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Netcomm, i finanziamenti per le start-up sul Digital Service sono molto più bassi

Se ne parlerà nel dettaglio durante una live sulla pagina LinkedIn di Netcomm, martedì 27 febbraio alle ore 15:00.

Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale in Italia, in collaborazione con Growth Capital, la banca di investimento tech nell’ecosistema Venture Capital, ha condotto una ricerca dal titolo “I Digital Service nel Venture Capital italiano ed europeo”. Lo studio delinea le dinamiche delle start-up operanti nell’ecosistema dei Digital Service, mettendo a confronto le operazioni di finanziamento nel panorama europeo e italiano. Se ne parlerà nel dettaglio durante una live sulla pagina LinkedIn di Netcomm, martedì 27 febbraio alle ore 15:00.

I finanziamenti per i Digital Service sono scesi drasticamente: perché?

Nel 2023 l’Italia ha registrato una decrescita nell’ammontare raccolto (-60%) e nel numero di round (-13%) rispetto all’anno precedente in fatto di finanziamenti per le start up dedicate al Digital Service. Nonostante ciò, è interessante notare come, negli ultimi 6 anni, l’Italia abbia notevolmente ridotto il gap dai maggiori ecosistemi europei nei Digital Service in termini di ammontare investito. Ad esempio, paragonando il nostro Paese con la Spagna, si può notare come il divario si sia dimezzato (un terzo nel 2023 vs un sesto nel 2018).

Insufficiente investimento nel settore del Digital Service

Secondo Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, “la vertiginosa flessione del 60% degli investimenti in start-up attive nei Digital Service osservata in Italia nel 2023 riflette uno scenario europeo in cui il venture capital aveva già mostrato segni di cedimento dall’anno precedente. Tale calo evidenzia una specifica criticità del venture capital italiano, che si distingue per un investimento insufficiente nel settore digitale, inclusi ambiti strategici come l’e-commerce e le nuove tecnologie, ad esempio l’intelligenza artificiale (AI).

Senza un’adeguata focalizzazione su questi settori, l’Italia rischia di non riuscire a sviluppare aziende in grado di competere efficacemente sui mercati internazionali. Questa problematica è aggravata da un contesto di incertezza economica globale, marcato da tensioni geopolitiche prolungate, tassi di interesse elevati e difficoltà nelle catene di approvvigionamento.

Digital-first fintech Infobip

In questo panorama emerge la necessità di una maggiore collaborazione tra finanza pubblica e privata per stimolare lo sviluppo del settore. È fondamentale accelerare gli investimenti da parte di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e concentrarsi sulla creazione di ‘Champions’ italiani nel digitale, nell’e-commerce e nelle nuove tecnologie. Questo cambio di direzione rappresenta un’opportunità cruciale per i decisori del settore, che sono invitati a considerare strategie di investimento più orientate al futuro.

L’allocazione di fondi pubblici e privati diventa cruciale per promuovere una filiera italiana che possa affermarsi su scala internazionale, incentivando l’adozione di tecnologie fondamentali, applicazioni innovative e iniziative di rilevanza globale. Il Netcomm Forum di quest’anno offre un’occasione preziosa per approfondire queste tematiche e stimolare un dialogo costruttivo tra i protagonisti del settore“, afferma sempre Roberto Liscia.

Il 2024 sarà influenzato da molti fattori

I dati presentati dalla ricerca I Digital Service nel Venture Capital italiano ed europeo restituiscono l’immagine di un comparto cresciuto notevolmente fino al 2021 in Europa e fino al 2022 in Italia, che a partire dal 2022 ha risentito della difficile situazione macroeconomica globale. Lo scenario per il 2024 sarà influenzato da una molteplicità di fattori. 

A sostegno della crescita degli investimenti vi sono la selezione naturale delle opportunità di investimento avvenuta negli ultimi 18 mesi e la significativa pipeline di start-up Early Stage, candidate a concludere round Late Stage nei prossimi 18 mesi. A freno degli investimenti, il protrarsi delle tensioni sui mercati finanziari potrà mettere pressione sull’acquisizione clienti nel B2C e incentivare gli investitori a prediligere modelli più capital efficient e quindi bisognosi di minori raccolte di capitale.

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Roberta Maglie

Amante di cinema, serie tv, tecnologia e video games, mi piace approfondire la cultura pop attraverso il battere delle mie dita sulla tastiera del MacBook. La laurea in Comunicazione mi ha dato la spinta per buttarmi nel mondo del giornalismo, regalandomi così l’opportunità di riflettere sui temi più disparati.

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