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Primeur e la Data Integration, intervista ad Augusto Abbarchi

Il Global Sales Director di Primeur Group ci spiega la proposta dell'azienda per l'integrazioni dati

I dati sono la materia prima fondamentale per ogni business moderno. Ma per fare la differenza, serve integrare le informazioni per poi ricavarne insight e valore. Primeur offre un approccio chiaro e semplice alla Data Integration, che il Global Sales Director di Primeur Group Augusto Abbarchi ci spiega in questa intervista.

Intervista ad Augusto Abbarchi: la Data Integration di Primeur

Primeur nasce 1986 a Genova per iniziativa dell’attuale Presidente Edoardo Musso, concentrando fin da subito la propria attività sui dati e sulla loro gestione, intuendone con grande anticipo l’importanza. Un “approccio innovativo e ‘visionario‘”, ci spiega Abbarchi.

Tra le novità che Primeur lancia c’è uno dei primissimi software di trasferimento dati (Managed File Transfer) del mercato italiano: Thema™, che ha avuto grande successo nel settore finanziario. Seguono poi una serie di tool innovativi, come Spazio MFT™ nel 2010, per gestire differenti protocolli tra cui Axway, Sterling /IBM. E poi Spazio File Governance™, FileExtender™ per IBM MQ e infine Spazio eMAIL™ e Dropfile™ nel 2012.

Ma Abbarchi ci spiega che “La prima rivoluzione verso lo sviluppo di piattaforme per la gestione completa dei dati è arrivata nel 2013 con la creazione di Primeur Ghibli™, una proposta completamente ibrida ideata per risolvere le problematiche legate all’integrazione dei dati“.

Un grande team dedicato alla Data Integration: la ricetta di Primeur

Nel 2020 Primeur lancia una nuova piattaforma per massimizzare il valore delle risorse IT esistenti, PRIMEUR DATA ONE. Che fornisce una nuova visione della Data Integration, semplificando la gestione aziendale dei dati.

Dopo oltre 35 anni di storia, Primeur conta su oltre 200 dipendenti presenti in Europa (Svizzera, Italia, UK, Spagna e Francia), in Tunisia e nelle sedi e uffici commerciali in Nord America, Sud America e Asia. E Abbarchi ci spiega che ha “oltre 60 persone si occupano delle attività di R&D e ogni anno il 20% delle revenue viene re-investito in nuove attività di ricerca e sviluppo“.

Augusto-Abbarchi-Primeur-min

Il manager spiega che: “Lavoriamo per rendere il mondo della Data Integration più semplice, accessibile, smart e sicuro, riutilizzando, dove possibile, le tecnologie già presenti nell’asset del cliente e integrandole con le soluzioni dell’azienda. L’obiettivo è infatti quello di rendere i datiun vero e proprio valore per i nostri clienti, dando loro la libertà di poterne disporre dove serve con tempismo, efficienza e sicurezza“.

Questa proposta di valore ha convito Abbarchi, manager con grande esperienza, a entrare in società. “Lavoro da oltre 30 anni nel settore ICT. Ho avuto esperienze in grosse multinazionali (come SAP, Software AG) e ho subito pensato che la proposta di Primeur fosse interessante, ma potesse essere valorizzata ulteriormente con il giusto approccio al mercato. E’ proprio per questo che sono entrato in azienda come responsabile della parte Revenue“.

L’importanza dell’integrazione dei dati

Durante la nostra intervista, Abbarchi ci spiega che la necessità dell’integrare dati dalle varie applicazioni aziendali fa la differenza per un numero sempre maggiore di aziende. “L’integrazione dei dati è una necessità fondamentale praticamente per chiunque, nel momento in cui ci si trova con un sistema informativo aziendale formato da un certo numero di applicazioni (possono essere anche centinaia o migliaia) che devono interagire e comunicare tra di loro. In un mondo sempre più dominato dai dati e soprattutto da modelli di utilizzo “a subscription”, quello dell’integrazione è un mercato in forte crescita (Grand View Research stima che il mercato globale della data integration varrà oltre 29 miliardi di USD entro il 2030, con un CAGR dell’11,9% per il periodo 2022-2030)“.

Questa necessità nasce dalla natura stessa di un business in costante evoluzione. “Con il passare degli anni, le aziende si ritrovano infatti con una pletora di applicazioni sviluppate da produttori diversi, ognuna con architetture e sistemi di dati progettati espressamente per un particolare tool. Per il buon funzionamento dell’azienda è fondamentale che si possa condividere i dati generati da tutte queste applicazioni in maniera efficiente: è proprio qui che entra in gioco la Data Integration“.

Application Integration o Data Integration

Abbarchi ci spiega che un distinguo fondamentale da apprendere riguarda i due approcci alternativi per l’integrazione: Application Integration e Data Integration.

Application Integration

L’Application Integration connette le applicazoni interessate in modalità “point-to-point”, ovvero l’una con l’altra andando a intervenire sulle applicazioni stesse e generando quello che noi per rendere l’idea chiamiamo “spaghetti connection”, una matassa più o meno caotica di connessioni. Tale approccio ha una caratteristica fondamentale: rende necessaria la modifica delle applicazioni stesse per poter disegnare i vari collegamenti. Questo comporta degli svantaggi che diventano evidenti quando il sistema informativo è molto stratificato. Per esempio: se decido di sostituire il mio CRM con un software più moderno, dovrò ridisegnare tutte le connessioni con tutte le altre applicazioni in comunicazione con il CRM stesso.

data analytics

Spesso è un’operazione talmente lunga e complessa che le aziende risolvono il problema affiancando il nuovo CRM a quello vecchio, ritrovandosi a pagare doppie licenze, elevati costi di manutenzione… per non parlare della proliferazione di dati duplicati! E il progetto tante volte, proprio in virtù della complessità e delle competenze richieste, viene esternalizzato a system integrator esterni che diventano nel tempo depositari di tutto il know-how relativo ai tuoi sistemi informativi“.

Un approccio che ha dei limiti nel lungo periodo. “È facile capire come questo approccio all’integrazione possa diventare, sul lungo termine, un ostacolo all’innovazione e limitare fortemente la libertà di evoluzione digitale delle aziende che, di fatto, non potranno mai sfruttare in pieno i vantaggi promessi dai modelli a subscription (la libertà di “cambiare quando vuoi”). Ci si trova anzi in situazioni di lock-in da cui è davvero difficile uscire“.

Data Integration

Viceversa, la Data Integration inserisce un livello ulteriore. “Il secondo approccio invece – la Data Integration – prevede di frapporre una piattaforma tra le varie applicazioni, che funge da intermediario tra di esse, disaccoppiandole e mettendone a disposizione i dati dove servono, quando servono. L’intermediario si fa carico di recepire i dati e consegnarli dove servono, al momento opportuno, nel formato corretto, eventualmente anche trasformati e arricchiti, svolgendo insomma tutte le operazioni che servono per garantire sicurezza, qualità e tempismo. Non esiste alcun legame diretto tra una applicazione e l’altra: le applicazioni dialogano esclusivamente con l’intermediario“.

Abbarchi ci spiega che “Questa modalità non va a toccare le applicazioni esistenti, che rimangono inalterate. I vantaggi sono molteplici: manutenzione meno onerosa, uno scenario molto più ordinato e facile da governare, più sicurezza e visibilità dei flussi di dati, minor dipendenza da fornitori esterni, più libertà di modifica ed evoluzione del mio panorama applicativo. Tornando all’esempio di prima, se voglio sostituire il mio CRM dovrò rivedere solo un collegamento, quello tra il CRM e la piattaforma di integrazione. Potrò davvero sfruttare i vantaggi dell’approccio a subscription, cambiando applicazioni senza impatti all’evolvere delle mie esigenze: il potere contrattuale tra fornitore di applicativi e cliente si riequilibra e consente un’evoluzione ottimale del panorama applicativo aziendale, che può essere composto seguendo un approccio Best of Breed“.

Primeur: l’approccio alla “Pure” Data Integration

Nel sito di Primeur leggiamo dell’approccio “Pure” Data Integration. Abbarchi ci spiega che “Ad oggi c’è una grande confusione tra i due approcci che ho appena descritto, Application Integration e Data Integration. Gli stessi system integrator e produttori di tecnologia identificano come data integration quella che poi, in realtà, è integrazione applicativa“.

Il dirigente ci spiega che l’approccio dell’Application Integration risulta ad oggi più diffuso. Ma secondo Primeur, nell’80% viene impiegato per risolvere problemi che le aziende potrebbero affrontare con la Data Integration – e con tutti i vantaggi correlati.

risparmio idrico dei data center

In questo senso ci riteniamo “puristi” della Data Integration: il nostro obiettivo è far sì che le aziende capiscano, prima di tutto, che esiste un modo più snello, flessibile ed economico di integrare i dati nel loro ecosistema di business. Un approccio che, oltretutto, ha il grande vantaggio di poter essere introdotto in maniera graduale, applicandolo su un sottoinsieme di applicazioni piccolo a piacere e poi scalando man mano, senza interruzioni operative e senza dover necessariamente dismettere da un giorno all’altro il modello attualmente in uso“.

Questo consente di adottare un approccio che premierà l’azienda nel tempo e avrà vantaggi operativi immediati. “Inoltre consente di accedere facilmente a servizi aggiuntivi, ad esempio relativi alla sicurezza del dato o al monitoraggio dei flussi, che possono dare immediato vantaggio competitivo al cliente“.

Le soluzioni di Data Integration di Primeur

Abbarchi ci spiega che per abilitare la Data Integration in maniera semplice, Primeur utilizza la piattaforma Data One. Ci spiega che si tratta di “una piattaforma ibrida che permette di integrare differenti tecnologie già esistenti all’interno di sistemi IT, massimizzandone il valore e consentendo lo scambio efficiente delle informazioni tra tutte le controparti, sia interne che esterne all’azienda (business partner)“.

Questa piattaforma può supportare anche tecnologie terze (c:d, Axway, IBM, Pesit e tante altre). E ha tre moduli, che le aziende possono attivare in base alle esigenze:

  • Data Mover, per trasferire i dati creando flussi di comunicazione fluidi e sicuri tra applicazioni
  • Data Shaper, per trasformare i dati nel formato corretto affinchè siano fruibili dalle applicazioni che li consumano
  • Data Watcher, per monitorare in maniera integrata tutti i flussi di dati (gestiti da Data One ma anche da tecnologie terze) dalla sorgente alla destinazione

Inoltre, Abbarchi ci spiega che l’azienda ha realizzato un tool pensato appositamente per la privacy. “Sfruttando la nostra esperienza trentennale nel campo dei dati, abbiamo inoltre ideato una soluzione specifica a supporto delle funzioni aziendali di internal audit, privacy e compliance. Il tool, chiamato Data Privacy, offre un potente strumento di Discovery su dati strutturati e non strutturati, funzionalità per la gestione del registro dei trattamenti, e moduli per coprire necessità più specifiche (ad esempio il Data Masking)“.

La Data Integration di Primeur: il Contract Oriented Architecture

Abbarchi ci spiega che l’approccio di Primeur alla Data Integration si basa sulla metodologia COA (Contract Oriented Architecture. La soluzione, sviluppata e brevettata da Primeur per le proprie soluzioni di Data Integration, “si basa su oltre 35 anni di esperienza in progetti di Data Integration eseguiti per le più importanti aziende Fortune 500“.

È una metodologia pensata per semplificare l’integrazione, facilitare il controllo e aumentare l’efficienza all’interno dell’azienda. Rappresenta una rivoluzione nella Data Integration, poiché consente di organizzare e gestire tutti i processi con uno strumento semplice e ben noto a tutti, anche ai non addetti ai lavori: il Contratto.

Abbarchi ci spiega che “Il Contratto stabilisce sostanzialmente le entità coinvolte nel flusso dati (il sistema sorgente e il destinatario), quali azioni effettuare sui dati prelevati, e quando scatenarle. Attraverso i Contratti, ogni azienda può modellare l’intero processo di Data Integration secondo le proprie esigenze specifiche e ridurre il time-to-operation e gli errori, riutilizzando Contratti esistenti come template“.

Gli step da seguire sono quindi tre:

  • Contratto di Input: prendere il dato dalla sorgente
  • Contratto di Mediazione: mediarlo
  • Output: consegnare il dato al consumatore

L’obiettivo del nostro approccio è semplificare la progettazione dell’integrazionescomponendo flussi complessi in attività più piccole, e promuovendo la riusabilità e la separazione dei compiti. Grazie a questa metodologia, sappiamo sempre dov’è il dato e che cosa dovrebbe fare, anticipando e isolando problemi operativi“.

Con questo approccio, l’azienda punta a scaricare a terra i progetti dei clienti con efficienza e velocità.

Il futuro dell’integrazione dei dati

data lake che cosa è

Al termine della nostra intervista, Abbarchi ci spiega che molte aziende oggi affrontano l’integrazione con poca lungimiranza, senza avere una strategia chiara.

“Se come Primeur saremo abbastanza bravi a far capire al mercato il grande vantaggio di un approccio come il nostro, allora potremo vedere dei cambiamenti notevoli:

  • Meno dipendenza dai fornitori di applicativi e più libertà di scelta nel comporre un sistema aziendale, basato su best-of-breed solutions, che può evolvere nel tempo secondo le esigenze
  • Meno dipendenza dai System Integrator che in molti casi finiscono per essere gli unici depositari delle numerose modifiche fatte agli applicativi al fine di scambiare dati
  • Una forte riduzione dei costi di manutenzione delle interfacce
  • Una più consapevole gestione dei flussi di dati all’interno dell’organizzazione“.

In ultima analisi, un approccio lungimirante in questo ambito potrebbe fare la differenza. “Pensiamo che quello della Data Integration sia uno dei temi più interessanti che saranno sul tavolo dei CIO nei prossimi anni. In passato si è pensato di poter risolvere il problema mediante suite di applicativi mono-fornitore, ma oggi è chiaro a tutti che le aziende vogliono avere la libertà di scegliere nel tempo gli applicativi che danno agli utenti il maggior valore, senza vincoli, senza doversi adattare a qualcosa di non ideale solo per non crearsi problemi nello scambio di dati fra applicativi“.

Principles of Data Integration
  • Used Book in Good Condition
  • Doan, Anhai (Autore)

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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