
Lo streaming ha cambiato il volto dell’industria musicale, trasformando il modo in cui gli artisti generano guadagni. Spotify, leader globale del settore, pubblica ogni anno il report “Loud & Clear”, un’analisi approfondita sulla distribuzione delle royalties. L’edizione 2025 evidenzia numeri record ma riapre anche il dibattito sulla sostenibilità del modello economico per gli artisti. La domanda resta però sempre la stessa: quanto guadagnano gli artisti da Spotify?
Il report ci dice che nel 2024 Spotify ha distribuito oltre 10 miliardi di dollari in royalties. Una cifra che rappresenta un aumento significativo rispetto agli anni precedenti, ma non tutti gli artisti ne beneficiano allo stesso modo. La crescita economica del settore non ha risolto le disuguaglianze nei guadagni, sollevando interrogativi sulla trasparenza e sull’equità del sistema.
Loud&Clear: quanto guadagnano gli artisti da Spotify?
Uno dei dati più rilevanti del report riguarda il numero di artisti che hanno superato determinate soglie di guadagno. Nel 2024, circa 1.500 artisti hanno incassato oltre un milione di dollari in royalties dalla piattaforma. Tuttavia, l’80% di questi musicisti non ha mai avuto un brano nella Top 50 globale. Questo significa che il successo economico non dipende esclusivamente da singoli brani virali, ma piuttosto da cataloghi musicali solidi e da un ascolto costante nel tempo.
Per gli artisti meno noti, il quadro è diverso. Il report evidenzia che l’artista posizionato al 100.000° posto nella classifica dei guadagni ha percepito circa 6.000 dollari nell’ultimo anno. Sebbene questa cifra non sia trascurabile, dimostra che per molti musicisti emergenti lo streaming non rappresenta una fonte di reddito sufficiente a sostenere una carriera a tempo pieno.
Più in generale, Spotify difende il proprio modello economico sottolineando la crescita delle entrate per gli artisti nel tempo. Nel 2024:
- Più di 200 artisti hanno guadagnato almeno 5 milioni di dollari ciascuno.
- Quasi 1.500 artisti hanno superato il milione di dollari in royalties.
- L’artista al 10.000° posto ha visto i suoi introiti crescere da 34.000 dollari nel 2014 a circa 131.000 dollari nel 2024.
Questi numeri dimostrano che esiste una fascia di musicisti professionisti che riesce a ottenere entrate consistenti dallo streaming. Tuttavia, la maggioranza degli artisti registra guadagni molto più bassi, alimentando le critiche sulla sostenibilità del modello di business.
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Tutti i limiti del sistema Spotify
Il problema principale riguarda la distribuzione diseguale delle royalties. Spotify utilizza un modello di pagamento pro-rata, in cui le entrate generate dagli abbonamenti vengono distribuite in base al numero totale di stream. Questo meccanismo favorisce gli artisti più popolari, mentre quelli con meno ascolti ricevono una quota molto ridotta.
Un altro fattore critico è il basso pagamento per stream. Il valore stimato per ogni riproduzione su Spotify oscilla tra 0,003 e 0,005 dollari. Per incassare 1.000 dollari, un artista indipendente deve generare tra 250.000 e 330.000 stream. Per arrivare a un reddito annuo di 50.000 dollari, servirebbero oltre 10 milioni di ascolti.
Inoltre, la maggior parte degli artisti non riceve direttamente le royalties, ma deve dividerle con etichette discografiche, editori e piattaforme di distribuzione. Questo riduce ulteriormente l’effettivo guadagno per chi non possiede i diritti sulla propria musica.Infine, la competizione è sempre più intensa. Ogni giorno vengono caricati su Spotify oltre 100.000 nuovi brani, rendendo difficile per gli artisti emergenti ottenere visibilità senza un forte supporto promozionale.
Com’è cambiato il mondo delle royalties negli ultimi 10 anni
Nel 2014, Spotify aveva distribuito circa 1 miliardo di dollari all’industria musicale. Nel 2024, il totale ha superato i 10 miliardi di dollari. Parallelamente, il mercato musicale globale è passato da 13 miliardi di dollari nel 2014 a oltre 28 miliardi nel 2023, trainato dallo streaming.
Tuttavia, questa crescita non ha risolto i problemi di equità nella distribuzione delle entrate. Le major discografiche e i grandi artisti continuano a beneficiare della maggior parte delle royalties, mentre molti musicisti indipendenti faticano a ottenere compensi adeguati.
Insomma, Spotify cerca di rispondere alle critiche con il report “Loud & Clear”, fornendo dati dettagliati sulla distribuzione delle royalties. Tuttavia, restano aperte molte questioni sulla ripartizione dei guadagni e sulle possibilità per gli artisti emergenti di ottenere entrate sostenibili.
Alcuni esperti propongono alternative al modello pro-rata, come il pagamento user-centric, in cui gli abbonamenti degli utenti vengono distribuiti direttamente agli artisti che ascoltano. Questo sistema potrebbe garantire una ripartizione più equa, ma finora non è stato adottato su larga scala. Alla famosa domanda su quanto guadagnano davvero gli artisti da Spotify, quindi, non c’è una reale risposta.
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