L’Agenzia Spaziale Europea ha annunciato i risultati del primo bando ESA Spark Funding, selezionando sei progetti italiani di space tech. Essi uniscono ricerca avanzata e trasferimento tecnologico tra settore spaziale e industria.
Le innovazioni finanziate comprendono pannelli solari pieghevoli, tute hi-tech per atleti, prese robotiche per satelliti, droni antincendio, packaging biodegradabile e serre adattive. L’iniziativa, gestita in Italia da STAM, punta a sostenere la crescita del comparto tecnologico nazionale attraverso un fondo di 1,35 milioni di euro.
I progetti di space-tech finanziati da ESA Spark Funding
SolarDrape
Astradyne, azienda con sede a Bari, ha sviluppato SolarDrape, un pannello fotovoltaico pieghevole e ultraleggero, progettato per offrire soluzioni energetiche avanzate in ambienti critici. Il sistema combina efficienza, leggerezza e robustezza.
EMSi tra i progetti di space tech finanziati da ESA Spark Funding
REA Space, startup di Torino, ha creato EMSi, una tuta spaziale intraveicolare che interagisce con i muscoli posturali per contrastare gli effetti della microgravità. L’azienda sta ora sviluppando il progetto Ercole, un sistema per monitorare attività muscolare e biomeccanica degli atleti, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni e prevenire infortuni.
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ESA Spark Funding finanzia il progetto di space tech di Relicta Srl
Relicta Srl, con sede a Sassari, ha sviluppato un packaging innovativo basato su scarti della lavorazione del pesce. La soluzione prevede pellicole biodegradabili, commestibili e solubili in acqua calda, pensate per il confezionamento di alimenti disidratati destinati alle missioni spaziali. La startup collabora con Sudalimenta – Tiberino, specializzata nella produzione di pasti per astronauti.
SpacEAAL-Chuck
Adaptronics, startup di Milano, ha sviluppato SpacEAAL-Chuck, un dispositivo di presa robotica elettrostatica in grado di operare in orbita per la manutenzione dei satelliti e la rimozione di detriti spaziali. La tecnologia, derivata dall’automazione industriale, è attualmente in fase di test per applicazioni spaziali avanzate.
Il progetto di Inspire
Inspire, azienda con sede a Genova, ha creato un sistema innovativo per il rifornimento rapido di droni antincendio, utilizzando connettori di origine spaziale brevettati. Il progetto mira a garantire una risposta immediata agli incendi boschivi.
Germina
GERMINA, startup di Genova, ha sviluppato un sistema di serre adattive che utilizza tecnologia LED avanzata, inizialmente progettata per le missioni spaziali. L’innovazione è destinata al settore marittimo, offrendo una soluzione sostenibile per la coltivazione in ambienti estremi.
Un sostegno concreto all’innovazione
Il direttore esecutivo di STAM Stefano Carosio ha dichiarato quanto segue: “La selezione delle sei proposte progettuali ha coinvolto un team di ESA, ASI e STAM che ha valutato oltre venti candidature ricevute. Nei prossimi 12 mesi lavoreremo fianco a fianco con queste imprese per accompagnarle nello sviluppo di nuovi prodotti e modelli di business, con l’obiettivo di supportare il percorso di trasferimento tecnologico, contribuendo a rafforzare il settore spaziale italiano e il suo collegamento con gli altri settori industriali.”
Aude de Clercq, responsabile della Sezione Servizi Innovativi dell’ESA, ha invece commentato: “Siamo molto soddisfatti del livello di partecipazione delle aziende italiane a questa prima Open Call dell’ESA Spark Funding. I sei progetti di trasferimento tecnologico sono appena partiti e verranno seguiti nei prossimi mesi da STAM in qualità di ESA Tech Broker per l’Italia per massimizzarne l’impatto in collaborazione con il team ESA ed ASI.”
Ha infine concluso Augusto Cramarossa, responsabile del coordinamento strategico dell’ASI: “Le attività del broker tecnologico dell’ESA portano un significativo contributo alle attività realizzate dalla Agenzia Spaziale Italiana aventi come obiettivo la valorizzazione delle attività spaziali, alla crescita economica e alla competitività del Paese.”
“Per massimizzare il suo impatto, è necessario un approccio integrato tra ricerca, industria e politiche di supporto, incentivando la collaborazione tra settore pubblico e privato. Questo programma favorisce nuovi modelli di business, startup e collaborazioni tra ricerca e industria, con impatti su settori chiave come energia, sanità e trasporti. Tale processo accelera la commercializzazione di tecnologie avanzate, contribuisce alla crescita della space economy, generando sempre maggiori benefici economici e sociali.”
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