.

Questa iniziativa vuole quindi rendere i ragazzi consapevoli e formarli per la loro carriera. “Da anni la nostra associazione lavora per un ‘intelligent outreach’ che permetta al pubblico in generale, e agli studenti in particolare, di capire chi e cosa c’è dietro un veicolo spaziale, o una missione, e di apprezzare le specifiche, ma innumerevoli, opportunità di studio e lavoro. È nostra convinzione che questa collaborazione possa contribuire a espandere la cultura astronautica a tutti i livelli della società sia per una più rapida espansione dei suoi benefici, che come motivo ispiratore allo studio delle materie tecnico-scientifiche”.

Sebbene vedere così nel futuro sia complicato, possiamo di certo dire che ci sono già oggi startup italiane che investono nella Space Economy.  E forse un domani saranno molte, anche grazie al lavoro formativo della partnership fra Italiacamp e British Interplanetary Society.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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