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Rapporto AlmaLaurea 2022: cosa si possono aspettare le aziende dai neolaureati?

Lo scenario offerto dal report AlmaLaurea ci permette di capire le prospettive dei giovani neolaureati

Nelle scorse settimane è stato presentato il Rapporto AlmaLaurea 2022. Il Consorzio, che fa da ponte tra l’università ed il mondo del lavoro, ogni anno restituisce una fotografia su Profilo e Condizione occupazionale dei giovani laureati. Un report utile per capire le tendenze, e la situazione che i neolaureati stanno vivendo. L’obiettivo è connettere atenei e aziende sul piano della ricerca del lavoro.

Da quanto emerge da quest’ultimo report, gli intervistati hanno ammesso una generale soddisfazione per i diversi aspetti dell’esperienza di studio compiuta. Dato in crescita negli ultimi anni, grazie anche ad un miglioramento degli indicatori occupazionali. Il rapporto di AlmaLaurea analizza diversi aspetti e fattori per avere un’immagine globale il più accurata possibile della condizione di studenti universitari e giovani lavoratori.

I dati del rapporto AlmaLaurea 2022

Il Rapporto 2022 sul Profilo dei Laureati di 77 Atenei, si basa su una rilevazione che coinvolge circa 300mila laureati del 2021 e restituisce un’approfondita fotografia delle loro principali caratteristiche. Invece, il Rapporto 2022 sulla Condizione occupazionale dei Laureati di 76 Atenei si fonda su un’indagine che riguarda 660mila laureati e analizza i risultati raggiunti nei mercati del lavoro dai laureati nel 2020, 2018 e 2016, contattati rispettivamente a uno, a tre e cinque anni dalla laurea.

La situazione dei neolaureati

In estrema sintesi, gli indicatori fanno emergere una valutazione positiva dell’università il 72,9% che confermerebbe la scelta compiuta sia di corso sia di ateneo. Anche l’indagine sulla Condizione occupazionale conferma un miglioramento del tasso di occupazione a un anno dal titolo. I dati segnalano +2,9 punti percentuali rispetto al 2019 per i laureati di secondo livello e +0,4 punti per i laureati di primo livello.

Anche le retribuzioni risultano in aumento rispetto all’indagine del 2019, quasi del 10%.
Nonostante la pandemia e le grosse difficoltà nell’accedere a strutture e servizi universitari, come biblioteche e laboratori, il 90,5% dei laureati si dichiara complessivamente soddisfatto dell’esperienza universitaria appena conclusa.

Per contro, però il mercato del lavoro rivela un quadro di instabilità per i neolaureati. Sembrano in aumento i contratti a tempo determinato. Non solo, cioè che emerge dal rapporto AlmaLaurea è una generale una sfiducia nelle istituzioni, compensata da un’ampia fiducia nella tecnologia, nella rete di relazioni sociali e nella famiglia.

Mobilità per motivi di studio

AlmaLaurea ha proposto anche un interessante spunto di riflessione per quanto riguarda i laureati disposti a spostarsi per concludere il percorso accademico. Dai dati raccolti, emerge che i laureati magistrali sono più inclini a spostarsi geograficamente per motivi di studio. Ma ciò che più colpisce è il dato che rivela l’orientamento del flusso migratorio. Le migrazioni sono quasi sempre dal Mezzogiorno al Centro–Nord. Ne risulta che il Mezzogiorno perde, al netto dei pochissimi laureati del Centro-Nord che scelgono un ateneo meridionale, oltre un quarto dei diplomati del proprio territorio. Sarà interessante capire se la didattica a distanza e il telelavoro cambieranno questo trend.

I laureati stranieri

Sono il 4,2% i laureati di cittadinanza estera, che provengono da famiglie immigrate residenti in Italia. Mentre sono il 2,5% gli studenti in possesso di un diploma all’estero che hanno scelto l’Italia per i loro studi universitari. Il 45,3% del totale dei cittadini stranieri, compresi i diplomati in Italia, proviene dall’Europa. Tra i laureati stranieri diplomati all’estero la quota di europei è pari al 29,9% e lo stato più rappresentato è la Cina con il 12,8%. L’Italia sembra avere una buona nomea all’estero per quanto riguarda l’università.

Rapporto AlmaLaurea 2022: esperienze nel corso degli studi universitari

A causa della pandemia si sono ridotte le esperienze di studio all’estero riconosciute dal corso di laurea, che hanno coinvolto solo l’8,5% dei laureati nel 2021, tornando così su livelli inferiori a quelli del 2011.
Si tratta di esperienze che, oltre a valorizzare il proprio bagaglio personale, consentono di acquisire maggiori competenze linguistiche, utilissime al giorno d’oggi in ogni ambito lavorativo. Gli Erasmus sono percepiti come piccoli investimenti in termini sia di cultura, che di lingua. Infatti, il 90,2% dei laureati che ha avuto un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dichiara di conoscere almeno una lingua straniera con un livello superiore al B2.

Non solo gli studi fuori confine, anche le esperienze di tirocinio curriculare hanno subito una battuta d’arresto dopo un periodo di aumento, questo è dovuto all’impossibilità di svolgere attività lavorative durante il periodo di lockdown.

Sia le esperienze all’estero sia i tirocini curriculari aumentano le chance di trovare lavoro una volta concluso il percorso di studi. A parità di condizioni, chi ha svolto un tirocinio curriculare ha il 7,6% di probabilità in più di essere occupato a un anno dal titolo, mentre chi ha svolto un periodo di studio all’estero riconosciuto ha il 15,4% di probabilità in più. I laureati che hanno da poco concluso gli studi sono dunque penalizzati rispetto a coloro che invece hanno potuto godere dei benefici di stage ed esperienze fuori confine.

Nonostante la pandemia e gli ostacoli che l’istruzione ha incontrato negli ultimi anni, i neolaureati si dichiarano soddisfatti del proprio percorso di studi e dell’esperienza universitaria generale. Questo dato ci fa supporre che i giovani laureati desiderino intraprendere una carriera lavorativa affine ai propri studi.

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Martina Ferri

Sono laureata in filosofia, gattara, vegetariana e vesto sempre di nero. Ora che vi ho elencato i motivi per cui potrei sembrare noiosa, posso dirvi che amo la musica, i libri, la fotografia, la pizza, accamparmi in tenda vicino al main stage di qualche festival! Che dite, ho recuperato?

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