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Shield Tag, la nuova proposta di Checkpoint per ridurre i furti

Grazie alla copertura trasparente, è necessario dieci volte più tempo per rimuovere le etichette antitaccheggio

Le etichette antitaccheggio servono a disincentivare i furti e proteggere i prodotti a cui sono applicati. Ma per parafrasare: chi protegge le etichette? Checkpoint Systems ha creato una soluzione Shield Tag, una copertura trasparente che protegge le etichette antifurto.

Shield Tag: la nuova proposta di Checkpoint

Non c’è bisogno di intaccare il marchio né il design del prodotto. Basta solo una copertura trasparente che però rendere dieci volte più difficile rimuovere l’antitaccheggio dal prodotto. Questa soluzione si compone di due parti: un potente adesivo e una fustellatura appositamente progettata per impedirne la rimozione forzata. Non rovinerete la merce ma rendere più complicata la vita a chi cerca di rubare. Riducendo il numero di furti.

E il numero di furti sta aumentano in questo periodo. Come dimostra lo studio realizzato negli Stati Uniti da Checkpoint Systems “What does a global pandemic mean for shoplifting?”, il lockdown ha avuto un impatto negativo per i negozianti. I furti sono aumentati perché l’impatto economico della pandemia ha portato più persone a commettere furti. Con questa soluzione, potete scoraggiare questi comportamenti in maniera semplice e sicura.

Come spiega Alberto Corradini, Business Unit Director Italy di Checkpoint Systems: “Utilizzando Shield Tag in abbinamento alla nostra ampia gamma di etichette, non solo preveniamo i furti ma combattiamo anche il crimine organizzato, poiché questo innovativo tipo di etichetta è molto difficile da rimuovere, impedendo così che i prodotti rubati possano essere rivenduti”.

Potete vedere come sia più complicato rimuovere l’antitaccheggio con la soluzione Shield Tag in questo video cronometrato.

Potete trovare maggior informazioni direttamente sul sito di Checkpoint Systems.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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