9 Aprile, San Diego – In occasione del Qualcomm AI Day 2019, il chipmaker statunitense ha presentato il nuovo chip per server Qualcomm Cloud AI 100. Pensato per le applicazioni di intelligenza artificiale in cloud, questa nuova soluzione sbloccherà, insieme alla velocità della rete 5G, nuove applicazioni e servizi fino ad ora impensabili.
Qualcomm Cloud AI 100
Oggigiorno sempre più servizi ed applicazioni si basano sul cloud e sull’edge computing, ovvero la possibilità per gli utenti di eseguire calcoli ed operazioni direttamente a livello di server. Anche applicazioni più tradizionali, come i data center, necessitano della capacità di far girare algoritmi di intelligenza artificiale direttamente in cloud. Per dare un’idea, si stima che il mercato per l’inferenza AI (ovvero l’utilizzo di un’intelligenza artificiale già addestrata) nei server raggiungerà i 17 miliardi di dollari per il 2025.
Fino ad ora questo tipo di applicazioni sono state realizzate attraverso le reti tradizionali (4G e 3G) e hardware non dedicato (prima semplici CPU, poi FPGA e GPU). Ed è in questo contesto che Qualcomm vuole inserirsi per rivoluzionare il mercato: l’azienda, con il suo nuovo chip Qualcomm Cloud AI 100, vuole proporre infatti una soluzione hardware efficiente e performante, capace di sfruttare al massimo la bassa latenza delle future reti 5G.
Il nuovo processore, creato da zero con un processo a 7nm proprio con lo scopo di far girare algoritmi AI già addestrati sul proprio server, arriverà in diverse forme e soluzioni, come per esempio su schede con interfaccia PCI Express. Il supporto sarà completo anche da un punto di vista software, con tool di sviluppo e suite ad-hoc pensate per lavorare con piattaforme come PyTorch, Glow, TensorFlow, Keras e ONNX.
Il vero punto di forza di Cloud AI 100 è però la prestazione per watt, ovvero la capacità di fornire prestazioni di altissimo livello pur mantenendo i consumi estremamente ridotti e pur non richiedendo una soluzione di raffreddamento dedicata. Un fattore molto importante, considerato le spese sostenute dai data center per alimentare e raffreddare le loro macchine.
Uno dei partner con cui Qualcomm ha lavorato insieme è Microsoft, che con il suo servizio Azure è tra i leader del settore del cloud computing. Venky Veeraraghavan, parnter group program manager per Microsoft Azure, ha dichiarato: “La visione di Microsoft per il cloud-to-edge AI enfatizza i benefici di un’intelligenza distribuita. La collaborazione tra Qualcomm e Microsoft è continua in molte aree“.
Qualcomm ha dichiarato che comincerà a distribuire i primi campioni di test alle varie aziende nella seconda metà del 2019. È sicuramente interessante vedere la compagnia tornare nel mondo dei server dopo esserne uscita un anno fa. Nel frattempo altri giganti tecnologici, come Amazon, hanno deciso di passare da chip x86 a chip ARM, proprio per un fattore di prestazioni ed efficienza energetica Che questo sia quindi l’inizio di un secondo e più fruttuoso tentativo per Qualcomm? Lo scopriremo sicuramente nei prossimi mesi.
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