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Sicurezza fisica: le previsioni per il 2025

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Quando si parla di sicurezza in ambito IT, viene subito da pensare alla cybersecurity. Tuttavia, è importante ricordare che anche la sicurezza fisica, oggigiorno, è fortemente legata al mondo dell’IT. Per sottolineare questo importante connubio, in questo articolo vi illustriamo le principali tendenze del settore della sicurezza fisica per il 2025, così come riportato nel più recente studio di Genetec.

Il rapporto fornisce uno sguardo completo sullo scenario della sicurezza fisica, grazie ai dati raccolti dalle interviste a 5696 aziende, partner di canale e consulenti. Inoltre, lo studio ha avuto portata internazionale, coinvolgendo le nazioni del Nord America, Centro e Sud America, Europa, Medio Oriente, Africa, Asia
e Australia-Nuova Zelanda.

Le aziende preferiscono soluzioni ibride a quelle full-cloud

Uno dei risultati principali dello studio di Genetec, dal titolo Rapporto 2025 sullo Stato della Sicurezza Fisica, è relativo all’adozione del cloud. Nonostante ci troviamo in un’epoca in cui il cloud la sta facendo da padrona, buona parte delle aziende non adotta soluzioni di sicurezza fisica full-cloud, bensì ibride.

Il motivo? La volontà delle aziende di avere il completo controllo sui dati raccolti dalle loro telecamere, sensori e altri dispositivi di sicurezza. Il cloud, sebbene soluzione comoda per archiviare e gestire dati, presenta talvolta delle zone grigie in termini di governance dei dati, dovute a termini di servizio diversi da hyperscaler a hyperscaler.

Ma non solo. Dall’altro lato, le aziende ricercano un modello di gestione dei dati più flessibile, facilmente allineabile con le esigenze operative. Sempre più importante è anche il poter soddisfare i vincoli di budget e requisiti di archiviazione sempre più stringenti sul punto di vista della privatezza dei dati, soprattutto in Europa.

Questo porta le organizzazioni ad adottare un approccio ibrido, con alcuni dati archiviati in cloud e altri, più sensibili, on-premise. Secondo il rapporto, il 43% degli utenti finali prevede che nei prossimi cinque anni le soluzioni ibride saranno quelle maggiormente adottate. Il 18% opterà invece per soluzioni completamente cloud-based, e il 17% continuerà a utilizzare sistemi completamente on-premise.

“Perché il mercato della sicurezza fisica non si sta muovendo sul cloud? Per molti motivi. Innanzitutto, gestire dati al di fuori dell’ambiente on-premise è rischioso e costoso. Inoltre, e questo è vero soprattutto per l’Italia, le infrastrutture di rete non lo permettono,” spiega Rafael Martín Enriquez, Responsabile Sud Europa Genetec.

adozione cloud per sicurezza fisica negli anni

Sicurezza fisica e IT: due mondi a sempre più stretto contatto

Come abbiamo già accennato nell’introduzione, sicurezza fisica e IT sono sempre più strettamente correlati. I circuiti chiusi controllati manualmente dal solo personale di sicurezza sono ormai acqua passata, soppiantati da nuove tecnologie automatizzate. Ma cosa significa questo per le aziende?

Significa che ora la sicurezza informatica non è più nelle sole mani del personale addetto, appunto, ma anche nelle mani dei personale IT. La sicurezza fisica, quindi, è uno sforzo congiunto, con i dipartimenti IT che stanno assumendo un ruolo sempre più strategico nelle decisioni in ambito di sicurezza.

Rafael Martín Enriquez, Responsabile Sud Europa Genetec

Lo studio di Genetec riporta infatti come il 77% degli utenti finali intervistati dichiari di vedere una sempre maggiore collaborazione tra i dipartimenti di sicurezza fisica e IT. Inoltre, oltre la metà delle aziende, system integrator e consulenti intervistati ha riferito che i team IT sono attivamente coinvolti nei processi di acquisto dei sistemi di sicurezza fisica.

Uno dei motivi principali di questo cambiamento di prospettiva è proprio il passaggio a soluzioni cloud e ibride, da sempre prerogativa del personale IT. Un altro motivo importante è la volontà delle aziende di innovare la propria infrastruttura di sicurezza, il che le porta a investire in nuove tecnologie come la computer vision, l’Internet of Things, e l’intelligenza artificiale generativa.

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“La sicurezza, in passato, era molto isolata, ma ora non è più così,” spiega Enriquez. “La sicurezza fisica contribuisce alla crescita complessiva dell’azienda, proteggendo gli asset e portando valore ai diversi dipartimenti all’interno dell’organizzazione stessa, compreso l’IT”.

Obiettivo: automazione intelligente

Non possiamo non parlare della tecnologia protagonista del momento: l’intelligenza artificiale. Questa sta portando enormi cambiamenti nel modo in cui le aziende pensano alla tecnologia e alle loro iniziative di business.

Il rapporto sottolinea un aumento nell’interesse verso questa tecnologia nell’ambito della sicurezza fisica. Infatti, nell’anno a venire, il 37% degli intervistati prevede di implementare funzionalità basate su intelligenza artificiale. Un decisivo aumento rispetto al solo 10% del 2024.

L’intelligenza artificiale sta anche facendo attivamente da collante tra dipartimenti IT e di sicurezza fisica, una collaborazione che, come abbiamo già citato, si allinea a un approccio alla sicurezza strategico e mirato. Il 42% delle aziende intervistate vede l’intelligenza artificiale come uno strumento per semplificare le procedure di sicurezza, automatizzandole e rendendole più accurate.

Le normative stanno migliorando lo scenario di sicurezza, ma i talenti continuano a scarseggiare

Le normative in materia di sicurezza, soprattutto quelle europee come DORA e NIS2, sono un toccasana per le aziende. Nonostante i requisiti stringenti, che costringono i team di sicurezza e IT ad adattare i sistemi e le operazioni, il risultato finale è estremamente vantaggioso per le organizzazioni.

Tuttavia, permane un fattore molto preoccupante a minacciare la sicurezza delle aziende: la mancanza di personale formato in materia di sicurezza fisica. Il 44% degli intervistati ha infatti dichiarato che la scarsità di forza lavoro formata causerà seri rallentamenti nei progetti in atto o in partenza durante il 2025.

Per maggiori informazioni, vi invitiamo a consultare il report completo disponibile sul sito web di Genetec.

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