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Space It Up: sei startup italiane alla conquista dello spazio

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Lo spazio è una frontiera sempre più aperta e competitiva, che richiede soluzioni innovative e tecnologiche. Per questo, sei startup italiane hanno deciso di partecipare a Space it Up, il primo programma di accelerazione d’impresa dedicato al settore aerospaziale, organizzato da ICE e Agenzia Spaziale Italiana (ASI) in collaborazione con la Space Foundation.

Space it Up si svolge a Houston, in Texas, la città simbolo dell’esplorazione spaziale, dove si trova il famoso centro di controllo della NASA. Il programma dura sei settimane, dal 28 agosto al 27 settembre 2023, e offre alle startup italiane l’opportunità di confrontarsi con i migliori esperti, mentor e stakeholder del settore, oltre che di accedere a risorse, servizi e infrastrutture di alto livello.

“Con un fatturato 2022 di 13 miliardi di euro e un export di 6,5 miliardi in crescita del 17,7% rispetto al 2021, il comparto aerospaziale italiano rappresenta oggi un settore in rapida crescita, fiore all’occhiello del Made in Italy e sempre più presente nella realizzazione di missioni internazionali”, commenta Matteo Zoppas, Presidente dell’Agenzia Ice. “La new space economy è un driver di crescita strategica per il Paese che può vantare l’esser presenti con, principalmente, cinque poli produttivi regionali, su tutta la filiera: dalla costruzione e operazione di razzi vettori, alla costruzione di satelliti, acquisizione di dati dallo spazio e gestione di immagini e big data. Non da meno la capacità di sviluppo del know how trasversale delle nostre aziende che potenzialmente permette loro di rispondere efficacemente a tutte le esigenze del comparto aerospaziale”.

Le sei startup italiane che prendono parte a Space It Up

  • Arca Dynamics: questa startup romana si occupa di monitoraggio del traffico aerospaziale e di osservazione della Terra usando nanosatelliti proprietari. Ha sviluppato un sistema brevettato per rilevare i rifiuti spaziali, anche quelli più piccoli, e avvisare in tempo reale di eventuali collisioni. Il sistema funziona sia di giorno che di notte, grazie a una smart camera o a un ricevitore di onde radio.
  • Delta Space Leonis: questa startup romana offre servizi spaziali a basso costo usando picosatelliti, cioè satelliti che pesano meno di un chilogrammo. La startup sta progettando una propria costellazione che offrirà servizi di monitoraggio in vari ambiti, come l’agricoltura, l’energia, i trasporti e l’ambiente. Per ridurre i costi, la startup ha creato un deployer proprietario, cioè un dispositivo che rilascia i satelliti in orbita. Ha anche sviluppato delle stazioni miniaturizzate a terra per comunicare con i satelliti, e un modulo di trasmissione per rendere la costellazione compatibile con altre apparecchiature.
  • Involve Space: questa startup comasca sviluppa Stratostats, una piattaforma pseudo-satellitare formata da una sonda portata da un pallone stratosferico a elio (senza emissioni) fino a 30-40 km di altezza. La sonda può trasportare materiali o fare rilevazioni, e viene recuperata al rientro a terra. La startup ha anche creato un software basato sull’intelligenza artificiale, Neurostar, che coordina autonomamente le traiettorie di una o più sonde (ma anche droni e satelliti) in base ai venti. La startup sta cercando capitali per 300 mila euro. Una prima costellazione di sonde sarà operativa dalla fine del 2023, mentre dal 2024 il sistema Neurostar verrà usato per il coordinamento di più sonde.
  • Nabu: questa startup torinese integra in una sola piattaforma dati e informazioni che ottimizzano l’irrigazione in agricoltura. Il sistema combina immagini satellitari e dati da sensori, migliorando la gestione dell’acqua e dell’energia. La piattaforma permette anche di controllare da remoto i sistemi di irrigazione, creando modelli predittivi per la manutenzione.
  • Novac: questa startup modenese sviluppa supercondensatori solidi modellabili per alte prestazioni. I supercondensatori sono dispositivi che possono integrare le batterie nei veicoli elettrici per fornire energia immediata. La soluzione di Novac è modellabile e adattabile alle forme dei veicoli, ed è utilizzabile anche in condizioni estreme come quelle spaziali. Lo stato solido garantisce anche maggior sicurezza. La startup ha raccolto investimenti per 400 mila euro nel 2022.
  • T4I: nata dall’Università di Padova, offre soluzioni per la propulsione spaziale di piccoli veicoli. Le sue tecnologie sono semplici, versatili, personalizzabili ed economiche. L’azienda ha progetti di espansione negli USA nel 2024-2025.

Il punto culminante del programma sarà il Demo Day del 27 settembre. Sarà in quest’occasione che le startup italiane presenteranno le loro soluzioni innovative ai principali stakeholder del territorio. L’obiettivo è di stringere relazioni e accordi commerciali oltreoceano, trovare clienti o capitali. 

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