Nel 2025, il mondo del lavoro in Italia si appresta ad affrontare numerose sfide tecniche, tra le quali quella del recruiting. Trovare il giusto profilo per le posizioni aperte si sta infatti rivelando una sfida sempre più complessa per i recruiter. Secondo un’indagine condotta da LinkedIn, il 65% dei selezionatori in Italia fatica a individuare candidati con le qualifiche necessarie, e ciò evidenzia un divario tra domanda e offerta di competenze.
Le sfide del recruiting in Italia per il 2025
Il mercato del lavoro in trasformazione
Se da un lato aumenta il numero di candidature, dall’altro la qualità dei profili ricevuti non sempre soddisfa le esigenze delle aziende. Solo un terzo dei candidati possiede effettivamente tutte le qualifiche richieste, mentre il 43% dei selezionatori considera indispensabile che i nuovi assunti abbiano almeno l’80% delle competenze richieste. Questo scenario costringe i recruiter a dedicare più tempo alla ricerca proattiva di profili adeguati, con il 63% che dichiara di impiegare diverse ore al giorno per scremare i curricula ricevuti.
L’aumento del tempo necessario per trovare i giusti candidati rende il processo di selezione più oneroso e stressante. Il 51% degli addetti al recruiting lo considera frustrante, mentre il 62% ritiene che sia diventato più dispendioso rispetto agli anni precedenti.
La discrepanza tra le competenze richieste e quelle realmente disponibili è ancora più marcata nelle grandi aziende, dove il 68% dei selezionatori denuncia difficoltà nel reperire candidati idonei.
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L’AI e le sfide del recruiting in Italia per il 2025
Per rispondere a queste sfide, sempre più aziende stanno integrando strumenti di intelligenza artificiale nei processi di recruiting. Il 64% dei selezionatori riconosce che l’AI aiuta a individuare più facilmente i profili idonei. Inoltre, il 63% afferma che questa tecnologia velocizza l’intero iter di selezione. Si possono così ottimizzare le attività operative e lasciare più spazio alla negoziazione e al confronto diretto con i candidati.
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L’AI viene utilizzata anche per migliorare le descrizioni delle offerte di lavoro e per affinare la fase di screening iniziale. Secondo il 66% dei recruiter, l’adozione di strumenti basati sull’intelligenza artificiale migliora l’attrattività degli annunci. Il 61% evidenzia come questa tecnologia contribuisca a ridurre i costi complessivi del processo di selezione.
L’upskilling e le nuove competenze
Di fronte alla difficoltà di trovare candidati con le giuste qualifiche, molte aziende stanno investendo nell’upskilling dei dipendenti. Le soft skill, come la comunicazione efficace e la capacità di problem solving, sono tra le più ricercate. Il 71% dei recruiter ritiene che siano essenziali per affrontare il mondo del lavoro, ma anche difficili da trovare, soprattutto tra i più giovani.
Oltre alle competenze relazionali, cresce l’interesse per la sostenibilità ambientale e per l’uso dell’intelligenza artificiale, secondo il report di LinkedIn. Il 70% delle aziende sta formando i propri dipendenti su temi legati alla transizione ecologica, mentre il 63% punta a migliorare la preparazione tecnologica del personale.
Le nuove esigenze dei candidati
Se da un lato le aziende cercano profili sempre più specializzati, dall’altro i candidati esprimono aspettative ben definite nei confronti del mondo del lavoro. Tra le priorità emergono la retribuzione e i benefit, considerati fondamentali dal 38% dei professionisti in cerca di nuove opportunità. Seguono la flessibilità e la possibilità di lavorare da remoto, richieste dal 37% dei candidati, e il miglior equilibrio tra vita privata e professionale, desiderato dal 36%.
Parallelamente, si registra un cambiamento nell’approccio alla carriera: i lavoratori tendono ad allontanarsi dai percorsi lineari e prestabiliti. Il 67% dei recruiter conferma questa tendenza. Inoltre, il 71% dei selezionatori ritiene che le aziende debbano concentrarsi più sul potenziale e sull’adattabilità dei candidati.
La tecnologia e il recruiting
Per affrontare queste trasformazioni, LinkedIn e altre piattaforme professionali stanno sviluppando strumenti innovativi per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Tra questi, il nuovo strumento “job match” di LinkedIn aiuta i candidati a capire in che modo le loro competenze corrispondano agli annunci di lavoro, favorendo un processo di selezione più rapido ed efficace.
Il recruiting sta diventando un processo sempre più complesso. L’integrazione di nuove tecnologie, la valorizzazione delle competenze e la capacità di rispondere alle esigenze dei candidati saranno fattori determinanti per attrarre e trattenere i migliori talenti.
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