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Perchè lo storytelling è il motore pulsante del marketing (e come sfruttarlo al meglio)

Raccontare storie fa addormentare i bambini, ma da adulti fa aumentare i profitti delle aziende

Nel navigare nell’enorme mare del marketing digitale, soprattutto sulle piattaforme social, ci capita spesso di imbatterci in palesi errori comunicativi. Non parliamo di virgole o di grammatica, ma di contenuti. Balza così agli occhi di chi conosce questo mondo l’enorme differenza tra un marketer esperto e uno improvvisato. Spesso, infatti, si cade nell’errore di credere che la comunicazione digitale debba essere strutturata per portare a una vendita, dimenticando però che, come ci suggerisce lo stesso termine “comunicazione”, lo scopo è raccontare. Lo storytelling è l’unico vero motore del marketing comunicativo.

Ma cosa vuol dire esattamente raccontare sul web? Lo storytelling nell’epoca digitale può assumere varie forme, ma queste sono tutte accomunate da un fattore base: l’attenzione dell’utente. Nessuna storia risulterà interessante alle orecchie di chi non la ascolta. Entra quindi in gioco la componente visiva, che ricopre un ruolo fondamentale, e quella di scrittura (copywriting). Una buona storia, raccontata attraverso immagini curate, e caratterizzata da una buona narrazione, è un importante elemento per la conversione in vendita.

Dopotutto le storie fanno addormentare i bambini. Ma vi assicuriamo che, da adulti, fanno aumentare notevolmente il fatturato delle aziende.

Lo storytelling nel marketing: storie, non fiabe

Questo vuol dire che dobbiamo inventarci storie per affabulare l’utente? Assolutamente no. L’utilizzo nello storytelling nel marketing deve sempre rispecchiare i valori e, appunto, la storia del brand. Dopotutto perchè seguiamo personaggi popolari sui social? Perchè siamo interessati dalla loro vita personale e artistica, la quale ci viene perennemente raccontata sulle piattaforme.

Allo stesso modo è imprescindibile capire perchè un utente decide di seguire i nostri canali comunicativi. Questi però, per immedesimarsi nei valori del nostro brand, devono conoscerli. Dobbiamo quindi raccontarglieli, e per farlo abbiamo diverse modalità.

Raccontare la storia delle origini dell’azienda, per esempio, è una forte base di partenza per ottenere la fiducia dei potenziali clienti. La fiducia nel brand, come vi abbiamo raccontato in un’altra guida, è il prerequisito fondamentale per l’acquisto di un prodotto. Dopotutto la diffidenza si combatte con la conoscenza, giusto?

Alcuni esempi vincenti di storytelling

GoPro: Fireman saves kitten

Tutti sul web amano i gattini. Persino alcuni cani famelici amano i gattini sul web. Per questo suo spot GoPro ha utilizzato il potere delle immagini per raccontare la commovente storia di un vigile del fuoco che riesce a salvare un gattino da un’abitazione.

Lo spot è brillante per diversi motivi. In primis ci evidenzia, senza sbattercele in faccia senza pudore, tutte le caratteristiche di GoPro Hero 3, mostrandoci l’incredibile resa della camera nelle diverse condizioni di illuminazione. Soprattutto però ci racconta una storia che tocca le corde dell’anima. Uno storytelling assolutamente coerente con i valori del brand e con la tagline del prodotto: Be a hero.

LEGO: lo spot Let’s Build

Un classico esempio di storytelling è quello utilizzato in Let’s Build, un popolare spot LEGO nel quale un bambino descrive un mondo fantastico creato da lui e suo padre. Come detto lo scopo è raccontare, non vendere. Ciò che LEGO ci sta raccontando, infatti, non è riferito alla convenienza del prodotto in sé, ma al concetto di spensieratezza che ne deriva. LEGO non ci sta vendendo dei semplici mattoncini, ma l’idea di un presente magico in cui padre e figlio sono felici. Un contesto in cui tutti, genitori e adulti, possono rivedersi.

Costa Crociere 2022

Un esempio di spot dal forte valore comunicativo (e dal budget praticamente inesistente) è quello di Costa Crociere andato in onda durante il Festival di Sanremo 2022. Il video, girato con uno smartphone in formato verticale, ci racconta non ciò che avviene sulla nave, ma ciò che succede dopo: un bambino che non vuole tornare a casa. Lo stile amatoriale delle riprese (in verticale come fosse una Instagram Story) ci porta automaticamente ad immedesimarci nel genitore alle prese con un bambino che – con le sue buone ragioni – proprio non vuole rincasare.

Ancora una volta lo spot non ci sta vendendo una crociera, ma ci sta raccontando una storia. Una storia della quale tutti potremmo essere i protagonisti.

Nel mondo delle agenzie di viaggi e delle compagnie aeree, lo storytelling viene spesso adoperato raccontando le storie e le tradizioni delle mete turistiche.

Nike: What will they say about you?

Quando parliamo di Nike, parliamo di un brand che sa fare storytelling marketing come pochi altri. Praticamente ogni spot dell’azienda potrebbe essere preso come esempio, ma dovendone scegliere uno abbiamo optato per What will they say about you?

La campagna pubblicitaria in questione racconta storie di diverse donne che sfuggono ai preconcetti e alle imposizioni della loro cultura, quella araba, e trovano la loro libertà nello sport. Il tutto, ovviamente, indossando le calzature con l’immancabile baffo.

Tirando le somme: come implementare lo storytelling nella propria strategia di marketing?

Abbiamo quindi appreso che nessuna campagna comunicativa può considerarsi tale senza un qualcosa da raccontare. Lo storytelling, per essere efficace, deve raccontare i valori del brand (o del prodotto) e deve essere in grado di catturare l’attenzione dell’utente. Per riuscirci è necessario raccontare storie nelle quali i clienti possano immedesimarsi, non tralasciando la componente visiva che, soprattutto sui social e sul web, è fondamentale.

Infine, sebbene possa sembrare scontato, è importante essere creativi. Le storie sono quelle che ci fanno innamorare, piangere, leggere, correre al cinema e sottoscrivere abbonamenti a piattaforme streaming. Le nostre storie, quelle che abbiamo vissuto e sognato, sono quelle che ci rendono unici. E questo vale per le persone come per le aziende. Avere il coraggio di raccontarle farà la differenza tra un brand mediocre e uno in grado di relazionarsi con la propria utenza.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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