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Il ruolo dei social media nella ricerca del lavoro per le nuove generazioni

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L’employer branding su TikTok” è il whitepaper realizzato da Mambo, la più grande content factory in Italia, parte di OneDay Group. Parla di alcuni dei fenomeni più rilevanti presenti su quella che oggi è passata dall’essere un social media a una piattaforma di intrattenimento e divulgazione.

La ricerca del lavoro passa dai social media: il risultati della ricerca di Mambo

Le piattaforme digitali sono sul podio dei canali più popolari per la ricerca del lavoro (47%), dopo i siti specializzati (57%) e le agenzie di recruiting (52%). Lo svela uno studio di Kantar sul ruolo che i social media giocano oggi, specie per le nuove generazioni, nella ricerca di un lavoro. In particolare, TikTok influenza la percezione di 7 utenti su 10 nei confronti di una certa azienda, rendendola più o meno attrattiva e contribuendo o meno alla sua capacità di retention dei talenti.

TikTok ha rivoluzionato il modo in cui condividiamo le nostre esperienze personali, il nostro punto di vista su alcuni aspetti della società, i nostri valori e le nostre preferenze, creando un nuovo paradigma di comunicazione basato su immediatezza e trasparenza – commenta Erta Konakciu, Senior Creative Strategist di Mambo – Paradigma che ha influenzato, e influenzerà sempre più, anche la narrativa intorno al mondo del lavoro, che si arricchisce di voci e prospettive nuove”.

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I fenomeni che accadono in ambito lavorativo passano dai social media

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Si parla sempre più spesso di cosa succede in ambito lavorativo, sia in negativo che in positivo, sui social media. Questo rende ancora più esplicita la consapevolezza di una serie di fenomeni del mondo del lavoro, come Quiet Quitting, alle critiche della Hustle Culture, passando per i Live Layoffs e le Career Tips, che hanno reso la conversazione intorno al mondo del lavoro più divisiva e animata che mai, facendo delle nuove generazioni le principali paladine della tutela del benessere mentale, del rispetto delle diversità e della possibilità di esprimersi liberamente.

Se pensiamo che il 75% dei candidati cerca informazioni sulle aziende online, ci rendiamo immediatamente conto del potere che i social media stanno acquisendo nel campo del recruiting e del social listening, uno strumento utilissimo per comprendere la percezione che il pubblico ha di una certa realtà e da questo prendere ispirazione per migliorare e innovare processi obsoleti – prosegue Tommaso Ricci, Managing Director di Mambo.

In Italia il problema della talent retention e del turnover è reale, tanto da aver invertito in alcuni casi il rapporto tra candidati e company: oggi non sono più (solo) le seconde a scegliere i primi, ma viceversa, soprattutto per ragioni legate al welfare aziendale, all’attenzione all’equilibrio vita-lavoro e, non ultimo, ai valori che un’impresa riesce a trasmettere sui propri canali”.

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