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Industria 4.0: secondo Deloitte l’Italia è pronta ma rimangono incertezze

Ogni giorno sentiamo parlare di Industria 4.0 e di come essa sia importante e presente nelle varie realtà. Oggi Deloitte analizza cosa ne pensano i vari manager italiani e quali sono i trend di sviluppo.

Deloitte industria 4.0

I top manager e gli investimenti principali

Come già discusso in altri report, i campi più gettonati per la digitalizzazione rimangono fondamentalmente le tecnologie legate a cloud (51%) mobile (64%), robotica(29%), Internet of Things (14%) ed intelligenza artificiale (3%). Solo un 18% degli investimenti è destinato alla gestione delle risorse umane, contro un 59% relativo allo sviluppo dei processi operativi.

In tutto ciò un’alta percentuale di imprese italiane (il 32%) considera fondamentale l’investimento in tecnologie 4.0 e l’80% dei top manager è consapevole dei cambiamenti annessi, anche se rimane incertezza sulle strategie da adottare: il fenomeno, nonostante sia dirompente e portatore di grandi vantaggi, risulta complesso e applicarlo a realtà strutturate può mettere in crisi i vari modelli di business delle aziende.

L’Italia è pronta?

Deloitte cerca di rispondere alla domanda “L’Italia è pronta alla rivoluzione 4.0?”. La ricerca ha coinvolto più di 100 dirigenti di alto livello delle varie realtà aziendali; il risultato: un mix di fiducia ed incertezza.

Se da un lato la maggior parte si è espressa favorevole sulle nuove tecnologie (8 su 10) rimane un velo di timore ed una visione poco chiara su come sviluppare con successo queste soluzioni tecnologiche: solo il 5% dei manager italiani pensa di essere in grado di prevedere i cambiamenti organizzativi indotti dalle nuove tecnologie, in contrasto con il 22% dei dirigenti internazionali.

L’Industry 4.0 rappresenta l’evoluzione industriale con cui tecnologie sempre più intelligenti e interconnesse diventano parte integrante delle organizzazioni e della vita delle persone che vi lavorano. Dalla rivoluzione delle tecnologie digitali scaturiscono così nuove opportunità, ma anche rischi e incertezze che mettono in discussione lo status quo e il posizionamento competitivo sul mercato” commenta  Michele Sabatini, Partner Consulting di Deloitte.

Formazione: un importante gap da superare

Molti dubbi sono sicuramente alimentati dalle incertezze su lungo periodo. Se da un lato le strategie attuali sono incentrate su attività operative e su breve termine, occorre iniziare ad essere lungimiranti.

La nostra ricerca rivela che, nel complesso, gli executive in Italia si trovano nelle fasi iniziali di un percorso volto a preparare le loro organizzazioni per cogliere appieno il potenziale dell’Industry 4.0. Lungo questo percorso, vi sono molteplici opportunità per rafforzare le relazioni di un ecosistema sempre più vasto di clienti, persone, comunità e società. Ciò significa saper affrontare nuove sfide in diversi settori come quello tecnologico, strategico, della gestione dei talenti e della responsabilità sociale” commenta Silvia La Fratta, Partner Consulting di Deloitte.

Deloitte industria 4.0

In italia, nonostante i numerosi talenti, non siamo ancora pronti dal punto di vista della formazione, basti pensare che solo il 18% degli investimenti è destinato alle risorse umane a fronte di quasi il 60% per i processi/operations. All’estero troviamo un 40% degli investimenti desinati allo sviluppo risorse umane.

Il 79% degli intervistati trova necessaria una riforma completa del sistema di istruzione al fine di allinearsi alle nuove esigenze poste in essere dall’industria 4.0, seguendo ad esempio i modelli di investimento di Germania (73%) e Svezia (46%).

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Federico Marino

Amante dei motori, specie quelli grossi e rumorosi, appassionato di tecnologia e di tutto ciò che è scientifico e innovativo. Studente in ingegneria energetica, tento di sopravvivere al caos della Grande Milano con una piccola reflex, rock 'n 'roll sempre in cuffia e tanti buoni propositi!

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