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Resi in aumento: con la tecnologia è possibile gestirli nel rispetto dell’ambiente

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Secondo REMIRA Italia, azienda leader nell’offerta di soluzioni software avanzate per la gestione della supply chain, attraverso la tecnologia è possibile aumentare del +30% l’ottimizzazione del processo dei resi in aumento e diminuire del -25% gli sprechi nella filiera, senza rinunciare alla qualità dei prodotti.

Resi in aumento: l’analisi di Yocabè

Secondo l’analisi di Yocabè, un reso restituito in territorio nazionale può costare all’azienda che l’ha prodotto fino a 13 euro al pezzo. Ma se, ad esempio, la merce che è stata venduta oltre confine dovesse ritornare in Italia, ogni pacco reso dalla Germania potrebbe costare addirittura 23 euro, 30 invece dalla Svizzera. Senza considerare, inoltre, che il volume medio dei resi genera dal 3% al 9% delle emissioni di gas serra, dovute allo shopping online, al packaging e alla spedizione. Per questo motivo alcuni dei più grandi marchi di moda hanno deciso di dire addio al reso compulsivo e scalare sul consumatore parte dei costi di restituzione. 

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Resi in aumento: la ricerca di Optoro

Secondo una ricerca condotta da Optoro, prima della pandemia il 66% dei consumatori preferiva restituire gli articoli presso i punti vendita e solo il 34% tramite corriere. Tuttavia, nel 2020, il numero di consumatori che restituiva gli acquisti online tramite corriere era già aumentato al 60%. Questo si chiama reverse logistic, o logistica inversa. Si tratta di elaborare i resi il più rapidamente possibile per fidelizzare il cliente e di reintrodurli nel ciclo di vendita velocemente con lo scopo di ridurre gli sprechi ed aumentare la sostenibilità. 

La soluzione al reso compulsivo si trova nell’uso della tecnologia

Molte aziende si stanno domandando se invogliare i clienti a non effettuare il reso compulsivo sia l’unica soluzione nel prevenire il problema. Secondo REMIRA Italia, azienda leader nell’offerta di soluzioni software avanzate per la gestione della supply chain, un importante aiuto sotto questo aspetto arriva dalla tecnologia. 

REMIRA si è domandata come gestire la reverse logistic sopra citata e la risposta è: con il software RMX (Returns Management System) messo a punto dall’azienda stessa. Si tratta di un valido alleato per la logistica inversa ed è specializzato nella gestione ottimale di tutti i resi, nei punti vendita, nel magazzino e nel negozio online.

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Il software RMX (Returns Management System), come funziona

Il software permette di verificare la congruità della merce di cui si richiede il reso, controllando, dove necessario, la corrispondenza con quanto spedito al cliente ed eventualmente con le quantità previste dagli accordi commerciali, risolvendo alla fonte gran parte delle criticità. Con REMIRA, ad esempio, il brand Antony Morato nel settore fashion ha aumentato del +30% l’ottimizzazione del processo di reso e diminuito del -25% gli sprechi nella filiera. 

Il software facilita la gestione di diverse tipologie di reso (reso tecnico, reso per qualità, reso commerciale), permettendo la definizione di flussi operativi distinti per ognuna di quelle configurate, in grado di aumentare il livello di servizio per i propri clienti. RMX prevede inoltre, dove necessario, la gestione matricolare di ogni pezzo, una funzionalità particolarmente efficace nella gestione dei resi per riparazione, che rende visibile il reso a tutti i soggetti coinvolti, permettendo ad ogni operatore di intervenire in funzione del proprio profilo.

Infine, per evitare gli  sprechi e ridurre così l’impatto sull’ambiente attraverso un processo di controllo qualità, il software permette di riqualificare la merce aiutando quindi ad una rapida reintroduzione degli articoli sul mercato.

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